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ALESSANDRA ARACHI A GIOIA CON “CORIANDOLI NEL DESERTO”

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In occasione della presentazione del libroCoriandoli nel deserto” (Narratori Feltrinelli) della giornalista Alessandra Arachi, che si svolgerà venerdì 23 novembre, alle ore 16, nell’Aula Magna del Liceo Classico, pubblichiamo la recensione del libro scritta da Lucia Zagalolo, studentessa del Liceo Classico P. V. Marone di V B, una delle sei finaliste del premio internazionale di Poesia “Ciro Coppola” di Ischia, giunto alla XXXV edizione, con la sua poesia “Impara”.

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“Coriandoli nel deserto” di Alessandra Arachi. Un uomo all’ombra della fisica

alessandra arachi 2Alessandra Arachi ci racconta i coriandoli della vita di un eterno secondo, Enrico Persico, vissuto per tutta la vita all’ombra di un grande scienziato, Enrico Fermi, per il quale faceva l’assistente. “Non gli ho parlato mai. Ho sempre annuito, con lui”, dice Persico. “Ho vissuto nell’ombra. Che è molto peggio del buio. Il buio ti riposa. L’ombra ti illude. Ti uccide.”

Il titolo ricalca un esperimento di Fermiche per misurare la potenza della bomba, si recò nel deserto e lanciò in aria dei coriandoli. In base al loro spostamento ne trasse la misurazione.

Una storia di amore, di amicizia.. e di passioni, quelle che legavano gli scienziati dell’istituto di via coriandoli nel deserto libroPanisperna (Enrico Fermi, Enrico Persico, Franco Rasetti, Emilio Segré, Edoardo Amaldi, Bruno Pontecorvo). Il libro inizia e si conclude in ospedale, dove è Persico che narra. Narra tutto della sua vita, così importante e sconosciuta allo stesso tempo. Aveva donato la sua esistenza alla fisica e al suo amico Enrico Fermi, rinunciando persino all’amore per Nella Mortara pur di seguirlo.

Nella era stata l’unica donna nel gruppo degli scienziati di via Panisperna, ma il maschilismo di Fermi non aveva mai reso nota la sua presenza. Nella era una donna coraggiosa che passava indifferente con la sua bicicletta davanti alle guardie tedesche, nonostante fosse ebrea. Era una donna forte lei, intelligente. Probabilmente contraccambiava anche l’amore per Persico, ma questo sentimento non verrà mai coronato.

Enrico Persico è ormai giunto alla fine della sua vita mentre la racconta. La racconta a chiunque gli capiti, all’infermiera (il suo angelo biondo), a Tommaso.. ha voglia di riscattarsi, di lasciare seppur all’ultimo un segno della sua esistenza. Da quel letto vediamo Persico alessandra arachiinseguire la speranza e l’ambizione, e sentiamo il destarsi di una voce di malcelati rimpianti. Accanto a lui c’è Tommaso, un giovane silenzioso e misterioso, che però di tanto in tanto volge la sua attenzione a Persico, con semplici gesti. Sarà inoltre lui a riconoscerlo “Tu sei stato il migliore amico di Fermi, lo so”.

Rita invece è una giovane e gentile infermiera, che nutre molta stima per Persico e anche lei desidera intraprendere gli studi di fisica. Sarà lei poi a fare da testimone e a diffondere la storia del suo assistito. Nel corso del libro, Persico è alle prese con una lettera, per raccontare tutta la verità alla sua coriandoli-nel-deserto-presentazioneNella e solo alla fine riuscirà finalmente a dichiararle il suo amore.

Alessandra Arachi mette in luce la figura di un grande uomo che merita la stessa importanza di Fermi. È un uomo che per amore e amicizia ha dato tutto, senza che questo “tutto” potesse essergli ricambiato. Il ritmo della narrazione è lento, poiché a volte vengono descritte nei dettagli intere giornate. Molto incisivi però i dialoghi e le riflessioni di Persico, comprese le lettere. Lui è stato il primo vero testimone di una scoperta distruttiva e sconvolgente per lo stesso Fermi, che ha temuto in prima persona per le sorti dell’umanità.

Mi ha colpito la semplicità e la profondità di Persico, dominato da una potenza immensa che non è quella della bomba atomica, ma del suo amore per Nella. È stato un bene che questo personaggio sia stato reso noto, poiché ha contribuito all’evoluzione della scienza e per la sua intelligenza può solo essere un orgoglio per il nostro Paese.

Lucia Zagalolo  – V B Liceo Classico

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