CATUCCI-CAPODIFERRO: “CURARE I TUMORI A GIOIA SI PUÓ”
A Gioia è possibile – in periodi in cui la sanità pugliese naviga a vista – potersi curare presso il Centro di Ipertermia Oncologica, sito in via Goito, pagando un semplice ticket e consultare – grazie all’Ambulatorio del Sec
ondo Parere – luminari nazionali e internazionali prima di intraprendere un percorso chirurgico o farmacologico, o semplicemente per confrontare le diagnosi.
E’ un gioiese, il dottor Pietro Osvaldo Catucci, a presiedere la Fondazione “Dino Leone Onlus” ed insieme ad un affiatato gruppo di colleghi tra cui il dottor Saverio Capodiferro, a portare in città queste due importanti realtà, veri poli di eccellenza per la Puglia.
Tra i partner della Fondazione l’A.R.T.O.I. (Associazione per la Ricerca di Terapie Oncologiche Integrate) e il Consorzio Campo.
Il Centro di Ipertermia, secondo nel Sud, accoglie pazienti provenienti da tutta la regione e dalla Calabria. Agli assistiti sono offerti trattamenti di terapia oncologica integrata, test genetici e servizio psicologico.
“L’ipertermia Oncologica profonda – afferma Catucci – è un trattamento che sfrutta il calore per riscaldare fino a 45°C il tumore. Fino a 41° C potenzia l’effetto di chemioterapici e radioterapia, riducendo dosaggi e tempi di applicazione, a 45°C determina un danno irreversibile della cellula neoplastica. Il trattamento si applica a tumori solidi e metastasi”.
“Abbiamo allestito un sito www.cancerwar.eu e un numero verde: 800 135 870 – continua Catucci – con l’intento di far conoscere i nostri obiettivi e creare una banca dati. Solo operando in rete e confrontandoci con altre realtà possiamo crescere”.
“L’Ambulatorio del Secondo Parere – negli Stati Uniti operativo con successo da decenni – è una realtà che abbiamo mutuato da Ravenna e Modena, una opportunità per gli utenti di poter ricevere una seconda opinione su diagnosi controverse, in particolare su patologie rare, gravi o che richiedono interventi chirurgici e farmacologici importanti. Interpelliamo i massimi esperti nel settore non solo a tutela del paziente, che potrà essere consigliato e seguito – se necessario – presso centri di eccellenza, ma anche per consentire ai dottori di prendere contatto con luminari che operano in altre nazioni ed utilizzano tecniche all’avanguardia nelle varie discipline, grazie alla telemedicina. L’incontro avviene attraverso videoconferenza, previa acquisizione di anamnesi e referti diagnostici. I costi sono sostenibili, circa 70 euro. A Ravenna il servizio è offerto dalla ASL, in Puglia è più problematico raggiungere questo risultato, ma non ci arrendiamo”.
La Fondazione ha istituito la “Lega degli Ambulatori del secondo parere” avvalendosi della preziosa esperienza e consulenza del professor Beniamino Palmieri, docente dell’Università di Modena e fondatore degli stessi.
I vari pareri e relativi referti saranno, inoltre, registrati su una apposita cartella elettronica, questo per attuare studi epidemiologici e un vero e proprio monitoraggio dello stato di salute del territorio e dei suoi cittadini, indispensabile strumento per individuare e “mappare” le patologie più diffuse ed intuire eventuali connessioni da approfondire attraverso ricerche e confronti.
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Convegni: 23 giugno a Palinuro – 5 luglio alla Provincia di Bari
Il dottor Catucci il 23 giugno modererà la seconda sessione dei lavori nel convegno “Nutrizione clinica nel trattamento anti-ageing, oncologia, autismo” a Palinuro (SA), incontro presieduto dal dottor Andrea Del Buono che si prefigge di affrontare l’importanza della scelta degli alimenti per contrastare tumori ed autismo.
“Il nostro organismo è abituato ad un grano antico, tetraploide, quello importato dal Canada è esaploide, contiene dieci volte più glutine rispetto al grano italiano. Il dottor Massimo Montinari ritiene che questa possa essere una delle cause dell’autismo, fenomeno tra l’altro in preoccupante crescita, per cui attraverso una diagnosi precoce e scelte alimentari precise si potrebbe rivoluzionare il trattamento dell’autismo”.
Catucci, esperto in nutrigenetica e nutrigenomica, ritiene che l’alimentazione incida in maniera determinante nell’insorgenza di determinate patologie e che possa anche curarle.
“Esistono cibi alcalinizzanti e acidificanti – afferma l’urologo -, questi ultimi favoriscono l’insorgenza dei tumori. Una corretta alimentazione integrata, non solo previene ma in alcuni casi coadiuva le terapie oncologiche”.
Il 5 luglio si terrà un altro importante convegno a Bari, presso il Palazzo della Provincia: “Il cibo come medicina o medicine per cibo”, tematica cui si è accennato nell’incontro “Cibo, Ambiente e Terapia Oncologica Integrata” tenutosi in febbraio nel Chiostro comunale.
In quel contesto Andrea Di Benedetto, presidente del Consorzio CAMPO di Altamura, lanciò l’allarme proprio sui danni da imputare alle “micotossine” (muffe), potentissimi traccianti cancerogeni presenti nel frumento estero per motivi climatici (piogge e umidità).
La cultura dell’alimentazione è fondamentale, anche per questo la Fondazione Leone sostiene l’istituzione di Accademie della Nutrizione. Una di esse è già presente a Palinuro, un’altra sorgerà a Supersano, nel leccese e ospiterà corsi di aggiornamento, meeting e percorsi culturali.
L’Accademia sorgerà presso l’antica Masseria Le Stanzie e coniugherà alla salute percorsi storici, turistici, culturali e tradizionali.
“Si potranno gustare cibi prodotti esclusivamente con quanto coltivato sul posto. Tra i cereali riscoperti attraverso studi della Fondazione, il miglio, un vero toccasana per chi soffre di intolleranze… Si potranno visitare l’ipogeo e altre bellezze naturalistiche di cui è ricca la zona, alloggiare presso bed & breakfast… Siamo in contatto con la Pro Loco proprio per creare un circuito virtuoso tra cultura del territorio e alimentazione”.
La ricaduta dal punto di vista turistico ed economico è scontata, che Gioia non approfitti di tale opportunità, avendo per altro tutte le carte in regola per farlo, resta un mistero!
Tra gli obiettivi più ambiziosi della Fondazione, in stretta collaborazione con A.I.R.C., Lega Tumori, C.R.I. e aziende private, creare gruppi di studio e finanziare serie ricerche nel settore.