TERRA JOVIA, VINO DAL SUCCESSO INTERNAZIONALE-foto
Per Filippo Colapinto e la sua Terra Jovia una annata da ricordare quella del 2007, in particolare se pluripremiata!
Dopo la quotazione su “The wine Enthusiast” nel 2012, il nuovo anno si apre brindando con lo stesso primitivo cui è stata conferita la medaglia di argento presso l’International Wine Competition di Houston Livestock Show and Rodeo, in Texas.
Una azienda giovane – nata nel 2004 – la cui fortuna è nella storia di un vino che ha fatto “cultura” nel nostro territorio e che oggi è gettonatissimo all’estero.
Nella mattinata di sabato, 26 gennaio nel Chiostro comunale Maria Cristina De Carlo ha intervistato l’assessore regionale alle Politiche agroalimentari Dario Stefano, in occasione dell’incontro “Il successo internazionale del Vino in Puglia – Esperienze, racconti e prospettive future”.
L’evento patrocinato dal Comune e dalla Regione ha visto tra gli ospiti Enrico Giordani e Rina Colapinto.
L’attenzione al territorio promosso attraverso il vino biologico tracciabile in tutta la sua filiera negli “Open days” e soprattutto nei concorsi enologici e nelle vendite all’estero, verso cui viaggia la maggior parte della produzione, sono i punti di forza di un’impresa che aspira a trasmettere cultura e storia.
Le Cantine Terra Jovia sono ospitate nella tenuta di Santa Sofia, in una casa patronale di fine ‘700 nella quale si è prodotto vino fino agli anni ’70, ereditata da Filippo Colapinto e Nicola Petrera.
Oggi produce un vino che possiedele le proprietà organolettiche del Primaticcio di Gioia e quell’originalità gusto-olfattiva che lo rende unico. Per raggiungere questo obiettivo si usano lieviti autoctoni per le fermentazioni e per l’affinamento e antiche vasche in cemento restaurate e rese adatte alla moderna vinificazione.
Il Primitivo, “frutto di una selezione a mano dei migliori grappoli maturi e sani, figli di piante generose e meglio esposte – scrive Giancarlo Ciccarone su Apuliamagazine -, si presenta di colore rubino intenso, con unghia granata; ottima l’onda glicemica che si adagia sul vetro lentamente. La sua particolarità è un’atmosfera olfattiva vorticosa e spiazzante, tale condizione poi diviene riproducibile al gusto”.
“Quando si avvicina il naso al calice vi è un’accoglienza fatta di sentori intensi non convenzionali e inebrianti, come la cipria, l’anice stellato, noce moscata e cannella, essenze di fiori secchi e legni pregiati lucidati con olii essenziali, avvolti da evidenti sentori di frutta di bosco sotto spirito. Al gusto, la bocca è avvolta da una buona complessità di sentori che confermano le espressioni olfattive captate attimi prima, con un’ottima freschezza e la sapidità la fa da padrona, tutto a supporto di un tannino fine e non del tutto invasivo. E’ vino da piatti che vedono sposare la pasta fatta in casa con i legumi e secondi di carne frollati e stufati”.
Per acquisire clienti e mercati Terra Jovia ha scelto di partecipare a concorsi internazionali e fidelizzarsi con buyers stranieri professionali.