VERSI ANNA MARIA CARPI, VITA DOLENTE E MAI DOMA
Giovedì 15 marzo, presso lo “SpazioUnoTre” di Mario Pugliese a Gioia del Colle, è stato recuperato l’incontro dedicato alla poetessa milanese Anna Maria Carpi e alla sua antologia L’asso nella neve, pubblicata da Transeuropa nel 2011. L’incontro, già previsto per lo scorso 8 febbraio, era stato rinviato a causa delle avverse condizioni atmosferiche ed era inserito nella programmazione corrente dell’iniziativa “SpazioUnoTre Poesia”, ormai arrivata al 3° anno e diretta dai poeti gioiesi Fortunato Buttiglione, Giacomo Leronni e Filippo Paradiso, con la collaborazione di Giorgio Gasparre. La serata del 15 marzo è stata curata da Giacomo Leronni che, nel suo intervento introduttivo, ha chiarito il perché di una lettura pubblica di testi poetici senza la presenza dell’autrice: “La nostra iniziativa è nata soprattutto per diffondere la lettura e l’ascolto
della poesia contemporanea, in particolar modo quella locale, tanto è vero che i primi tre incontri sono stati organizzati intorno a testi miei, di Fortunato Buttiglione e di Filippo Paradiso. Ci è sembrato giusto, dopo oltre due anni di cammino, ritornare in qualche modo – una volta ogni tanto – a questa idea così come formulata all’origine, dando il giusto spazio alla voce del poeta(che è così assente e presente nello stesso momento), senza commenti particolari a margine”.
Bisogna dire che l’esperimento – dato che è la prima volta che gli organizzatori del ciclo di incontri leggono poesie di altri autori e non proprie – è pienamente riuscito. Il pubblico presente (meno numeroso di quanto la serata avrebbe meritato, forse anche a causa della concomitanza di altre importanti iniziative culturali) si è trovato presto coinvolto in un vortice di emozioni da cui era difficile staccarsi e, qua e là, qualcuno si è pure commosso. Merito dell’atmosfera giusta (alla quale un contributo non secondario ha dato il commento musicale di Pasquale Petrera, che ha suonato la chitarra e la chitarra hawaiana, alternandosi con i testi) e dell’interpretazione molto partecipata e rigorosa del lettore Leronni, capace di scavare a fondo, con la sua voce, nei testi e di toccare corde invisibili nell’animo di tutti. Ma il merito è anche – e forse principalmente – della poesia di Anna Maria Carpi (intellettuale di prestigio dalla profonda e complessa formazione, nonché docente di letteratura tedesca all’università di Venezia), che riesce ad operare una perfetta fusione fra il suo doloroso vissuto personale e le esigenze più propriamente intellettuali,
elaborando uno stile pienamente maturo, consapevole, rigoroso nel quale però non viene sacrificato nulla (anche grazie all’ampio spazio fornito alle domande e al discorso diretto) di quanto si deve tentare per mantenere viva la comunicazione con i propri lettori (e, in questo caso, ascoltatori). Per questi motivi, i presenti si sono lasciati condurre da una voce che, mentre leggeva i testi, lasciava affiorare brandelli significativi dell’esperienza di ciascuno: insospettati slanci o piccole e grandi ipocrisie, domande ineludibili sulla morte e sul nostro destino dopo la conclusione della nostra esperienza terrena, contraddizioni e tormenti quotidiani nell’ambito delle relazioni, soprattutto quella con il coniuge:
Il tutto, come ha sottolineato il lettore e conduttore della serata Leronni, comunque attraversato da un sottile filo di speranza: “… quando non riusciamo a trovarla in noi, possiamo sempre crederla possibile negli altri, in coloro che ci circondano e condividono il nostro destino”.
Nell’ultima parte della serata Giacomo Leronni ha letto un toccante poemetto che Anna Maria Carpi gli ha inviato giorni fa, dedicato alla figura paterna. Un testo serrato, carico di inquietudine come una navigazione affrontata nel buio, da cui emergono i nodi cruciali di un’esistenza (quella del padre della poetessa) che non ha mai smesso di porre acuti interrogativi alla Carpi. La lunga poesia, intitolata “La carne è un altro”, era già stata pubblicata in uno dei precedenti libri della poetessa milanese (E tu fra i due chi sei, Scheiwiller, Milano 2007). Il testo, oltre che come omaggio finale del lettore ai presenti, può senz’altro essere considerato una specie di consegna a noi tutti, perché tutti abbiamo una o più persone care, ormai scomparse, da ricordare nel modo più degno:

Giacomo Leronni ha in programma un’altra lettura pubblica, con data ancora da definirsi, sempre presso lo “SpazioUnoTre”. Il protagonista, questa volta, sarà il poeta friulano Pierluigi Cappello. Leronni leggerà e commenterà le poesie del libro Mandate a dire all’imperatore, edito da Crocetti e vincitore, nel 2010, del prestigioso Premio Viareggio per la Poesia. Sarà sicuramente un’altra serata alla quale non si deve mancare.