ACQUA E MUSICOTERAPIA, STRUMENTO TERAPEUTICO
Si è tenuta il 4 giugno presso le piscine “Promosport” l’ultima seduta di riabilitazione per disabili in acqua, nell’ambito di un progetto di sperimentazione per la prima volta approdato a Gioia del Colle, segnalato dalla prof.ssa Paola Ardillo, insegnante di sostegno dell’I.T.I.S. e proposto dal professionista dott. Nicola Marzano, fisioterapista, specializzato in riabilitazione in acqua, nonché referente per l’Osservatorio del Volontariato della Regione Puglia.
Affiancato dal pedagogista Gennaro Tortorella il dott. Marzano, nell’arco di una decina di incontri, ha condotto gradualmente i pazienti accompagnati dai docenti di sostegno attraverso la conoscenza dell’elemento acqua, valido strumento terapeutico mediante cui perseguire un maggior benessere psicofisico e sociale.
Durante la seduta, una musica si diffonde direttamente dall’interno della vasca, generando vibrazioni profondamente rilassanti per il paziente, che percepisce l’ambiente sicuro e confortevole come il grembo materno. I ragazzi trattati, generalmente portatori di disabilità come autismo, iperattività, ritardi mentali di grado medio o grave, traggono da questo tipo di terapia enormi vantaggi, percepibili dagli stessi genitori in ambito domestico. Hanno infatti la possibilità di approcciarsi gradualmente all’acqua, che alcuni di essi in un primo momento temono, affidandosi alle braccia e alle istruzioni del proprio terapeuta.
I benefici riguardano sia la sfera fisica che quella psichica: alla distensione del corpo si associa spesso una crescente fiducia in se stessi e una maggior autostima, oltre che una miglior capacità di socializzazione. “Mio figlio da piccolo aveva paura dell’acqua” testimonia la mamma di un ragazzo autistico presente alla seduta “ma dopo diversi anni di lezioni di nuoto è totalmente cambiato. Guardatelo adesso, sembra un pesce!” esclama orgogliosa, seguendolo con gli occhi mentre si immerge sott’acqua. Aggiunge: “L’unico problema sono le spese. Le lezioni per mio figlio, che necessita di un istruttore che si occupi soltanto di lui, sono costosissime. Ma lavorare con gli autistici è importante e dà risultati enormi, se fatto da persone preparate”.
Una terapia di indubbia utilità, ma a volte non riconosciuta dalle istituzioni che, lamenta il dott. Marzano “stanziano a scopi elettorali finanziamenti insufficienti a far fronte alle spese che la realizzazione di un progetto del genere richiede”. La critica del dott. Marzano, che lavora in acqua con portatori di disabilità dal 1997 con il progetto “ACQUAINSIEME”, sostenuto da diverse amministrazioni comunali, riguarda soprattutto la Puglia.
Le sue istituzioni “sembrano essersi dimenticate di stanziare fondi nel sociale e nello sport. Devono capire” prosegue “che la terapia in acqua rappresenta un momento fondamentale della riabilitazione. Le leggi a tutela della disabilità vanno applicate, non interpretate”. Si riferisce all’ex art. 26 L. 883/78, che prevede che siano le A.S.L. ad erogare servizi diretti al “recupero funzionale e sociale dei soggetti affetti da menomazioni fisiche, psichiche o sensoriali” o, qualora non possano farlo direttamente, mediante “convenzione con istituti esistenti nella regione in cui risiede l’utente”.
Anche la prof.ssa Manuela Soria, insegnante di sostegno di un adolescente iperattivo, ritiene che, talvolta, “la politica del taglio tenda a risparmiare a svantaggio dei ragazzi”. Interviene la signora Francesca Surico, moglie di Giuseppe Capodiferro, miracolato a Medjugorje lo scorso settembre, lamentando anche lei l’inefficienza delle istituzioni nel fornire servizi che siano d’aiuto alle famiglie dei disabili.
Secondo il dott. Marzano è necessario che “istituzioni, professionisti della riabilitazione e genitori lavorino in sinergia al fine di programmare le attività ricreative, sportive e di socializzazione” destinate ai portatori di disabilità, che devono acquisire diritti e opportunità pari a quelli di tutti gli altri. Fondamentale, in questo senso, è il ruolo delle istituzioni, che devono assolvere ai loro compiti sociali, e quello dei centri sportivi, che devono adeguarsi alle esigenze della collettività.
Sito di riferimento: www.terapica.net