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LA GUERRA DEI MANIFESTI, IL PRELUDIO DELLA FINE?

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manifesto_pdlDopo una sia pur breve tregua, è ripresa la “guerra” fredda dei manifesti politici. Evidentemente non bastavano gli epiteti scambiati in consiglio comunale, gli sfottò, le presunte denunce alle autorità competenti su irregolarità degli atti, le promesse dell’ultima ora, gli scambi delle “figurine” tra un movimento e l’altro, da una coalizione all’altra. A rafforzare questa situazione di precarietà amministrativa, per noi di sola confusione creata artatamente, di fumo da buttare negli occhi degli ingenui, ecco il ricorso ai sempre efficaci manifesti murali.

Da una parte, centrodestra, si attacca non meglio identificati partiti e politici rei di congiurare contro il sindaco, avallando la sua caduta, perché non vuole dare il cimitero in mano ai privati. Dimenticando che erano stati loro stessi a portare avanti quel progetto, salvo poi fare dietro-front dopo una serie di osservazioni sottoscritte e protocollate dal concittadino Vito Antonio Vinci.

Dall’altra parte (il centro) si corre ai ripari con un contro manifesto in cui si accusa l’amministrazione Longo di falsità, di raccontare menzogne, Tanto da invitarlo a dimettersi (e loro cosa dovrebbero fare?), chiedendo ai manifesto-udcsuoi di vergognarsi e porre fine a questa penosa farsa.

Non c’è che dire, un bel quadretto davvero che dà l’idea degli interessi in gioco e tutto ciò alla faccia della collaborazione, degli obiettivi condivisi, alle larghe intese, per il bene della città, richiesti circa un mese fa dal sindaco Piero Longo, e a cui proprio il Centro non sembrava fosse poi così indifferente.

Tanta confusione, tanto caos, tanta polvere sollevata in cui però emergono delle certezze. Prima fra tutte che non solo continua il si salvi chi può, ma che è ormai in atto il famoso scarica barile che di solito prelude a elezioni Sergio_Poviaimminenti. Un dato avvalorato dalla riesumata lista civica “GioiaOggi per il domani”, da anni sparita dalla circolazione ed oggi improvvisamente resuscita agli onori della cronaca politica. Uno strano miracolo avvenuto in circostanze alquanto difficili per non dire dubbie.

Evidentemente c’è chi è così certo della caduta di questa amministrazione da scommetterci sopra,  ripresentandosi con il proprio, anche se rispolverato, cavallo di battaglia, e qualcun altro (Sergio Povia) che, senza alcuno sforzo apparente, dismette il vecchio (ultimamente troppo spesso perdente, almeno nei suoi confronti), per passare ad indossare un abito nuovo di zecca, da collocare in quella coalizione fin troppo recalcitrante.

minoranzaRiuscirà questa volta nel suo intento di ritornare vincitore, magari da candidato sindaco? Difficile da pronosticare, l’unico dato certo è che la città non gli perdonerà nulla, soprattutto dopo che per più volte aveva sostenuto non si sarebbe più candidato.

E mentre questi due gruppi politici si fanno la “guerra”, c’è ancora chi (la Sinistra), in questo guazzabuglio generale, rimane ancora alla finestra, a guardare cosa? Cosa sta aspettando? Che qualcuno si scotti e si faccia male, o che tutti i loro non ben accetti si siano salvati, possibilmente  da qualche altra parte?

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