“FRANCESCO PAOLO LOSAPIO, BENEFATTORE DIMENTICATO”
Il 20 ottobre scorso ricorreva il 250° anniversario di Francesco Paolo Losapio, “benemerito cittadino, uomo di cultura e benefattore” gioiese.
Uomo generoso e appassionato di storia, dona la sua biblioteca al Comune di Gioia, affinché venga costituita una biblioteca civica.
“Nel 1841 – ricorda il professor Franco Giannini – con un pubblico testamento volle che la maggior parte dei suoi beni fosse utilizzata per l’istituzione di tre scuole primarie, equivalenti alle odierne scuole ginnasiali e liceali, e di opere di pubblica beneficenza. In segno di riconoscenza per le opere meritorie del Losapio nei confronti dei suoi concittadini, a lui l’Amministrazione comunale ha intitolato sia una strada cittadina del centro storico di Gioia che la Scuola Media Statale sita in Piazza Umberto”.
Con rammarico il professor Giannini rileva la totale mancanza di attenzione a questa ricorrenza, sia da parte delle istituzioni scolastiche, distratte dal recente accorpamento e dai recenti cambi ai vertici della dirigenza che dalle istituzioni cui è affidato il compito di coltivare la memoria anche attraverso modeste celebrazioni.
“Spero che questo mio intervento – continua Giannini – possa servire si sollecito a chi, reggendo le sorti della nostra Città, dovrebbe esprimere la riconoscenza dei cittadini per l’opera e l’impegno profuso dal Losapio a vantaggio delle giovani generazioni e di tutta Gioia. Spero vivamente che le voci circa il trasferimento dell’istituto presso altra sede risultino infondate, anche perché disattenderebbero le volontà del nostro concittadino.”
Il professore ha anche dedicato a Francesco Paolo Losapio una sua ricerca storica, che di seguito riportiamo.
———————-
Francesco Paolo Losapio
Francesco Paolo Losapio nasce a Gioia del Colle il 20 ottobre 1762 e vi muore all’età di 80 anni il 5 febbraio 1842. Fu sepolto nella Chiesa dei Riformati, oggi nota come chiesa di Sant’Antonio o del SS. Crocifisso.
Suo nonno, nativo di Sammichele di Bari, ma residente a Putignano, si stabilisce a Gioia a seguito del suo matrimonio, celebrato in Gioia il 21 maggio 1724, con Lucia Spada.
Nel 1740 suo nonno ottiene la carica di Sindaco di Gioia e si distingue nella lotta antifeudale.
Il giovane Losapio, invece, non segue le orme del nonno, anzi opta per gli studi religiosi.
Come uomo di cultura si distingue a tal punto negli studi letterari, matematici e filosofici che, appena ordinato sacerdote, è chiamato ad insegnare nel seminario di Chiaromonte, in provincia di Potenza. Il clima del luogo, poco favorevole al suo fisico, lo costringe ad abbandonare l’insegnamento per andare a curarsi a Napoli. Lì viene a contatto con illustri maestri del suo tempo e, sotto la loro guida, continua proficuamente gli studi, tanto da avere l’onore di insegnare nelle locali scuole superiori.
Eredita dal nonno paterno un animo gentile, l’amore per la libertà e l’insofferenza per il dispotismo borbonico. Durante il suo soggiorno a Napoli, frequentando un circolo di patrioti che si oppongono alla nobiltà feudale, si rinsaldano in lui gli ideali di giustizia e di libertà, tanto che si trova coinvolto nelle vicende del 1773/74, che portano all’arresto dei fratelli Del Re e di Emanuele De Deo.
Lui stesso viene arrestato e, forse per la sua condizione di religioso, riceve un trattamento speciale: è confinato nel convento di Nocera (Sa) presso i Padri Giuranesi.
In seguito agli avvenimenti del 1799, che portano alla morte di alcuni patrioti gioiesi contrari al governo borbonico, il Losapio è costretto a rifugiarsi in Francia, insieme al fratello Giuseppe Tommaso, per sfuggire ad una sicura morte. Rientrato a Gioia dopo qualche anno, si dedica all’insegnamento ai giovani e ai suoi studi, che si concretizzano nella stesura di alcune opere di argomento vario. Il suo lavoro che è maggiormente ricordato è il Quadro Istorico-politico sulle vicende di Gioia in Bari, detta anche Livia.
Tra le altre sue opere date alle stampe a Napoli tra il 1834 e il 1838 ricordiamo: Sulla educazione dei propri figli, Sermoni religiosi e Sulla medicina curativa del Sig. Le Roy.