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Cronaca

EFFETTO CROLLO: ORDINATO SGOMBERO A FAMIGLIE-foto-

crollo-palazzina-rischi-pp

crollo-palazzina-nicchiaCome ipotizzato nell’articolo scorso (CROLLO: “SI POTEVA EVITARE, FU PUNTELLATO SOLO L’ESTERNO”-foto-) sul luogo del disastro di via Verdi continuano a verificarsi ulteriori crolli che interessano gli edifici adiacenti a quelli già abbattutisi al suolo durante la notte di ferragosto.

L’ultimo lo si è registrato questa mattina, intorno alle 9.30, ed è stato particolarmente rilevante, come sempre preceduto durante la notte da continue cadute di calcinacci e scricchiolii e dal continuo abbaiare di un cane della zona.

Un episodio che ha ulteriormente scosso gli animi dei residenti, una signora ècrollo-palazzina-nicchia2 rimasta vittima di una crisi di nervi così violenta da costringerla a ricorrere alle cure dei sanitari del 118, allertati da una telefonata di un conoscente e prontamente accorsi con una ambulanza. Secondo alcune indiscrezioni non sarebbe la prima volta ma l’ultima di una lunga serie di chiamate effettuate presso il locale pronto soccorso da parte dei residenti.

Questa volta a cedere è stata la parte superiore di quanto rimasto dell’abitazione trascinata nel crollo dall’edificio puntellato mesi or sono. Una abitazione letteralmente tagliata in due, che in tanti fin dall’inizio presagivano destinata a crollare definitivamente e interamente da un momento all’altro.

Un crollo che allarma non solo i residenti, forte in loro è la preoccupazione che possa abbcrollo-palazzina-case-a-risattersi su alcune case attigue, frontali o laterali, ma anche i Vigili del Fuoco, intervenuti anche questa mattina, e i tecnici comunali, al punto da convincerli ad isolare totalmente l’intera zona, inibendola non solo ai veicoli ma anche agli stessi abitanti direttamente interessati dal cedimento della palazzina.

Il Dirigente dell’ufficio Tecnico Comunale, infatti, ha provveduto a far notificare una sua ordinanza (la n. 366 del 15/08/2011) con cui intima a due famiglie “lo sgombero immediato dei propri alloggi fino alla messa in sicurezza di tutta l’area e degli immobili interessati”.

Un atto consegnato anche ad altre tre famiglie, anche se con motivazioni meno gravi. Ad una si intima “lo sgombero degli alloggi lcrollo-palazzina-a_rischioimitatamente al tempo in cui verranno svolte le operazioni di demolizione”; ad un’altra viene “inibito l’accesso al balcone ubicato al 1° piano fino al ripristino”; e all’ultima si inibisce “l’accesso alle stanze adiacenti l’immobile oggetto di prossima demolizione”.

Un documento che sancisce in modo inequivocabile la gravità di quanto accaduto, dalle impensabili conseguenze, e di quanto potrà accadere in un prossimo futuro. Secondo alcuni residenti, che da giorni vivono sotto la spada di Damocle e con la paura addosso, “il crollo definitivo non tarderà ad arrivare, “al massimo ci vorranno altri 4 o 5 giorni, forse meno – afferma Sabino in una sua personale previsione –, “tutti noi dobbiamo ringraziare San Rocco per il miracolo che ci ha fatto. Fosse avvenuto due o tre ore più tardi e sarebbe stata una catastrofe. Il sindaco e i parroci di questo paese – prosegue accalorato – dovrebbero invitare i fedeli a pregasan_rocco_processionere il Santo per aver evitato una tragedia ben più grave”.

Nel frattempo, in attesa che accada l’irreparabile, qualcosa si muove. Sembrerebbe, infatti, che il sindaco Piero Longo stia provvedendo a individuare delle abitazioni di proprietà comunale da assegnare, come alloggio provvisorio, alle famiglie interessate dall’ordinanza di sgombero che, nel frattempo, a loro volta, stanno contattando i loro legali per ottenere il risarcimento dei danni che continuano a subire fin dal mese di dicembre, siano essi materiali che fisici o psicologici non dovuti a loro negligenza bensì causati da terzi.

(Le foto inserite a corredo dell’articolo sono scatti di Donato Stoppini)

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