PURA FOLLIA E IDIOZIA CONDANNARE “MELANINA”
Nella sua definizione più semplice, per razzismo si intende la convinzione preconcetta che la specie umana sia suddivisa in razze biologicamente distinte e caratterizzate da diversi tratti somatici e diverse capacità intellettive, e la conseguente idea che sia possibile determinare una gerarchia di valore secondo cui una particolare razza possa essere definita “superiore” o “inferiore” a un’altra.
Sciocchezze. Tutte sciocchezze. E’ solo melanina, santo cielo, solo melanina in più o in meno a seconda della colorazione dell’epidermide. Insomma, chi è così idiota da discriminare la melanina? Mi aspetto l’obbiezione dei più fedeli sostenitori delle leggi sulla razza: “Non si tratta del colore della pelle, ma delle differenze culturali”. Ah sì? E chi tra tutti potrebbe mai elevarsi a tal punto da stabilire la superiorità di una razza rispetto ad un’altra? No, è solo idiozia, pura follia: la storiella della tradizione culturale non regge.
E’ sconfortante, in effetti, constatare che succitate follia ed idiozia siano più che mai diffuse, anche oggi, anche nel ventunesimo secolo, anche dopo tremila anni di evoluzione, e ci circondano, manifestandosi mediante comportamenti ignobili e ingiustificabili.
La cosa più insensata però è che, mentre comunemente si tende a tenere nascoste le azioni poco decorose, in questo ambito c’è addirittura chi le palesa con ingiustificato orgoglio, e non vorrei apparire esagerata, ma è proprio il caso di Hitler, un folle per l’appunto, che ha provocato la morte di sei milioni di persone.
Direi però che non occorre arrivare a tanto: una manifestazione, tra le tante purtroppo, di razzismo si è verificata poco più di una settimana fa a Gioia del Colle, inutile nascondere però che anche la quotidianità dei paesi limitrofi ne è piena. Come Giuseppe e Maria nel Natale di duemila anni fa, passatemi la similitudine biblica, due senegalesi, giunti a Gioia dopo quattro ore di treno per la festa patronale, hanno dovuto “incassare” i numerosi no di albergatori che, nonostante i regolari permessi di soggiorno, hanno intavolato le medesime giustificazioni: “Per loro non c’è posto”, “Puzzano, rubano e distruggono le stanze!”.
Ora parliamoci chiaro: rubare e distruggere gli arredi sono indubbiamente atti illegali e vandalici, ma dire che lo fanno solo i senegalesi mi sembra un’assurdità. Non si può di certo rifiutare di ospitare una scolaresca solo perché un’altra non si è distinta in quanto a correttezza. Una scolaresca no, un uomo di colore sì.
E’ triste. Triste come l’immagine di due persone costrette a dormire su di un marciapiede, accanto a bancarelle di fortuna, con l’unica colpa, che diviene inevitabilmente condanna, di avere più melanina.
(Marilù Giove Liceo Classico “P. Virgilio Marone” classe V C)