ATR 72 – A 7 ANNI DALLA TRAGEDIA IL RICORDO
A sette anni dal disastro aereo dell’ATR 72, a largo di Capo Gallo, che provocò il 6 agosto del 2005 la morte di 16 persone e il ferimento di altre 23, martedì, 7 agosto Gioia ricorderà le sue vittime.
Al cospetto del monumento sito nei giardini di Paolo IV, dedicato a Francesco Scarnera, Antonella Capurso e Maria Grazia Berenato si terrà alle ore 18 una cerimonia di commemorazione in ricordo dei tre ragazzi strappati violentemente alla vita e agli affetti familiari.
L’ATR 72 della Compagnia aerea ex Tuninter, partito da Bari e diretto a Djerba in Tunisia, precipitò nelle acque antistanti la costa siciliana spaccandosi rovinosamente in tre parti.
Nel processo di I° grado si è appreso che alla vigilia della partenza fu sostituito un errato indicatore di livello di carburante, quello di un ATR 42, quindi di un aereo più piccolo, che segnava 1800 litri quando, invece, il carburante era a zero.
In seguito all’incidente, l’Agenzia Nazionale della Sicurezza del Volo aprì un’inchiesta; le indagini durarono due anni.
Il processo di 1° si è concluso e sono stati condannati i responsabili, compresi il Direttore tecnico e il Direttore amministrativo della ex Tuninter oggi Sevenair, ed è in corso il processo d’appello.
In ricordo dei tre ragazzi riproponiamo lo stralcio di un articolo a firma di Ilaria Ficarella pubblicato su Repubblica il 9 agosto del 2005.
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LI RICORDEREMO CON UN SORRISO
“Le manifestazioni dell’ estate gioiese verranno cancellate e il silenzio accompagnerà le bare lungo l’ ultimo viaggio. Erano giovani che tutto il paese conosceva. Francesco aveva 25 anni. I suoi genitori sono titolari di una libreria che si trova in pieno centro a Gioia, ma lui aveva deciso di rincorrere un sogno. Era entrato in Aeronautica come volontario in ferma provvisoria con l’ intenzione di intraprendere la carriera militare. In paese era molto conosciuto, considerato un ragazzo allegro, amico di tutti, corteggiato dalle ragazze. Ma lui ne aveva scelta una: Antonella, che di anni ne aveva 22. Antonella Capurso lavorava come dipendente di un’ azienda che produce manufatti in pietra. Era bella Antonella, una sportiva: aveva militato anche nella squadra locale di pallavolo femminile, la New Volley Gioia. Francesco e Antonella stavano insieme da un po’. La loro storia è anche quella di un’amicizia: quella con Salvatore Cetola e Grazia Berenato. I quattro si frequentavano da sempre. Grazia è la terza vittima gioiese di quel tragico incidente. Aveva anche lei 22 anni e lavorava nell’agenzia locale di Alleanza Assicurazioni.
Era una ragazza tranquilla, il cui unico vero chiodo fisso era quell’ amore per Salvatore, il ragazzo con cui voleva sposarsi. Insieme con loro sarebbe dovuta partire una terza coppia. Dovevano essere in sei i ragazzi gioiesi a bordo di quell’Atr72. Avevano discusso a lungo su quale fosse il luogo migliore per trascorrere quella vacanza tanto attesa. E alla fine avevano scelto proprio Djerba. Ma prima di prenotare il viaggio, la terza coppia si è tirata indietro: lui aveva presentato domanda per entrare nei Carabinieri e proprio in quei giorni era giunta la risposta dall’Arma: aveva superato il concorso. Per questo, il viaggio era stato cancellato e a partire, alla fine, sono stati solo Salvatore e Grazia, Antonella e Francesco. Salvatore è l’unico dei quattro a essere uscito vivo da quell’aereo. Ha salvato le vite di tanti altri passeggeri, ma ora all’ospedale “Villa Sofia” di Palermo dov’è ricoverato continua a ripensare all’attimo in cui ha perso di vista la sua Grazia. Ieri, i corpi delle tre vittime sono tornati a casa. La bara di Antonella Capurso, figlia di un sottufficiale dei Carabinieri, è stata portata a spalla da due militari in alta uniforme[…]”.