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DECRETO OMNIBUS, LA PAROLA A NAPOLITANO

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parlamento_italiano_24012011Via libera della Camera al “decreto omnibus” che contiene, tra l’altro, la moratoria che potrebbe bloccare i referendum sul nucleare. I voti a favore sono stati 313, i voti contrari 291, le astensioni 2. Il governo ha posto l’ennesima fiducia su un testo identico a quello approvato al Senato e quindi il decreto diventerà legge dello Stato.

Il provvedimento contiene numerose disposizioni, tra queste c’è la moratoria di due anni sul programma del governo di introdurre in Italia la produzione di energia attraverso l’atomo. La norma è stata studiata per evitare che gli italiani si pronuncino sulla costruzione di centrali nucleari. In questo modo il governo intende sfruttare l’effetto nucleare per distogliere l’attenzione dai referendum, nei quali gli italiani saranno chiamati a pronunciarsi anche su acqua e legittimo impedimento.napolitano

In ogni caso la legge dovrà essere firmata dal capo dello Stato per la sua promulgazione e successiva pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Solo a quel punto potrà pronunciarsi l’ufficio centrale della Cassazione per i referendum, che dovrà stabilire se la nuova norma, per quanto temporanea, comporti l’annullamento del referendum sul nucleare.

Antonio Di Pietro ha rivolto una appello al Quirinale, affinché non firmi la legge impedendone così l’entrata in vigore e alla Cassazione (“non avalli lo scippo del diritto degli italiani ad esprimersi sul nucleare che il centrodestra vorrebbe”).

Un governo terrorizzato dall’opinione degli italiani fa marcia indietro su uno dei punti qualificanti del proprio programma e cancella il nucleare. Sappiamo che è un trucchetto e che tentenucleare_flashmob_280xFreeranno di riprovarci. Per questo vogliamo il referendum.

Non bisogna farsi ingannare dall’approvazione di questo decreto, che fino alla promulgazione non entrerà in vigore. La moratoria, inoltre, non cancella l’intera legge, ma solo il piano di costruzione delle nuove centrali. Così sarà la Corte di Cassazione a decidere se il quesito sul nucleare sarà presente alla prossima consultazione referendaria.

In ogni caso ci sarebbero comunque gli altri tre vota-si-200x113referendum: non dimentichiamo di combattere per difendere l’acqua pubblica e per cancellare una norma ingiusta ed iniqua come quella sul legittimo impedimento.

Ci auguriamo quindi che agli italiani non venga tolto il diritto costituzionalmente riconosciuto di votare per il referendum il 12 e 13 giugno dando così l’addio definitivo all’atomo.

(Comunicato IDV – Gioia del Colle)

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