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“IL MALATO IMMAGINARIO” RIEMPIE ED ENTUSIASMA IL ROSSINI

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il-malato-immaginario2In una giornata così particolare, durante la quale si può cadere nella retorica, mi piace l’idea di poter ricordare tutte le donne che, con tenacia e impegno, riescono ad affermarsi, in un periodo storico che sempre meno offre possibilità, in particolar modo alle donne […]”.

Con queste parole l’Assessore alla Cultura, la prof.ssa Piera De Giorgi, apre la serata di venerdì 8 marzo. Serata che vede protagonista il Teatro Kismet OperA, caro ai gioiesi per aver avuto la direzione artistica e tecnica del teatro comunale Rossini per 12 anni. Dodici anni proficui per l’aver prodotto, insieme al comune di Gioia del Colle, spettacoli dal largo riscontro internazionale. Teatro Kismet OperA che, questa volta, porta sul palco del teatro Rossini l’esilarante spettacolo, ‘Il malato immaginario’, tratto dal grande classico di Jean Baptiste Moliére, e dato dall’interessante e particolare regia di Teresa Ludovico.

Mi piace l’idea che la messa in scena di questa sera sia creata e interamente pensata da una donna, e nella fattispecie dalla gioiese Teresa Ludovico, perché è la dimostrazione che serietà e voglia di fare portano al conseguimento di obiettivi importanti […]”, così continua l’assessore. Eil-malato-immaginario3 aggiunge: “Sono contenta di vedere il teatro pieno di gente e sono contenta che stasera sia con noi il Kismet […]”.

Un teatro, il Kismet OperA – il cui direttore artistico è la stessa Teresa Ludovico, e il cui direttore organizzativo e vicepresidente è Vincenzo Cipriano –, importante non solo per quello che fa nel territorio pugliese, ma anche per la capacità di portare la nostra cultura all’estero.

Una maschera, Pulcinella, introduce la commedia, e ci fa entrare in una tipica casa del sud abitata da vari e strani personaggi. Da una serva petulante, ma fedele, ad una moglie arrivista e fedifraga; da una figlia romantica, ai tanti medici salassatori e ciarlatani. Fino ad arrivare al personaggio indiscusso: il malato immaginario, interpretato da un bravissimo Augusto Masiello, che ipocondriaco sino all’accesso, confonde ogni minimo sintomo per malattie incurabili.

Da qui una comicità esilarante, tesa a far emergere il ridicolo di chi non vive, perché concentrato a nascondersi dietro una maschera. Una comicità amara, in cui illusioni e inganni fanno sì che l’uomo dissimuli, talvolta a se stesso prima che agli altri, la propria autentica natura.

Uno spettacolo che, detta con Pirandello, rimane sospeso … una sospensione tra il pianto e il riso, che fa sì che il teatro Rossini – pieno fino all’ultima fila – sia coinvolto interamente. Fragorosi e lunghi applausi finali.

 

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