LE PORTE DELL’IMPERATORE: FURTO, RESTITUITO SCUDO-foto
Dopo la nostra segnalazione e svariati commenti di denuncia sottoscritti dai nostri lettori, anche anonimi, contro questo irresponsabile gesto, lo scudo trafugato è stato finalmente restituito al legittimo proprietario, e con esso, all’intera comunità. Grande soddisfazione ovviamente non solo tra gli addetti ai lavori, ma anche in città, per questo inatteso quanto sperato ripensamento di chi lo aveva sottratto. Un gesto che fa ben sperare per la futura sicurezza delle opere in bella mostra in un centro storico che finalmente torna a splendere.
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Primo “furto” d’arte nel centro storico gioiese, impreziosito dalle porte dipinte dai maestri gioiesi.
Ignoti hanno trafugato nella giornata di ieri lo scudo di Mimmo Milano, posto sulla “porta dell’imperatore” da lui dipinta (http://www.gioianet.it/attualita/5419-le-porte-dellimperatore-eredita-da-tramandare-foto-.html).
“Senza la mia firma apposta, non ha alcun valore – dichiara l’artista – è un furto senza senso. Dà però conferma della necessità, già segnalata, di sorvegliare la zona anche per evitare atti vandalici che rovinino i lavori”.
La porta dipinta dall’artista gioiese “pugliesizzando” con Castel del Monte le sue visioni metropolitane (http://www.gioiadelcolle.info/2008/10/08/mimmo-milano-metropolitane-visioni-notturne/), era davvero mal ridotta, intaccata dalla ruggine e “grigia” nel vero senso della parola, come si evince dagli scatti di Fabio Guliersi che ha costruito uno splendido book fotografico “in working” dell’evento, artista per artista.
A pochi passi dalla Chiesa di Sant’Andrea – in via Concezione, 22 – la si può ammirare in tutto il suo splendore.
Tornano i temi cari all’autore: la luna che domina il castello e con la sua luce ne disegna i contorni, il cielo cobalto, la terra scura e densa, le poche luci (ben diverse dalle psichedeliche illuminazioni della sua New York), simulacri di candelieri e torce che in passato difendevano dal buio Castel del Monte.
Le ombre disegnate sulla luna, perlacea nelle precedenti produzioni, suggeriscono chiaro scuri impossibili da proiettarsi sul paesaggio notturno, codici di ipotetiche rivelazioni esoteriche custodite nel buio della storia e delle pietre.
Gli alberi ricamano preziosi disegni sullo sfondo di un cielo privo di stelle. In basso un improbabile riverbero di luci riflesse nell’erba si spegne scendendo ai piedi della collina, qui domina l’oscurità.
Come per gli altri artisti, lo scudo è complemento dell’opera e con i suoi colori le dona luce e regalità, oltre a identificare l’autore del dipinto. Nella speranza che lo stemma torni al suo posto (evento poco probabile, purtroppo), ci si augura che null’altro venga rubato e che l’Amministrazione ed i residenti, custodi di un così prezioso patrimonio d’arte, attuino per primi un controllo della zona.
Se poi Mimmo volesse riprodurre lo stemma per restituire alla sua “porta” la corona imperiale, saldandola per bene, e perché no? corredandola di antifurto… si potrebbe ripristinare la bellezza del luogo. Un monito ai ladri: l’arte è bellezza, è un dono… rubarla non ha senso e non arricchisce, può solo impoverire e rendere ancor più arido chi sceglie l’oscurità dell’illecito (chi potrà mai esporre quanto rubato o goderne con serenità, condividendone la bellezza?) ai colori e alla luce della liceità.
A voler vedere a tutti i costi qualcosa di positivo (non che possa consolare, sia chiaro!), la cronaca del furto riporta l’attenzione e pubblicizza le “Porte dell’Imperatore”, a ridosso della seconda edizione di “Arte in comune” (http://www.gioianet.it/attualita/5486-ii-edizione-di-arte-in-comune-mostra-collettiva.html) cui parteciperanno i maestri di Artensione.