IL PD É NEL “PALLONE”, NUOVO RITORNO AL PASSATO
Non c’è più pace nel Partito Democratico ormai nel pallone. Ci giungono voci di un ulteriore pit-stop con repentina retromarcia in direzione centro, nella casa dei Moderati. Più che la ricerca del partner ideale sembra stiano mettendo in atto non più la tecnica del gambero ma il più classico dei giochi, quello dell’…oca.
Ieri nel nuovo coordinamento sono tornati alla ribalta i decani della politica locale, Vito Ludovico e Masi Lenin, approfittando di una ulteriore spaccatura al loro interno sui nomi del papabile candidato sindaco. Il dialogo si è arenato su quello di Piera De Giorgi a cui ha fatto seguito, per bilanciare il piatto della discussione, quello di Mariluna Barbera. Ciò che avevamo in effetti già anticipato in tempi non sospetti.
Circola voce che l’ulteriore nostra ipotesi sia stata azzeccata, quella di proporre il buon Enzo Cuscito che, a quanto sembrerebbe, non ha avuto il beneplacito proprio di quei “marpioni” che, approfittando della situazione, hanno proposto di ritornare a dialogare con i Moderati di Sergio Povia.
E anche in questo caso è stata riproposta l’idea iniziale, quella delle primarie, ma dopo quanto accaduto sono così convinti che Povia accetterà di parteciparvi? Noi crediamo proprio di no. Anzi, avendoli ormai in pugno, grazie anche a questi aiuti esterni (mica tanto esterni poi, e anche questo lo avevamo previsto) degli amici del cuore da cui non si è mai separato, sarà lui a dettare le condizioni e i ritmi. Una sorta di “prendere o lasciare”, ben sapendo che male che vada avrà dalla sua il favore sia di parte di SEL, Grandieri non ha mai smentito il suo debole per i Moderati (per Povia in particolare), che di parte del PD, partendo da Ludovico arrivando a Massimo L’Abbate passando per Masi Lenin e Gianni Valletta, il “decisionista” per antonomasia del partito.
Una situazione tanto ingarbugliata quanto caotica in cui tutti i componenti del coordinamento sono parte in causa, per non dire del caos più totale che ora vige al suo interno. Anche la De Giorgi sembrerebbe ormai in fase calante. L’impressione è che qualcuno abbia messo in atto una strategia di veti e contro veti per far implodere il partito, per costringere i così chiamati “sinistroidi” o rinnovatori a spaccarsi ed aprire una autentica autostrada il cui casello finale, il capolinea, indica la casa di Povia e dei Moderati.
Questa sera è in corso un incontro proprio con questa alleanza di centro, cosa ne verrà fuori? Nulla di diverso da quello che questi avvenimenti lasciano presagire. O le forze di centro sinistra si uniscono a loro, cioè ai Moderati senza alcuna condizione (resa totale?), o sarà la spaccatura definitiva di una cordata tentata ma mai attuata, proprio per volere dei soliti noti che oggi possono anche gioire per lo scampato pericolo.