AL TEATRO S. LUCIA “TRIPLE BILL” DANZA E MUSICA
“La danza può rivelare tutto ciò che la musica racchiude”, questo è il pensiero di Charles Baudelaire sulla musica e sulla danza, due arti tra loro fortemente continuative. Domenica 4 marzo, sul palco del Teatro “S. Lucia” quel pensiero ha cercato di prendere forma con lo spettacolo di danza “Triple Bill”, presentato dalla “Jakovits ballet” e “Terzo occhio”.
La prima creazione portata in scena è stata “La morte e la fanciulla” (“Der tod und das madchen”) con la regia e la coreografia di Vito Iacobellis e le musiche di Franz Subert. Il maestro e ballerino riveste questo capolavoro di sensualità e cupezza, il binomio amore-morte coesiste laddove la fanciulla si lascia sedurre dalla morte, ignara del destino a cui va incontro, come se la morte occupi un posto d’onore nella vita stessa.
Il secondo tempo apre il sipario alla compagnia di balletto “Terzo Occhio” con “4 Times” per la regia e la coreografia di Sara Sallustio e le musiche di Philip Glass. “Il Tempo. Memoria e oblio, lotta e attesa, eternità e istante”, un “monologo ispirato” sul tempo, in tutte le sue sfaccettature, recitato da Annamaria di Pinto che introduce un racconto fatto di movimento e di una gestualità significativa sulle note di quella musica contemporanea e minimalista al passo con l’impatto scenico.
Per il terzo e ultimo “atto” è ancora la “Jakovits Ballet” di Vito Jacobellis a far danzare il palcoscenico con la “multicroma fantasia” di George Gershwin “Rhapsody in Blue”. Un connubio consacrato che fonde la musica contemporanea a quella jazz, frutto della cultura musicale del compositore che utilizza le conoscenze classiche e quelle blues per dare vita ad una rapsodia, una scrittura libera che non adopera schemi prefissati, ma si muove progressivamente nella direzione che la musica prende, influenzata dalla casualità. Gli interpreti hanno raccontato gli umori contrastanti del blues con l’energia e la concretezza che connotano un genere così sofisticato e istintivo.
La “Jakovits Ballet” e “Terzo Occhio” hanno percorso un iter musicale d’onore con lo sguardo rivolto a giovani talenti che hanno coraggiosamente sperimentato il panorama della danza contemporanea.
(Scatti fotografici a cura di Angela Scaramazza che ringraziamo per la gentile concessione)