IL GRUPPO ESTIVO DI SAN VITO “GIOCA CON LA LUNA” RIMANDATO AL 4 AGOSTO -foto-
Anche gli animatori e i ragazzi del GREST (gruppo estivo) della Parrocchia di San Vito parteciperanno a “Gioca con la luna”, ovvero alla “Notte bianca dei bambini e della famiglia” che giovedì, 4 agosto e non martedì, 26 luglio come in un primo momento indicato, vedrà nel giardino di Papa G. Paolo II, in Piazza Berlinguer, in Via Aldo Moro e nel parcheggio del Liceo Scientifico R. Canudo giochi, spettacoli, artisti di strada, gonfiabili, laboratori e musica in collaborazioni con le associazioni che stanno animando l’estate dei ragazzi ed altre realtà associative interessate all’evento organizzato dall’Assessorato ai Servizi Sociali e dal Comune.
Giovedì pomeriggio circa settanta tra bambini e adolescenti hanno giocato in Piazza dalla Chiesa, sotto lo sguardo statuario di San Filippo e quello più vivace di altri bimbi, desiderosi di unirsi ai giochi e di genitori incuriositi da tanto semplice entusiasmo.
Ed è nella semplicità dei giochi, nella competizione nel rispetto delle regole e all’insegna del sano divertimento, il segreto di tanto successo.
“Il GREST – afferma Gianni Fraccalvieri a nome degli animatori e di don Vito Campanelli, parroco di San Vito e presidente nazionale dell’A.N.S.P.I. – è l’esperienza estiva che da dieci anni realizziamo presso la nostra comunità parrocchiale. Nella scelta educativa della comunità questa è l’esperienza forte che coinvolge ragazzi di scuola media inferiore (che ne sono i protagonisti diretti), gli adolescenti (che ne sono i pre-animatori) e gli animatori adulti. Quest’anno l’esperienza è durata tre settimane – dal 2 al 23 luglio – si è conclusa appunto sabato, con la festa finale. Il GREST si avvale della formula del grande gioco a squadre. Quest’anno le squadre sono state quattro per un totale di settantadue ragazzi partecipanti”.
“Ogni anno – continua Fraccalvieri – il GREST è guidato da una vicenda fantastica; quest’anno il riferimento era rappresentato dal racconto “I ragazzi della via Pal” di F. Molnàr con i suoi personaggi, i ragazzi appunto, che hanno messo in campo i valori dell’amicizia, della solidarietà, del rispetto, della bontà, dell’altruismo…”
L’iniziativa dal titolo “Il gioco libera tutti”, sostenuta solo in minima parte dalle famiglie, con un’iscrizione a dir poco irrisoria e alla portata di tutti, senza discriminazioni di sorta, è di fatto “corroborata” dalle offerte rivenienti dalle attività parrocchiali che nel corso dell’anno vengono organizzate al fine di poter offrire, nel corso delle tre settimane, puntatine al mare, gite a Castel del Monte, a Gravina e “anguriate”. Il clima di grande amicizia era percepibile “a pelle”.
Alessandro Ventura, uno dei giovani animatori del gruppo incontrato in piazza, ci ha raccontato che ogni giorno è legato ad un valore. Il giovedì in Piazza Dalla Chiesa – ad esempio – all’altruismo. Si è partiti dalla lettura di un brano biblico collegato al tema, una delle lettere ai Tessalonicesi, quindi si è letto un passo del racconto “I ragazzi della via Pal” nel quale questo valore viene esaltato, portando ai piccini un esempio concreto, lo si è rappresentato, infine si è dato vita ad un gioco attraverso il quale ci si è confrontati e conosciuti attuando una didattica spontanea, in cui l’altruismo si rivela “vincente”.
I valori rievocati nelle bandiere colorate, emblema dei quattro gruppi, sono: la bontà, il rispetto, il coraggio, l’allegria, l’onore, l semplicità, l’ottimismo, la lealtà e la fierezza.
“Spontaneo, gratuito, libero e vitale – affermano gli organizzatori, tra cui Vittoria Girardi, Anna Mancino, Patrizia Castellaneta, Lucia Surico – il gioco ha preso per mano e rinforzato il gusto dell’avventura, della novità, della curiosità, ha fatto crescere nel senso di sacrificio e nello spirito di squadra, ha fatto assaporare il gusto dell’impegno e il senso delle regole, utilizzando materiali naturali e occasionali per ridare creatività all’esperienza ludica. I valori e i sentimenti messi in gioco ogni giorno hanno aiutato a far emergere la socialità del gruppo, superando frammentazione e isolamento e valorizzando il ruolo di ogni ragazzo nel contesto. Ogni squadra è diventata una società e proprio come nel libro, ci sono stati i raccoglitori di colori, di ricordi, di sogni, di note e poesie, di idee riciclate”.
Nel giocoso rivitalizzarsi dei valori il vero senso dell’oratorio di cui la Parrocchia di San Vito è concreto ed eccelso esempio, dare l’esempio, crederci e mettersi in gioco “accanto a loro”, è questo l’investimento più importante, e lo si può realizzare senza sprechi o grandi spese che spesso alimentano rapporti clientelari con le amministrazioni di turno e rendono ostaggio delle stesse le iniziative poste in essere.