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GARIBALDI: LE “CONFIDENZE” DI VITO OSVALDO SUL FILM

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garibaldiascolta1Per Vito Osvaldo Angelillo – attore, regista, poeta, fotografo, grafico, versatile interprete della più “concettuale delle arti teatrali”, la realtà, una nuova sfida: produrre una propria scrittura teatrale e traslarla dal teatro al cinema.

Una realtà – va dato atto – a tratti surreale… scompaginata e ricomposta, frammentata e ricostruita, idealizzata e demonizzata, ingioiellata di allegorie o imbruttita e resa ancorosvaldo miglior regista più grottesca da tinte (o luci) fosche, sconvolgente, mistificata, mitizzatamai banale!

Dopo essersi aggiudicato lo scorso anno il premio per la miglior regia alle eliminatorie regionali ed il terzo posto alle finali nazionali di Genova in occasione del Festival Internazionale di Regia Teatrale – Premio “G. Corradini” e Premio “F. Piccoli” di Trento (http://www.gioianet.it/cultura/1969-vito-osvaldo-angelillo-conquista-premio-miglior-regista.html), ed essere approdato alla finale nazionale della 14a edizione della rassegna per la garibaldibaciosogno1seconda volta consecutiva – pur avendo dedicato a questo complesso progetto teatrale davvero pochi giorni, contendendosi la vittoria con più di 300 registi partecipanti da Italia, Spagna, Francia e Germania per portare in scena “Guglielmo Tell” di Friederich Schiller in 18 minuti – Osvaldo ha realizzato con mezzi di fortuna e tanta buona volontà nell’arco – sue testuali parole – di 2.000 ore (ovvero 97 giorni, quindi poco più di tre mesi), “Garibaldi reloaded”, un lungometraggio garibaldicorpse1che sarà presentato in prima assoluta a Cassano, nell’auditorium del Liceo Scientifico – Classico “L. Da Vinci” il 17 dicembre, alle 17.30, a conclusione del Convegno di Studi “Puglia, Italia, Europa dall’Unità alla Comunità con Mazzini, uomo e cittadino del futuro” organizzato dal “Comitato per il 150° Anniversario dell’Unità Nazionale” di cui è presidente Bianca Tragni e socio lo stesso regista, e dal Comune di Cassano.

Specchia-osvaldo-fiorellaAd ispirare Osvaldo un personaggio eroico, Giuseppe Garibaldi, (http://www.gioianet.it/cultura/3125-osvaldo-angelillo-alla-conquista-del-salento-foto-.html) non a caso “eroe dei due mondi”, l’uno reale, l’altro virtuale immerso in atmosfere metafisiche, nel caso del nostro regista rivisitato in chiave allegorico-mitologico-poetica, senza rinunciare a inserti e colpi di scena di “osvaldiana” creativa genialità che non mancheranno di stupire e forse disorientare chi si confronta o prende come punto di riferimento una scrittura storico-risorgimentale garibaldicosaestato1canonica.

E’ tutta un’altra storia… di questo non si può dubitare!

Di seguito alcune dichiarazioni rilasciate al nostro network attraverso un’intervista dal regista Vito Osvaldo Angelillo, cui auguriamo successo e gloria per un’impresa che non sarà ricordata come quella dei “Mille” garibaldini ma di un progetto filmico ideato e realizzato in “Duemila” ore nel 150° anniversario dell’Unità d’Italia.

——————————— L’INTERVISTA ———————————-

  • Da attore a regista e oggi anche produttore… ruoli complementari o complementarietà di ruoli?

garibaldiira1Eh, produttore è una parola grossa, una parola che va scritta almeno con cinque zeri dietro. Se per produttore intendiamo chi trova in un modo o nell’altro i soldi per mandare avanti il progetto allora non sarà difficile raccogliere le testimonianze di tanti registi indipendenti che hanno venduto la propria automobile pur di poter girare il film, senza nessuna certezza di ritorno economico. Un corto di ottima fattura costa almeno 8.000 euro, mentre un lungometraggio, tirando la cinghia e risicando il più possibile, 50-60.000 euro. Sono queste cifre proibitive per chiunque non sia nel business. La complementarietà dei ruoli è stata di necessità la virtù per un film no budget.

  • Perché “Garibaldi reloaded”?

garibaldimanoel1In realtà questo film non nasce come tale. Ero alle prese con la scrittura di un nuovo soggetto teatrale che avesse come protagonisti Anita e Garibaldi, figure risorgimentali, e che non perdesse di vista il teatro classico, quello di Euripide, Eschilo, Sofocle per intenderci, e avesse al contempo un’atmosfera mitologica e sovrannaturale in cui far muovere i personaggi… A mano a mano che procedevo nella stesura, mi accorgevo di cambiamenti che sembravano scaturire dal nulla ed animarsi di vita propria. Trent’anni di teatro mi hanno insegnato a pensare attraverso i suoni e le immagini, e ciò che si formava nelle mente con mia grande sorpresa si collocava con sufficiente naturalezza non nel copione teatgaribaldimanoel21rale, ma in un soggetto cinematografico. Ho lasciato che l’ispirazione soffiasse verso la nuova direzione, senza imbrigliarla o irregimentarla, ma soltanto dando qualche colpettino qua e là, in modo che tenesse la rotta. L’approdo è stata la sceneggiatura di un Garibaldi che muore, ma che troverà in questa fine un nuovo inizio, una nuova avventura perché forse gli eroi non muoiono mai realmente; per loro – come nei videogames – se una vita finisce si può sempre ricaricare (reload, in inglese) e continuare in leggendarie imprese. Questo film è una partita reloaded, aggirando il game over del giorno di tutti.

  • Parliamo del cast, chi sono i tuoi compagni in questa impresa?

garibaldipazza1Se parliamo del cast, parliamo anche del crew, visto che gli stessi attori rivestivano anche il ruolo di tecnici. Esattamente come avviene nel mondo di una piccola compagnia filodrammatica, tutti fanno tutto, e ciascuno in molteplici vesti, in modo che vengano coperte tutte le figure essenziali per la riuscita dello spettacolo; ecco ricomparire la complementarietà e di necessità la virtù… Con me in questa impresa Giovanna Carelli, Sofia Antonicelli, Lyuba Centrone, lo zoccolo duro della mia Compagnia teatrale, ed il giovanissimo Alessandro Dionisio.

  • Quali sono state le difficoltà oggettive nel produrre questo film?

garibaldipresa1Tante, e tutte di carattere economico. Un esempio: per una location adeguata che sia perfettamente funzionale agli scopi, possono arrivare a chiederti anche 1.500 euro al giorno. Somma improponibile per un film “no budget”. Così il cammino è stato un autentico calvario, ma alla fine un’anima buona, dopo tante porte chiuse in faccia, l’abbiamo trovata non lontano da Gioia del Colle. Anzi, colgo l’occasione per salutare e ringraziare Lello Pastore per averci ospitato durante le riprese presso la Masseria Canale.

  • E quelle soggettive?garibaldireminiscenza1

Non parlerei di difficoltà in senso stretto, piuttosto di mole di lavoro spaventosa per il singolo filmaker che sia al contempo soggettista, sceneggiatore, regista e montatore. La pre produzione, e la post produzione hanno significato circa 2.000 ore di lavoro, tutte per me.

  • Quale sarà il circuito di presentazione e distribuzione della tua opera?

Più che un film, questo è il progetto per un film. Ed è in vendita. Se qualche grande o piccola casa di produzione acuta e lungimirante nonostante la crisi ci vedrà del buono, garibaldisvolazzante1probabilmente il prodotto potrà essere distribuito. Da questa prima opera se ne possono ricavare diversi buoni derivati, oltre ad un remake tecnicamente pregiato, c’è possibilità di sequel, e anche un bel po’ di episodi per uno o più serial televisivi. Fino ad una vera e propria saga. Per questo film ho tante idee e progetti dentro altri progetti che possono aprirsi ai più ampi e diversificati panorami.specchia-garibaldi

  • A quando la prima?

Anziché una Prima vera e propria si tratta di un test, chi vuole assistere può farlo raggiungendomi sabato 17 dicembre alle 17.30 presso l’auditorium del Liceo Scientifico di Cassano delle Murge. Al termine della proiezione possiamo fermarci in un informale cineforum dibattito col regista e con gli attori, e sentire l’opinione, le idee ed i consigli di chi avrà assistito al test del film. Perché è assolutamente vero che il film deve piacere innanzitutto al regista, ma è sempre vero che è il pubblico ad avere l’ultima parola.

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