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ROTATORIA GIU’ ALLE CROCI, QUASI UNA SIT-COMEDY -foto-

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rotatoria-vigili-in-azionePur senza volerlo i malcapitati e inconsapevoli automobilisti (non solo gioiesi), si sono ritrovati loro malgrado protagonisti, comparse o semplici spettatori di una esilarante sit-comedy “La rotatoria delle giravolte”, per altro non solo veicolari.

Una commedia che va puntualmente in onda tutte le mattine (8.30-12), con replica pomeridiana (17-19), dal 1 agosto scorso per la rabbia e il diletto di chi vi assiste, siano essi semplici residenti che automobilisti, artigiani e commercianti. Teatro della rappresentazione l’incrocio di “Giù alle Croci”, situato tra via Acquaviva e la via per Bari.

Una sit-comedy organizzata dall’Assessorato al Traffico sotto la regia del sindaco Piero Longo in nome e per conto dell’intera Amministrazione. Una sceneggiata in cui sono stati utilizzati tutti i mezzi possibili ed immaginabili per convincere i gioiesi della bontà di quanto si stava mettendo in atto.

Evidentemente le feroci critiche del rondò di via S. Rosa hanno spinto i nostri amministratori a una rotatoria “partecipata”, magari anche un po’ “ballerina” e così è stato.

Mobile quanto basta per accontentare tutti i gusti e tutte le esigenze salvo poi, con una repentina e atletica piroetta ritornare sui propri passi. Un andirivieni di decisioni e contro decisioni in cui le cavie sono stati gli inconsapevoli e fin troppo pazienti automobilisti che dalla sera alla mattina si sono ritrovati sbarrati la strada per Acquaviva, per poi, quando ormai avevano preso la mano, ritrovarsela riaperta con tanto di cartello di emergenza (di cartone!?) che segnalava il… pericolo, con su scritto “ATTENZIONE STRADA A DOPPIO SENSO DI MARCIA”, con annesse frecce indicanti, per chi non lo capisse, il doppio senso.

Un cartello che ha letteralmente disorientato gli automobilisti che non capendo il perché di quella inutile presenza sul ciglio della strada, immancabilmente si fermavano per verificare se fosse vero o se si trattasse di uno scherzo.

E invece no, era tutto vero, almeno fino a ieri, non sappiamo oggi oppure domani se continuerà ad esserlo o se ricambieranno nuovamente, magari dopo un ulteriore summit lì nel Palazzo comunale o dopo un nuovo referendum in cui coinvolgere i cittadini residenti. Ebbene sì, è successo anche questo!

Inizialmente, trattandosi di “interventi di tipo sperimentale”, così era scritto sui numerosi manifesti fatti affiggere per l’occasione sui muri della città, il sindaco ha invitato i gioiesi a “presentare proposte e suggerimenti presso il Comando di Polizia Municipale”, poi ha indetto, con l’aiuto dei “Giovani di destra”, una specie di mini-referendum in loco con tanto di gazebo e schede su cui si invitava ad apporre la propria firma per dichiarare di essere favorevoli o meno alla riapertura in entrambi i sensi della via per Acquaviva.

Sono stati necessari un paio di giorni di consultazioni, come si addice a tutte le competizioni elettive, per dichiarare vincitori i SI’, con quale percentuale e in che misura non è dato sapere.

Non sappiamo, però, se sia stato raggiunto il fatidico “quorum”. Operazioni effettuate sotto lo sguardo “vigile” dell’Assessore al ramo, Fabio De Benedictis, che però si è guardato bene dal divulgare gli esiti. Lo si è capito dall’eliminazione del segnale di divieto di accesso, dei birilli mobili e dalla presenza di quel ridicolo cartello. Come se gli automobilisti fossero non solo disubbidienti alle regole, ma anche miopi o distratti al punto da non vedere che il cartello di divieto era stato rimosso.

A questo punto qualcuno si chiederà se la ex “rotatoria delle giravolte”, trasformatasi in “rondò rimovibile” prima, e “dei dubbi” o delle “prove” poi, troverà la sua piena luce. Se dopo questo complicato parto cesareo si darà corso alla definitiva “omologazione” delle decisioni assunte o se si continuerà, così come comunicato ad altre testate giornalistiche concorrenti, “per mesi, fino all’inizio del prossimo anno scolastico”.

Ci auguriamo di no ma è forte la sensazione che la sit-comedy di cui sopra non sia arrivata alla fine. Altre esilaranti puntate ci attendono, con repentini fischi del vigile di turno nei confronti dei discoli automobilisti, che probabilmente non rispetteranno il diritto di precedenza altrui, non sapendo a chi darla realmente questa precedenza, e a ragione, in presenza di un rondò che al momento continua ad essere, e a tutti gli effetti, aleatorio, oltre che fuori norma.

E non sarà certamente la sola presenza di birilli mobili o di segnali indicatori di direzione, più volte abbattuti, che migliorerà la circolazione, sicuramente aumenterà il rallentamento dei veicoli che escono da via Caracciolo, di quelli che si immetteranno da via di Vittorio in direzione Acquaviva o provenienti da via Bari, ma in compenso aumenteranno i pericoli derivanti dalla maggior “sicurezza” che acquisiranno gli automobilisti provenienti dalla via per Acquaviva in direzione “centro” o dal centro in direzione via Bari.

Per non parlare di chi vorrà svoltare in via Salvator Rosa.

Eppure, come affermato su un bimestrale locale, sarebbe bastato poco per risolvere immediatamente il problema, senza se e senza ma, senza tentennamenti. Sarebbe bastato, aggiungiamo, invertire il senso di marcia di Via Caracciolo, posizionare dei dissuasori di velocità in prossimità degli incroci presenti sulla via per Acquaviva, un segnale di “Stop” nei pressi della Chiesa del Sacro Cuore per chi arriva in centro, e dei delimitatori di carreggiata da realizzare a centro strada per facilitare l’immissione in via Salvator Rosa ai veicoli provenienti da via Acquaviva e via Bari.

Troppo complicato o forse troppo semplice come soluzione per i nostri arguti amministratori, sindaco in testa? Sicuramente sarebbe costato meno di quanto si è già speso (ma non è finita) con questi continui cambiamenti, qualcuno avrebbe gridato “Eureka” o pensato al “miracolo”, per i quali l’amministrazione nonostante la buona volontà non si è ancora attrezzata.

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Ci scusiamo con tutti i lettori se, per problemi tecnici dell’ultima ora, abbiamo utilizzato a corredo dell’articolo foto di repertorio.

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