“GIOIA ROCK FESTIVAL”: 3000 PRESENZE -foto-video-
Passerà alla storia l’edizione 2011 del “Gioia Rock Festival” organizzata dall’Arci Lebowski di Gioia del Colle senza alcun contributo pubblico, a conferma che entusiasmo, impegno e determinazione alla fine “pagano” e consentono di realizzare anche l’impossibile.
Fondamentale il contributo e la fiducia degli sponsor in un progetto organizzato con cura, nel quale si è intravisto un “disegno” imprenditoriale e culturale (le magliette con la scritta “Gioia Rock Festival” dell’Arci) davvero geniale, ma anche tanta partecipata condivisione.
I giovani sanno stare insieme e costruire belle realtà, le stesse che alcuni tra “i meno giovani” – vittime di frustranti reminiscenze o in preda a nostalgiche glorie – tendono a sminuire.
È emblematico il caso del numero dei presenti: secondo voci vicine all’Amministrazione (evidentemente dotate di vista fortemente miopica) “quattro gatti” ovvero circa 200, secondo la pattuglia di Polizia sul posto almeno 3.000, secondo il giornalista de “La Repubblica” Francesco La Tegola che ha dedicato un bell’articolo alla serata, circa 2.500.
Un dato certo è il numero di biglietti pagati ai soci di Gioia Soccorso, per l’occasione, così come per Gioia/Fiera candidatisi al ruolo di “parcheggiatori” corrispondente a 800 auto regolarmente paganti (ma molte altre, giunte in ritardo hanno invaso i quartieri intorno al Palazzetto).
Considerando che i ragazzi sono saggi (di denaro da spendere in gas e benzina ce n’è sempre poco) e le auto le riempiono per raggiungere il luogo che ospita concerti, anche con un margine di errore accettabile le 2.500 presenze stimate dal giornalista (almeno tre per auto) c’erano tutte ed anche qualcosa in più.
Ma cosa ha “attratto” così tanti giovani anche da fuori provincia verso Gioia venerdì, 5 agosto?
Lo chiediamo ai due presentatori, Giuseppe Procino e Maria Cristina De Carlo.
“Abbiamo lavorato da febbraio a questo progetto che non è solo un concerto Rock ma la sintesi di attività musicali, culturali e sociali avviate nei mesi scorsi. Il Gioia Rock, giunto alla seconda edizione rappresenta una realtà ormai consolidata e partecipata di giovani e “giovani dentro”, una vetrina musicale ma anche un’occasione di discussione e confronto sociale”.
Giuseppe e Maria Cristina hanno infatti ricordato il disastro umanitario in Somalia, per cui l’Arci ha istituito un centro raccolta di beni di prima necessità presso la propria sede in via Mastrandrea, 29. Uno dei rappresentanti della Nidil (Nuove Identità di Lavoro) Cgil, ha anche presentato e promosso in questo contesto la campagna “Non + disposti a tutto”, rivolta ai giovani e ai futuri precari.
Primi a salire sul palco i tre vincitori del M.A.C.1.1. (contest musicale organizzato dall’Arci Lebowski di Gioia del Colle a Uéffilo): gli AcomeAndromeda di Castellana Grotte, gli Occhioterzo di Castellana Grotte e i gioiesi The Snogs, classificatisi rispettivamente al primo, secondo e terzo posto. I vincitori hanno vinto una coppa e la partecipazione al M.E.I. (Meeting Etichette Indipendenti) di Bari.
Tra i giurati, insieme al bassista dei “Tre Allegri Ragazzi morti” Enrico Molteni anche Vanni La Guardia e Gigi Fasanella.
“Acomeandromeda è la band che ha espresso al meglio le caratteristiche di emergente con delle idee molto chiare. La strada è molto lunga – afferma Gigi – ma il loro rock intraprendente e per nulla banale li porta al meeting nazionale delle etichette indipendenti da vincitori.
Gli “Occhio terzo” hanno grandissime potenzialità. I brani e i testi sono molto diretti e potenti, il loro rock è un mix di energia. Potrebbero, però, essere stati penalizzati dalla situazione tecnica e dalla poca compattezza dell’esibizione. Lo scorso anno hanno vinto loro il contest.”
“I The Snogs – continua Fasanella – hanno pagato alcune ingenuità tecniche su cui c’è tanto da lavorare. Non è stato facile valutare i loro primi due brani e metà del terzo … Nonostante un buon “tiro musicale” non hanno “brillato” in originalità. A mio avviso “non pervenuti”, da riascoltare in qualche altra occasione.”
Gli attesissimi ospiti d’onore della manifestazione, ovvero i “Tre Allegri Ragazzi morti”, sono quindi saliti sul palco per incontrare un pubblico “caldo” ed entusiastico per poi sbeffeggiare la morte, forti di caustica ironia, tanta simpatia e indiscussa “vitalità” che alla loro età è d’obbligo.
Maschere sul volto (giusto per sentirsi sicuri di esser “morti”), volume alle stelle (sinonimo di vitalità e allegria) e un repertorio che ha ripercorso la loro storia musicale ed artistica dalle ultime svolte “reggae”, alle primissime punk nell’esibizione live del tour “Primitivi del Futuro”.
Primo brano proposto dalla band friulana “La Ballata delle Ossa”, tratto dall’ultimo disco “Primitivi nel futuro”, come “Mina” e “Puoi dirlo a tutti”, quindi “Mai come voi” e “Ogni Adolescenza” ed ancora altri successi: “La faccia della luna” e “Il mondo prima”.
Chiudono “l’incredibile spettaculo de la vida, l’incredibile spettaculo de la muerte” due bis e una improvvisazione reggae.
Impossibile avvicinarsi al palco, invaso da fan con indosso le maschere simbolo della band.
I manifesti dall’originalissima grafica predisposti dall’Arci per pubblicizzare il concerto erano praticamente affissi in tutta la Puglia, tranne che a Gioia, dove li si è visti “apparire e scomparire” (proprio come fantasmi) laddove ci si aspettava di vederli, per poi comparire altrove.
La sensazione è che l’affissione pubblica abbia un po’ snobbato l’iniziativa (“boicottarla” sarebbe il termine giusto, ma meglio non innescar polemiche), sottovalutando la “presa” sui ragazzi, che “non si arrendono” e di fronte alle sfide non solo non si disarmano, ma tirano fuori, con coraggio, orgoglio e spirito di sacrificio, risorse insospettate.
Il fatto stesso che un evento del genere “alternativo alle solite sagre paesane e unico nel panorama gioiese e pugliese” sia stato realizzato senza un euro di denaro pubblico e che sponsor come la Scuderia G. Capurso, la Banca popolare Puglia e Basilicata, l’Exnovo arredamenti, e l’Agriturismo “I tre Monelli” abbiano accordato fiducia ai soci (età media 20 anni?), rende l’impresa a dir poco eroica.
Nella zona antistante il palco, presenti gli stand del Comitato territoriale Arci Bari, dell’Associazione “Libera” di Cassano, dell’Emergency di Bari e il WWF di Gioia (sempre presenti e “fedeli” alla causa).
Molto suggestive le foto in mostra di “Officine fotografiche”, alcune davvero artistiche ed originali, così come le opere di Sonia Brunetti e “Fatti di China”, una divertente performance di art fusion su dieci tele con dieci artisti che si sono alternati alle stesse, sostituendosi e “rincorrendosi” armati di pennelli.
Una manifestazione, quindi, non solo riuscitissima, ma un vero successo di pubblico e critica, frutto dell’impegno di tutti i soci Arci e del loro instancabile presidente Tommaso Ventaglini che ha tenuto fermo il timone in più di una tempesta e reso l’associazione un punto di riferimento per tutte le realtà locali, presidiando, partecipando e condividendo ogni iniziativa “per sentire” affine agli ideali dell’Arci, ospitando nella propria sede incontri e … scontri dialettici, oltre che iniziative di pregio che in questa sua reggenza si sono susseguite a tambur battente.
Testimoniando – quindi – “con i fatti” che i giovani sono una enorme risorsa per il territorio e sanno “fare”, a differenza di tanti adulti, magari seduti sugli scranni consiliari o in giunta, che son bravi solo a … parlare!