LEGATURE. INTERVISTA A PAOLA SORRENTINO
Nove stagioni, sei concerti di pregio, due fuori programma confermano che la cultura musicale si è ben radicata sul territorio. Qual è lo spirito con cui nasce questa nona edizione di “Legature”?
Lo spirito è quello di sempre. Tempi sempre più difficili in termini economici (Legature non ha avuto contributi nella scorsa stagione e per quella attuale, ad oggi, non abbiamo notizie), ma, quel che è peggio, una chiusura mentale a livello istituzionale, (non mi riferisco a Gioia del Colle), e a vari livelli, primo fra tutti quello della comunicazione, con conseguente diminuizione d’interesse. …ma siamo ancora qui; il pubblico ci segue con passione e questo ci dà forza.
Affiancare giovani promesse a talenti internazionali è una preziosa opportunità di crescita e confronto ma anche una sfida vincente e avvincente. Scegliere non sarà stato facile… ?
La scelta è matematica, il 90% di Legature è ed è sempre stato composto, in termini di concerti, dai vincitori ed assegnatari, selezionati dalle rinomate ed espertissime Giurie del Concorso Argento. Meglio di così! Garanzia e marchio di qualità, un’opportunità di crescita e confronto per tutti, specie per chi è o bazzica nella musica e poi tralascia proprio uno dei suoi aspetti fondamentali: il frequentare le sale da concerto.
Un anno melodicamente “teatrale” con Enzo De Caro, Ottavia Fusco, Bruno Praticò, Marina Zyatkova… Una contaminazione che lascia presagire una svolta importante nella linea artistica. Quanto del teatro è musica e della musica è teatralità?
La contaminazione nasce dall’incontro con il Maestro napoletano Christian Deliso, direttore d’orchestra, il quale ha presentato diverse proposte per il Teatro Rossini. Noi, come associazione, faremo, semplicemente, da supporter, non a caso, De Caro-Fusco e il celebre “Buffo d’opera” Bruno Praticò con Marina Zyatkova sono un fuori-programma.
Complimenti per la domanda alla “Marzullo”! La musica è teatro, più che teatralità, un teatro con un linguaggio diverso, universalmente, o quasi, comprensibile, ma pur sempre un linguaggio, quindi una forma di comunicazione.
Una riflessione sul concerto di apertura del Pitros duo (Luigi Santo e Daniela Gentile) tenutosi il 25 novembre.
Bel concerto d’apertura, come proposta, come struttura e scelta di programma, in tempo unico inframezzato da un excursus-guida tenuto dal Maestro Luigi Santo, ottimo trombettista ed esperto di Storia della Musica, il quale insieme a Daniela Gentile, ha avuto il coraggio di prodursi in un repertorio russo e americano tra fine Ottocento ed inizi Novecento, ricco di insidie e difficoltà per la tromba, strumento difficile. Il risultato? Chiedetelo al pubblico, che aggiungo era soddisfattissimo.
Si è a lungo parlato della necessità di un coordinamento nel calendario degli eventi. Dopo aver fissato e pubblicizzato per tempo le date dei concerti di artisti in tournèe e quindi non “gestibili” con rinvii di sorta, il rischio di sovrapposizioni ed eventi proposti alla stessa ora resta in agguato… Come risolvere questa endemica disattenzione? Il dialogo è possibile o è un utopia?
E’ una domanda da porre a chi dovrebbe coordinare. Noi, come tu sai avevamo questo calendario ormai noto e pubblicizzato da ottobre, elaborato evitando sovrapposizioni con tutte le date del teatro e delle iniziative di cui si era a conoscenza.
Il dialogo è sempre possibile, il punto è capire con chi dialogare.
Legature prosegue il 21 dicembre presso l’auditorium LUM alle 19.30 con il recital pianistico di Davide Valluzzi e il concerto dei corsisti della masterclass del M° Michele Marvulli il 23 dicembre ore 19.30 auditorium LUM, ad ingresso libero.