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CHIUDE “GENERAZIONI UNITE”, CON INNO ALLA TERRA-foto

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generazioni unite terra de giorgiSiamo all’ultimo degli appuntamenti nell’ambito del progetto ‘Gener … Azioni Unite’, tenutosi, nella prima serata di sabato 18 ottobre, presso il chiostro comunale ‘S. Domenico’. ‘Gener … Azioni Unite’ è un progetto nato dalla collaborazione tra l’Assessorato ai Servizi Sociali e quello alla Cultura di Gioia del Colle, rappresentato rispettivamente dal dottor Filippo Donvito e dalla prof.ssa Piera De Giorgi. Progetto nell’ambito delle celebrazioni dell’anno europeo per l’invecchiamento attivo e per la solidarietà tra le generazioni, e all’interno del quale si sono sviluppati quattro incontri.

Il tutto ha avuto inizio con una serata all’insegna della musica: generazioni a confronto con la banda ‘P. Falcicchio’ di Gioia del Colle rappresentante della nostra tradizione, e Kecco Recchia, cantautore gioiese, esponente dei nostri giorni. Si è generazioni unite terra5passati attraverso le due giornate tese al ricordo degli antichi giochi e mestieri, e degli antichi sapori e danze. Scopo comune è stato quello di riscoprire saperi lontani, riposti nella memoria dei nostri nonni, per poter riuscire a guardare, tramite il nostro ieri, più consapevolmente il nostro oggi e il nostro domani.

Abbiamo visto in questi incontri il nostro chiostro animarsi, vivere di emozioni, e arricchirsi di esperienze […]. Abbiamo vissuto momenti magici, perché abbiamo visto gente sempre diversa collaborare per un unico fine solidaristico”, così afferma, durante il discorso di apertura alla serata, l’assessore De Giorgi.019-DSC09432

L’assessore ha, inoltre, ringraziato l’assessore ai servizi socialiassente per motivi personali –, e tutte le associazioni che generosamente hanno collaborato. In particolare l’Università della Terza Età gioiese (UTE), presieduta da Giovanna Viterbo, alla quale è stata consegnata una targa come riconoscimento al costante impegno e sostegno alle iniziative socio-culturali del Comune. E aggiunge: “[…] Quando c’è armonia tra le anime del territorio, il tutto è perfetto, perché si ha la spinta per fare le cose bene assieme”.

Date le premesse, il progetto ‘Gener … Azioni Unite’ si conclude con uno spettacolo delicato e raffinato, dato dall’essenziale, ma curatissima, regia di generazioni unite terra4Umberto Binetti, personalità eminente del teatro contemporaneo. “Una performance di teatro-danza che si basa sulle generazioni unite, perché al di là degli scarti generazionali, ci sono cose che non hanno età: gli alberi, la terra, il cielo … Sono elementi che uniscono le generazioni dando una garanzia di continuità”, così sostiene lo stesso Binetti.

La grazia dei movimenti di Lucia Della Guardia ruota attorno al contatto con la nostra terra, perché come recita all’inizio della performance: “La terra è nostra, è di tutti. Racchiude storie che ci appartengono … È nello spazio che resiste anche a questo tempo”. Un contatto con la natura teso al primigenio, al riportare lo spettatore in uno stadio iniziale, nel quale nessuna generazioni unite terra3sovrastruttura possa impedirgli di viaggiare sull’onda dell’emozionalità.

L’attrice che, in un momento della performance appoggia una maschera sul suo volto, ci ricorda che ogni giorno ne indossiamo una, e che dovremmo staccarcene per ritrovare il senso più profondo della nostra esistenza. Una sacca piena di terreno, i fiori, il sole, i poveri indumenti, e le immagini dell’Alta Murgia come sfondo (gli scatti fotografici e la scenografia è a cura di Cosmo Mario Andriani) sono gli elementi attorno ai quali prende forma lo spettacolo. E attorno ai quali ruota l’attenzione delle spettatore che viene rapito dai sinuosi movimenti dell’interprete, fino a sentire quell’esigenza alla quale dà voce l’elegante generazioni unite terra2ballerina-attrice: “Ho bisogno del vostro aiuto per ricominciare. […] Non voglio più dividermi nel corpo e nello spiritoSi deve poter cambiare, e farsi più piccoli per dormire nel nido degli uccelli … e più leggeri per dormire sui rami, e più sottili per passare attraverso le sbarre di qualunque cancello”. Più sottili per passare attraverso le sbarre di qualunque cancello: non avere limite alcuno. Neanche quello corporeo. Per riuscire a farsi essenza.

Scatti fotografici di Mario Di Giuseppe che si ringrazia per la collaborazione.

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