ABBATTUTI I SECOLARI ULIVI DEL RONDÓ EX SS 100-foto
GIOIA DEL COLLE\ I rondò, le rotatorie o come volete chiamarle, continuano a destare scalpore e a suscitare indignazione. Non solo per la loro realizzazione a dir poco bislacca, a misura di assessore che viene e che va, ma anche per la moria di quegli alberi, da tutti riconosciuti come simboli del nostro territorio, che gli stessi politici dicevano di aver “amorevolmente” piantato al loro interno, dopo aver ordinato, da perfetti “inesperti”, la loro estirpazione da quei terreni dove le secolari piante avevano messo le prime radici, crescendo rigogliosamente e in perfetta salute per decenni e decenni.
Una operazione che a distanza di qualche tempo ha prodotto i perfidi frutti che in tanti avevano previsto. La loro lenta agonia. Una agonia che si è protratta senza alcun intervento conservativo fino alla loro morte, e di conseguenza al loro completo abbattimento.
Come accaduto venerdì scorso agli alberi di ulivo presenti, e fino all’altro ieri in bella mostra, sul rondò realizzato sulla intersezione tra la ex statale 100 e la complanare che collega le strade provinciali per Putignano-Noci-Acquaviva-Santeramo.
Un fatto che lascia esterrefatti e senza parole, ma che, ne siamo certi, non troverà mai un colpevole (il rondò è stato realizzato con il soldi della Provincia ma il comune avrebbe dovuto provvedere alla loro “manutenzione”).
In questi casi il classico scaricabarile politico è d’obbligo, figlio prediletto dei nostri amministratori, più che mai miopi, incompetenti, inconsapevoli e, peggio che peggio, “voltagabbana”.
E questo, dopo le “palme girovaghe”, non è che un ulteriore, ma non ultimo, esempio di scempio ambientale perpetrato ai danni della natura e della collettività. E fra poco la stessa sorte toccherà anche ad altri alberi, ne siamo certi, presenti in altri rondò, scusate rotatorie, della discordia diventate, dopo quanto accaduto, anche della morte.
(Scatti fotografici a cura di Donato Stoppini)