SALOTTO LETTERARIO SPAZIO UNOTRE “CERCANDO EMMA”-foto
Prosegue il calendario degli incontri al Salotto Letterario, questo mese con la discussione del saggio “Cercando Emma” di Dacia Maraini, analisi critica del romanzo “Madame Bovary” di Gustave Flaubert.
La disamina dell’opera è affidata a Giacomo Leronni, ideatore dell’iniziativa, e al comitato di lettura composto da Dina Montebello, Irene Martino, Cataldo Donvito, Piera De Giorgi, Sergio D’Onghia, Vito Osvaldo Angelillo.
Diversi e variegati gli spunti di riflessione emersi dall’incontro: condizione della donna nella società borghese del XIX secolo, adulterio, valenza della lettura e della letteratura nell’educazione, il ruolo della donna nella famiglia, l’emancipazione, il rapporto amore- morte, la sessualità femminile.
Tuttavia – più che soffermarsi criticamente sul saggio critico, di cui più di un relatore ha ammesso l’inutilità poiché “è superfluo scrivere un libro a proposito di un altro libro” – la serata si è incentrata principalmente sulla relazione autore e personaggio, sulla commistione affettiva ed autobiografica che esiste tra il creatore e la sua creatura, ma anche sulla apparente dicotomia che vede Flaubert compenetrarsi a tal punto nella sua Emma (famosissima la frase “Madame Bovary c’est moi”) per poi disconoscere il personaggio e parlarne come creatura meramente fittizia, assolutamente inventata.
Molto atteso dal pubblico l’intervento di Vito Osvaldo Angelillo, che ha sottolineato l’erotismo di alcuni passi di Madame Bovary, definendo questo romanzo come un’opera letteraria non tanto sensuale quanto “dei sensi” capace cioè di stimolare anche l’olfatto, il gusto, il tatto, l’udito.
Originale l’apporto di Sergio D’Onghia che ha recitato il testo della canzone di Francesco Guccini “Signora Bovary”. La parte Musicale è stata curata ed eseguita al pianoforte elettronico da Nadia Masini che ha interpretato la Suite Bergamasca di Claude Debussy, spiegando la struttura dell’opera (a cui appartiene il famosissimo “Clair de Lune”) e i motivi che l’hanno indotta a scegliere quest’opera per accompagnare Madame Bovary, e cioè più per una sorta di risonanza di sensazioni ed emozioni anziché per un più prevedibile affiancamento cronologico che l’avrebbero indirizzata verso autori come ad esempio Bizet.
La serata si conclude di consuetudine con una piccola degustazione e dandosi appuntamento al prossimo libro: “Dora Bruder” di Patrick Modiano, sempre ospiti di Mario Pugliese presso Spazio Uno-Tre, in via Barba 13, nel centro storico.
(scatti fotografici a cura di Fabio Guliersi e Aldo Liuzzi che ringraziamo per la gentile collaborazione)