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Cronaca

SEX-GATE IDV, TIRATA IN BALLO LA SEDE GIOIESE

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michele_cagnazzoNuovi sviluppi sulla vicenda inerente le presunte accuse rivolte da Michele Caiazzo, ex dipietrista, ai parlamentari Pierfelice Zazzera e Stefano Pedica di aver promesso un lavoro in cambio di prestazioni sessuali a C.M., disoccupata 31enne. Una inchiesta in cui più o meno indirettamente viene coinvolta anche la segreteria dell’IDV di Gioia del Colle, come si evidenzia dal comunicato stampa pervenuto in redazione, a firma di Michele Caiazzo, che pubblichiamo unitamente alla sue prove documentali e ad una sintesi della stessa vicenda.

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“Inchiesta On. Pierfelice Zazzera-Sen. Stefano Pedica Italia dei Valori

Comunicato Stampa

L’On. Zazzera mente: ecco le prove

on_zazzera_pierfeliceEcco le prove documentali di come C. M. si ritrovò candidata alle ultime competizioni regionali 2010, a sua totale insaputa. La dimostrazione è l’azione legale ancora in itinere che la stessa C. M. tramite l’Avv. Michele Amato sta portando avanti nei confronti dell’Italia dei Valori – Puglia, di cui si allega ampia documentazione a supporto. Tutto questo la dice lunga sulla credibilità – afferma Cagnazzo – e onesta dell’On. Zazzera”.

Continua Cagnazzo: “Ora se la responsabilità politica e umana avesse ancora un senso e fosse ancora di moda in questo Paese, chi ha mentito e chi nei giorni scorsi ha raccontato bugie colossali, dovrebbe dimettersi. Come false sono le accuse che vengono rivolte a Cagnazzo, di aver sottratto 1500 € al partito. E’ opportuno precisare, che quella somma costituiva un rimborso per manifestazioni pregresse e non un anticipo per l’organizzazione per l’evento di Gioia del Colle, come falsamente affermato dallo stesso Zazzera. La prova è la data del mese di Marzo riportata sull’assegno intestato direttamente a Cagnazzo, mentre l’evento di Gioia del Colle non solo non era in previsione in Marzo, ma si è svolto a Maggio ed organizzato dal Circolo cittadino di Gioia. Quindi è talmente ovvio che Zazzera anche in questa occasione menta. Per tali e mendaci dichiarazioni stiamo valutando di querelare nuovamente l’On. Zazzera”.

(Michele Cagnazzo)

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“LAVORO IN CAMBIO DI SESSO: INCHIESTA SU PEDICA E ZAZZERA”

stefano-pedicaL’accusa è ancora tutta da dimostrare: lavoro in cambio di sesso. Due parlamentari dell’Italia dei valori, Stefano Pedica e Pierfelice Zazzera, sono stati denunciati da Michele Cagnazzo, ex dipietrista che ha lasciato il partito un anno fa. L’accusa, raccontata sulle pagine dell’Espresso, è di aver promesso un posto in un ufficio del Parlamento in cambio di «favori sessuali» a C. M., 31 anni, simpatizzante dell’Italia dei valori, laureata in legge e disoccupata. La denuncia è stata presentata alla Procura di Bari il 14 giugno, solo pochi giorni fa, e quindi l’inchiesta è ancora ai primi passi. Ma nel partito il caso ha già fatto parecchio rumore. «Se parliamo di politica sono a disposizione. Ma di questo no, piuttosto chiedete ai diretti interessati. Arrivederci». Clic. È infastidito e imbarazzato Antonio Di Pietro dal caso scoppiato all’interno del suo partito.

I fatti risalirebbero al periodo tra il 2008 e il 2009. All’epoca Cagnazzo era responsabile per l’Idv dell’Osservatorio pugliese sulla legalità. Nella denuncia sostiene di aver incontrato la donna nel suo ufficio di Bari nell’aprile del 2010. E che lei le avrebbe raccontato per filo e per sezazzera_di_pietrogno le «richieste pressanti» che le avrebbero fatto i due parlamentari in cambio della promessa di un lavoro nell’ufficio legislativo della Camera. Nella denuncia si parla di «insistenti avances e ricatti», di incontri che sarebbero avvenuti in due hotel pugliesi, a Massafra e Brindisi.

Ma, nonostante le promesse, quel posto di lavoro non è mai arrivato, e ad un certo punto i rapporti tra i due parlamentari e C. M. si sarebbero interrotti. Con un colpo di scena finale, perché alle regionali del 2010, racconta sempre Cagnazzo, la donna avrebbe scoperto di essere tra i candidati dell’Idv in Puglia. Una «grande sorpresa» visto che lei «non aveva mai proposto né tantomeno accettato la candidatura». Un racconto tutto da dimostrare, naturalmente. Ma che ha sollevato un polverone.

palazzo_di_giustizia_bariZazzera, uno degli accusati, attacca l’accusatore: «Con Cagnazzo la situazione si è rotta sul piano personale perché, nell’organizzare un incontro sulla legalità, aveva truffato al partito 1.500 euro. Quando me ne sono accorto ho aperto la procedura per mandarlo via dall’Italia dei valori». Una vendetta, insomma, organizzata da chi era stato messo alla porta. Non sarebbe la prima volta in un partito dove gli addii sono stati spesso seguiti da una coda velenosa. Ma Cagnazzo replica che «sono tutte balle». E aggiunge: «Non è per le poltrone che ho deciso di rendere pubblica questa storia ma perché ho visto il dolore di questa ragazza e non potevo starmene zitto».

Dal partito, Pedica e Zazzera vengono difesi senza se e senza ma da Leoluca Orlando: «Quelle contro i due parlamentari dell’Idv sono accuse così gravi che c’è una denuncia penale per diffamazione. Ma noi non ce la prendiamo con i giornalisti, non è nostro costume intimorire la stampa»”.

(Fonte: UmbyWeb – 19/06/2011)

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