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UNICEF: LE “PIGOTTE” DELLA MAZZINI FANNO “S.C.U.O.L.A.”

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mazzini-unicefPer i piccoli scolari di 3a A della Scuola Mazzini la solidarietà ha un volto, quello delle “pigotte”, confezionate con cura e amore insieme alle mamme e alle docenti nel corso di questi due mesi.

Una iniziativa che consentirà all’Unicef di cui la Mazzini è “Scuola amica”, di fornire a un bambino di un paese africano – per ogni pigotta adottata – un kit salvavita composto da vaccini, dosi di vitamina A, kit ostetrico per un parto sicuro, antibiotici e una zanzariera. Dal 1988, anno in cui la prima pigotta vide la luce in questo progetto, ad oggi ben 800.000 bimbi sono stati salvati.

mazzini unicef 2L’iniziativa cui hanno aderito 3a e 4a A della Mazzini e cinque classi della Carano, istituti diretti da Antonio Pavone, si concluderà il 13 dicembre con l’adozione delle 200 bellissime pigotte in bella mostra nell’aula magna della Mazzini dalle 16.30 alle 19.30. Il clima festoso sarà allietato dai canti della corale della scuola.

Nel 2008 la pigotta comparve nei progetti dell’istituto, quattro anni dopo ritorna ad ispirare non solo solidarietà ma anche senso civico, educazione alla legalità, rispetto dei diritti dell’infanzia.

In 3a A qualche giorno prima della vendita c’è fermento… I piccini raccontano la loro esperienza.

Foto0080“L’ovatta va messa bene – affermano Gemma e Alice -, se no viene tutta storta e bisogna ricominciare. E’ la parte più difficile…”.

“Mi emoziona veder confezionare la pigotta – confessa Saverio – so che in dialetto lombardo vuol dire bambola di pezza!”

Per Angela “…è bello vederla crescere, cucire i capelli, farle i vestitini!”

Nel confezionare le pigotte – dichiara la docente Anna Maria Forcilloabbiamo vissuto un momento di grande condivisione e armonia con le famiglie e i bambini, questo è un valore aggiunto che le rende ancora più preziose”.

All’impegno “artistico” – alcune pigotte sono veri capolavori dai dettagli accuratissimi – va aggiunto quello didattico. I piccini di terza si sono sin dalle prime battute mostrati ferratissimi su diritti e doveri, sui bisogni primari dei loro coetanei, sull’importanza Foto0072della famiglia, sugli scopi dell’Unicef e sulle finalità dell’iniziativa.

Alla domanda: “Se tu fossi il mago di Natale che cosa regaleresti ai bambini del terzo mondo?Andrea non ha dubbi: medicine e vaccini. Nicola è del parere che si è già dei piccoli maghi perché con le pigotte si salvano vite, Gemma punta sul rispetto dei diritti dei bambini meno fortunati e delle regole, Anna Pia propone un dono, non necessariamente materiale, Chiara suggerisce una famiglia per quei bimbi che non l’hanno, Francesco e Gianni Pio propongono un pacchetto completo: casa, famiglia e scuola.

Stimolati dalle domande della docente i piccoli scolari si concentrano, fanno quasi a gara ed esprimono concetti profondi che denotano maturità, introspezione, riflessioni sorprendenti per dei bambini di otto anni.

Scoprono che i doveri sono importanti quanto i diritti e che gli uni senza gli altri non possono esistere, che andare a scuola per i loro coetanei obbligati a lavorare per sopravvivere è un diritto negato, così come il gioco (Fabiola), che le femminucce hanno gli stessi diritti dei maschietti (Angela). Il momento più emozionante lo si vive quando, a fine anna maria forcilloconversazione, ammettono con convinzione che donare è molto più bello e gratificante che ricevere e che avere una famiglia è il dono più prezioso per un bimbo.

Quindi tutti intorno all’insegnante per manifestare con un abbraccio la gioia di apprendere insegnamenti di vita e valori morali di cui – quasi per gioco – giorno in giorno si nutrono, costruendo le fondamenta degli adulti che diverranno.

L’acrostico S.C.U.O.L.A. coniato per l’occasione, ne è sintesi: Solidarietà, Condivisione, Uguaglianza, Ospitalità, Legalità, Arrmonia, termine – quest’ultimo – che racchiude l’intero universo della scuola.

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