LAMA SAN GIORGIO, TAR BLOCCA VENDOLA E REFLUI
“Abbiamo ottenuto un primo provvedimento che spero possa far desistere il commissario per l’emergenza ambientale in Puglia, il governatore Nichi Vendola, dal progetto scellerato di sversare i reflui degli impianti di depurazione nella lama San Giorgio”.
Vincenzo Caputi Jambrenghi, amministrativista barese, spiega i contenuti del provvedimento del Tar del Lazio che ha accolto l’istanza cautelare del Comune di Rutigliano in merito alla vicenda del recapito finale dei reflui dei depuratori. Caputi Jambrenghi, che ha curato il ricorso, chiarisce la portata del provvedimento: “C’è una decisione che, per l’estrema urgenza, blocca l’autorizzazione a sversare rilasciata da Vendola. Questo in attesa che il prossimo 26 ottobre si riunisca la prima sezione in modo collegiale. Il piano di trasformare la provincia di Bari in una piccola Somalia per ora è stato fermato”.
L’obiettivo del piano Vendola è di convogliare nell’unica area a valenza naturalistica rimasta nella zona (come riconosciuto dal progetto di parco regionale di Lama San Giorgio) le acque di scarico degli impianti fognari biostabilizzati dei Comuni attraversati dal canale: Gioia del Colle, Sammichele di Bari, Casamassima, Rutigliano, Noicattaro, Triggiano e Bari.
Una «linea» di 50 chilometri che per parecchi tratti rappresenta un polmone verde per l’intera collettività interessata. “Peccato per il commissario – conclude Caputi Jambrenghi – che abbiamo dimostrato i pericoli prodotti da una decisione folle. Gli impianti interessati non produrranno acqua in tabella 4. D’altronde anche Italia Nostra è contraria a questa decisione”.
Sul tema l’assessore regionale ai Lavori pubblici, Fabiano Amati, aveva avviato un tavolo tecnico, coordinato dalla Provincia di Bari, con i Comuni per trovare una soluzione alternativa allo sversamento in Lama. Al temine del confronto le amministrazioni avevano proposto (con eccezione del Comune di Bari) l’avvio temporaneo di trincee drenanti e poi un collettore unico verso il mare. Ma facendo leva sul dissenso di Bari la Regione ha accelerato (anche per le pressioni della regolamentazione dell’Unione Europea) ordinando al Comune di Sammichele di avviare l’immediato sversamento in lama. Poi il ricorso presentato al Tar del Lazio.
(fonte: Corriere Mezzogiorno)