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REFERENDUM: ITALIA DEI VALORI DENUNCIA SILENZIO RAI

referendum_12_13-rai-pp

manifesto-vota-si-idv-webIl 12 e il 13 giugno gli italiani saranno chiamati ad esprimersi su 4 quesiti referendari: due in difesa dell’acqua pubblica, uno per bloccare il nucleare e uno per cancellare il legittimo impedimento.

Le informazioni in merito sono poche e frammentarie. I telegiornali e i programmi di approfondimento, che rappresentano i principali mezzi attraverso cui i cittadini italiani si informano, non forniscono le notizie necessarie affinché possa formarsi un’opinione pubblica libera e consapevole.

Lo scorso anno l’IDV si è fortemente impegnata nella promozione dei referendum raccogliendo oltre due milioni di firme in tutta Italia. Oggi, a meno di un mese dalla consultazione elettorale, l’esito appare incerto, ci si chiede se verrà raggiunto o no il quorum.

Andare a votare non è solo un fondamentale esercizio di democrazia, ma è anche l’occasione per far comprendere a chi ci governa come i cittadini la pensano su temi di basilare importanza ed è l’unico strumento per esprimere e far valerereferendum_non_mi_astengo la propria volontà.

Non votare, invece, lascerebbe aperta una grave incomprensione, che potrebbe portare la classe politica a pensare di essere legittimata a compiere qualsiasi azione sui temi oggetto del referendum. Il risultato che verrà fuori dalle urne potrebbe far emergere un’Italia molto più matura e consapevole di quel che si crede ed è forse per questo che le azioni per boicottare il referendum sono state e sono ancora molteplici.

Il governo, infatti, ha deciso di ignorare la campagna “Io voto il 29 maggio” e di non accorpare i referendum alle amministrative. Questo avrebbe comportato un risparmio di 350 milioni di euro, ma soprattutto l’Election Day avrebbe consentito una maggiore affluenza alle urne.

berlusconi-sarkozyHa poi approvato una MORATORIA sul nucleare, congelando per un po’ lo scellerato piano di individuazione dei siti nucleari, per far passare l’onda emotiva internazionale dopo la tragedia giapponese e per riproporre la questione il prossimo anno. Il Presidente del Consiglio ha candidamente dichiarato dopo il vertice italo-francese: “Attraverso i sondaggi che noi abitualmente facciamo sull’opinione pubblica abbiamo appreso che la tragedia di Fukushima ha spaventato ulteriormente i nostri cittadini. Se fossimo andati oggi a quel referendum, il nucleare in Italia non sarebbe stato possibile per molti anni a venire. Il governo quindi responsabilmente ha ritenuto di introdurre questa moratoria sul nucleare per REFERENDUM_1far sì che si chiarisca la situazione giapponese e per far sì che magari dopo un anno o due si possa ritornare ad avere un’opinione pubblica consapevole della necessità di tornare all’energia nucleare”.

Questo ha generato molta confusione portando a credere che il quesito sul nucleare fosse ormai cancellato. Il solo organo competente in materia è l’Ufficio centrale per il referendum presso la Corte di Cassazione, l’unica a poter dichiarare che le operazioni di voto debbano essere annullate (limitatamente al quesito sul nucleare), qualora l’obiettivo del referendum venga raggiunto per altra via, appunto attraverso l’ABROGAZIONE delle norme da parte del legislatore.

Purtroppo le azioni di conttelegiornali_nazionalirasto al referendum sono proseguite.

La commissione parlamentare di vigilanza ha approvato solo il 4 maggio il regolamento sulla par condicio con un ritardo che ha sottratto ai cittadini italiani 30 giorni di informazione sui quesiti referendari.

Le norme introdotte, poi, sono palesemente illegittime e introducono un ulteriore grave ritardo nei tempi di inizio delle trasmissioni che la Rai è tenuta a mettere in onda. Nel provvedimento adottato dalla Commissione, infatti, si stabilisce che la trasmissione delle tribune televisive e radiofoniche riservate ai referendum, nonché dei referendum_e_tv_censuramessaggi autogestiti, debba iniziare a partire dal quindicesimo giorno successivo alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Questo è in evidente contrasto con quanto disposto dalla legge sulla par condicio che, al contrario, sancisce che “per le consultazioni referendarie la disciplina relativa alla diffusione della comunicazione politica e dei messaggi autogestiti si applica dalla data di indizione dei referendum”.
Con queste azioni viene palesemente violato il diritto dei cittadini, sancito dalla Costituzione, ad essere informati correttamente e nei tempi previsti dalla legge.

La Rai inoltre è stata più volte sollecitata dall’IDV a trasmettere gli spot per illustrare la data, l’ora, la modalità di voto e il contenuto dei quesiti oggetto della consultazione referendaria del 12 e 13 giugno. Questi spot sono in onda soltanto da pochi giorni con gravi limitazioni. Sono stati, infatti, completamente ignorati i pareri espressi sul testo dai comitati promotoricomitato-referendario-gioia-del-colle-200x199 dei referendum, con il risultato che gli spot proposti risultano incomprensibili e burocratici. A ciò va aggiunto che si è scelto di rendere quanto più marginali i suddetti spot illustrativi: soltanto due al giorno, collocati, per di più, in orari di bassissimo ascolto.

L’IDV Gioia del Colle intende promuovere una campagna di informazione e sensibilizzazione capillare attraverso comunicati e manifesti che spiegheranno i contenuti dei quesiti referendari e per spingere gli elettori al voto.adotta-10-indecisi

Per meglio raggiungere l’obiettivo, ha deciso di aderire al Comitato per il SI, costituitosi a Gioia del Colle, che unisce associazioni, partiti e cittadini che hanno voglia di impegnarsi in questa battaglia per la democrazia. E’ importante comprendere che tutti possiamo essere protagonisti del cambiamento coinvolgendo familiari, amici e conoscenti. Per questo l’IDV ha lanciato l’appello “Adotta 10 probabili astensionisti” per convincerli ad andare a votare.

Per assicurarci un futuro migliore, più equo e più pulito, per lasciare ai nostri figli e nipoti un mondo migliore occorre recarsi alle urne il 12 e 13 giugno prossimi e votare 4 SI.

http://www.idvgioiadelcolle.it/2011/05/19/referendum-2011-una-grande-opportunita/.

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