“ARTE IN…COMUNE”, EVENTO DAI DUE VOLTI-foto
“La bellezza è verità, la verità è bellezza. Questo è tutto ciò che voi sapete in terra e tutto ciò che vi occorre sapere”. Con le parole del celebre poeta londinese John Keats, l’assessore alla cultura, Piera De Giorgi, conclude il suo discorso inaugurale dell’VIII Giornata del Contemporaneo, celebrata nelle giornate di 6-7 ottobre, presso il chiostro comunale ‘S. Domenico’.
Il discorso della De Giorgi prende le mosse dai due volti protagonisti della locandina nazionale dell’evento: l’imperatore Adriano (117-138 d. C) e Antinoo. È l’imperatore romano che guarda Antinoo, il suo giovane e bellissimo amante. Un incontro tra il vecchio e il nuovo, quindi: “È l’arte che parte dopo i secoli […]. È come se l’arte contemporanea ci dicesse che si può creare un futuro partendo dal mondo antico. L’arte contemporanea ci sprona ad aprirci, a comunicare […]”, così afferma l’assessore alla cultura.
L’VIII Giornata del Contemporaneo, organizzata dall’associazione nazionale AMACI, raccoglie in tutta Italia 840 realtà, che accolgono l’iniziativa tesa alla diffusione delle nuove tendenze artistiche. Una fra queste è il nostro comune che, con la collaborazione dell’associazione autoctona Artensione, è alla sua II edizione.
Ad aprire la collettiva, l’opera di Claudio De Leo (Pleroo), posta all’ingresso del chiostro, la quale riproduce da una parte un prato folto e spesso, e dall’altra esseri realizzati in ferro. L’artista gioiese crea quel rapporto dicotomico tra natura e industrializzazione, che tanto affascinò gli intellettuali romantici. La natura come esistenza spontanea, colta in contrapposizione a ciò che l’uomo produce, ma che per paradosso è diventato padrone e legge estrema dell’uomo stesso.
All’interno del chiostro, le diverse opere figurative: Luca Di Napoli sceglie, in una delle sue due opere, la riproposizione di una delle scene cardine del film cult ‘Pulp fiction’ – lungometraggio del 1994 di Quentin Tarantino – avente per protagonista Samuel L. Jackson. Matrice culturale delle sue opere, il surrealismo e la pop art.
Pop art che ritroviamo nella scelta di Andrea Gatti – figlio d’arte del noto gioiese Sergio Gatti –, il quale ritrae, scegliendo i due non colori per eccellenza, il grande chitarrista statunitense Jimi Hendrix. Sergio, invece, sceglie di esporre una riproduzione, in chiave personale, di un quadro del I Novecento di un anonimo pittore veneziano. Segna il suo ritorno al colore, con reminiscenze impressionistiche, dopo la sua lunga serie sul legno delle sue donne distratte e sognanti.
E ‘naviga tra i suoi sogni’ anche la ragazza ritratta da Antonella Lozito: vera allegoria di una ‘navigazione’ tra i pensieri e i meandri della mente. Raffinato e molto elegante il volto femminile di Agata Difino; particolari e incisivi i disegni, sempre originali, di Mario Lozito. Singolare anche la proposta di Mario Pugliese che sceglie un tema naturalistico raffigurato non su tela, ma su una porta antica. Natura che ritroviamo nelle opere di Cuber, Antonio D’aprile e Ninfa Ventimiglia. Mimmo Milano, invece, sceglie per la collettiva in questione un paesaggio estremamente contemporaneo, di tipo metropolitano, calmo in apparenza, e colto al crepuscolo della sera.
Una collettiva che, come sostiene l’assessore Piera De Giorgi, “produce quel momento di sospensione che ci viene dato dalla visione, dalla contemplazione delle opere d’arte […]”. E che fa sì che l’opera d’arte possa compiersi negli occhi di chi la guarda.
All’interno della collettiva, sabato 6 ottobre, ha trovato spazio l’esibizione – basata sul ricordo di personalità legate da un sentimento profondo alla religione cristiana –, del coro polifonico interparrocchiale ‘Jubilate Deo’, diretto da Angelo Fasano.
Un sentito ringraziamento è doveroso nei confronti di Mario Di Giuseppe e Fabio Guliersi per aver collaborato con i loro scatti fotografici.