PER MARCO CESATI CASSIN NULLA ACCADE PER CASO-foto
Chi non ha mai pensato che dietro una curiosa coincidenza si celi un disegno superiore, quello di un destino che, per ognuno di noi, ha in riservo una storia già scritta? A chi non è capitato di stupirsi di fronte alla fantasia del fato? Ma il “caso” esiste davvero? Ne discute Marco Cesati Cassin, già ospite di “Voyager”, “Il Senso della vita” e “Mattino Cinque” e autore de “Il Ricercatore di emozioni”, il 22 novembre presso il chiostro di Palazzo San Domenico, durante la presentazione del suo secondo volume “Non siamo qui per caso”, organizzata dall’associazione culturale “Libera in…fusione”.
Classe 1961, presto manager del settore turistico, Cesati Cassin è portato dal suo lavoro a viaggiare per tutto il globo e a conoscere luoghi remoti e affascinanti: Asia, Africa, Sud America. Terre incontaminate a cui approda per lavoro e che rivisita per passione, sedotto da culture slegate dal materialismo occidentale imperante e orientate da una visione karmica del cosmo, da un sistema che contempla l’infallibile equilibrio delle energie, in cui la psiche umana e l’Universo sono indissolubilmente legati. In queste culture, si colloca un’idea di destino più vicina al concetto fatalista che a quello laico-meccanicista, in base al quale ogni uomo sarebbe “autore del suo destino”, per dirla con Cervantes.
Appassionato di scrittura e deciso ad approfondire i suoi interessi, l’autore compie un accurato lavoro di ricerca e raccoglie nel suo libro diversi esempi di eventi accaduti con una sincronicità dietro la quale sembra celarsi un messaggio inequivocabile: nulla accade per caso.
Numerose testimonianze dateci dalla storia e dalla cronaca sembrano suggerire che dietro accadimenti apparentemente inspiegabili vi sia una volontà superiore. In Scozia, alla fine dell’Ottocento, un bambino di nome Winston Churcill fu salvato da un contadino mentre stava affogando nel fango. Fu il padre di quel bambino a pagare gli studi al figlio del contadino, Alexander Fleming, che così poté laurearsi e scoprire la penicillina, mentre Churcill guidava l’Europa fuori dalla Seconda Guerra Mondiale.
Solo coincidenze? Al lettore la facoltà di deciderlo.