RITORNA IN RAI LA DANZA ALL’OPERA DI NICOLA SASANELLI
Tra fine gennaio e inizi febbraio l’Accademia Danza all’Opera di Nicola Sasanelli tornerà in Rai.
L’11 dicembre scorso alcuni ballerini, tra cui il maestro Mimmo Linsalata, con un brevissimo preavviso (l’invito è pervenuto telefonicamente il 7 dicembre, dopo un monitoraggio di mesi valutato da esperti e dall’autore e regista della trasmissione, Michele Guardi) si sono esibiti in “Unomattina in famiglia” in una scatenata “Modern House”, sbaragliando gli altri concorrenti ed aggiudicandosi di diritto il ritorno sulle scene mediatiche.
Uno dei tanti riconoscimenti conquistati dalla scuola e dai suoi ballerini, sempre più spesso “di scena” in contesti prestigiosi e internazionali, frequentati dal “gotha” internazionale di coreografi e danzatori.
A dicembre in Rai oltre Mimmo anche Ada Triggianese, Giovanni Patruno, Mara Tiofilo, Ilaria Tiofilo e Lucrezia Ruospo hanno reso onore alla scuola ed al loro maestro, Nicola Sasanelli, assente per un pregresso impegno eppur “presente” con la sua energia ed il suo entusiasmo.
Vi è una sorta di trasferimento non solo di competenze e professionalità ma di pura energia che si percepisce attraverso lo sguardo, la voce, la gestualità…
Sasanelli nei giorni precedenti (festivi inclusi) ha impegnato l’intero staff in prove durissime, rivisitando coreografie, limando passaggi, curando l’immagine, i costumi e microscopiche imperfezioni, dettagli colti in uno sguardo d’insieme che solo chi “crea” può scorgere e chi danza comprendere, essendo non strumento ma ideatore e “transfert” di emozioni.
Rigore, disciplina, sacrificio ma anche giocosità, ritmo, fantasia sin dalla più tenera infanzia (ci sono mini ballerine di tre, quattro anni, serissime nel loro approccio alla scena), tanto da definire (meritatamente) i saggi della scuola veri “spettacoli”.
E gli esami, è proprio il caso di dire, non finiscono mai neanche per i maestri, esortati da Nicola a non interrompere la formazione, a mettersi in gioco e con umiltà migliorarsi sempre e in qualunque contesto, sfidandosi e sfidando i migliori per poter “crescere”.
“Credersi arrivati, pensare di saper ormai tutto, di essere i migliori crea blocchi energetici – afferma Nicola Sasanelli – la stima di sé è importante ma deve esserci sempre un margine di autocritica, altrimenti si interrompe anche professionalmente un processo evolutivo indispensabile per creare spazi di interiorità da colmare con innovazioni, fantasia e creatività, elementi vivificanti e rigeneranti nell’arte come nelle progettualità della vita”.
“Occorre, inoltre, mantenere costantemente il contatto con le altre realtà, soprattutto internazionali, costruire una rete di sinergie per cogliere i cambi di tendenza, presagi di nuovi stili da reinterpretare con la propria sensibilità. Ne è esempio il Lirical Hip Hop nato negli Stati Uniti e che da noi si presta ad interessanti interpretazioni. Chiudersi nel proprio guscio, temere il confronto non aiuta a crescere … si ha sempre tanto da imparare!”.
L’Accademia Danza all’Opera non è una “palestra”, un luogo in cui muoversi per perdere peso o apprendere i rudimenti della danza, ma un luogo di armonizzazione della propria fisicità che entra in sintonia con la mente e lo spirito.
La disciplina, indispensabile in qualunque apprendimento, crea argini in cui scorrono fiumi di energia catalizzati dalle singole predisposizioni e tutti gli “alunni” dei tre livelli accettano di buon grado le regole, nel loro rispetto acquisiscono sicurezza e “crescono” consapevoli di possedere un dono: la capacità di trasmettere emozioni attraverso un gesto, un movimento, uno sguardo, un sorriso, un battito di ciglia… che “legge” e decodifica il ritmo di una musica nel più ancestrale dei “decoder”: l’anima.
Anche il viso “danza” e le sue espressioni gioiose o stupite, a seconda del “testo”, sono il risultato di ore di prove, insicurezze sconfitte, sudore… Faticosa ascesa per giungere alla perfezione di un passo, di un volteggio eseguito non solo con maestria, in sincronia con altri “cuori”, ma con la passione di chi “crede” in questa forma di comunicazione, in questa arte protetta da Tersicore, “musa” divina che nel suo nome racchiude la danza (χoρός).
Nicola Sasanelli non parla molto di sé, dei traguardi raggiunti, dei tanti premi, delle attestazioni ricevute negli anni, degli ostacoli superati in anni in cui far della danza una scelta di vita non era compreso né accettato dalla stessa famiglia.
Con sapiente umiltà pone al servizio la sua competenza e – da vero “Maestro” – proietta nel futuro dei suoi discenti la sua infinita esperienza, di quella meno positiva fa tesoro, esorta tutti a dare il massimo, a tener vivo quel “fuoco” che da sempre brilla nel suo sguardo e che si rispecchia nel loro entusiasmo.
Nella nuova sede della sua scuola, in via Aldo Moro, accolto con simpatia anche dai “condomini” che apprezzano la sua sensibilità nel tener “bassi” i decibel durante le prove, due piccoli, colorati “tutù” appesi agli angoli dell’ingresso ricordano che la danza va coltivata dalla più tenera età, i disegni di Mimmo Linsalata incorniciati ed appesi alle pareti, testimoniano che il colore si esprime anche nel tratto e non solo nel gesto, le foto – ricordo e i tanti diplomi e attestati, che la vita è la più complessa delle coreografie, un arabescato mosaico in cui tutti, ma proprio tutti possono lasciare traccia di sé, per brillare tra le “costellazioni” che illuminano il buio universo dell’eternità.