GLI STUDENTI DEL CANUDO RISPONDONO A VIVI LA STRADA
Partendo dal presupposto che siamo convinti che ogni ospite esterno alla scuola debba essere rispettato, questa volta ad essere rammaricati siamo noi studenti del Liceo Scientifico “R. Canudo”, che, nell’articolo di “Vivi la strada.it”, veniamo delineati come una massa di ingrati, “disinteressati all’argomento sicurezza stradale” e maleducati.
Innanzitutto ci teniamo a sottolineare che in auditorium non c’erano “circa 180 alunni”: il suddetto auditorium ha una capienza di circa 350 persone e, come dimostrano le foto, per gran parte dell’incontro c’erano ben pochi posti liberi.
Ci sono poi altri punti da chiarire: è assolutamente fuori luogo rimproverare l’assenza e la mancata collaborazione dei docenti, dato che l’assemblea d’istituto è da sempre gestita e organizzata esclusivamente dagli stessi studenti, i quali possono eventualmente chiedere il supporto degli insegnanti per alcune specifiche attività. Inoltre, è sicuramente vero che soprattutto nell’ultima parte dell’incontro l’attenzione e l’interesse di molti studenti siano venuti meno e che si siano manifestati segni di maleducazione, ma forse un po’ di autocritica da parte dell’associazione “Vivi la strada .it” sarebbe opportuna.
Quello che vogliamo dire è che l’incontro è stato per alcuni prolisso e per certi versi gli argomenti non sono stati trattati con la giusta serietà: a dire di molti presenti, infatti, alcune diapositive sono risultate inadeguate e superficiali rispetto alla gravità del tema. Perciò, c’è da aspettarsi di fronte ad immagini di un certo tipo anche piccoli commenti o schiamazzi! Noi, studenti del Liceo Scientifico “R.Canudo”, abbiamo felicemente ospitato gli esperti, ma crediamo che se a detta di quest’ultimi l’incontro sia stato una “completa delusione”, è molto probabile che ci siano responsabilità anche dall’altra parte!
Infine, pur ammettendo che il comportamento di alcuni si sia rivelato irritante, le reazioni di alcuni collaboratori si sono mostrate eccessivamente sgarbate e volgari nei confronti di alcuni alunni, che ora però non teniamo a riportare in quest’articolo.
Quello che dispiace è che seppur gli esperti abbiano riscontrato nel pubblico un livello di maleducazione, sia stato descritto il Liceo e i suoi alunni in un ritratto così poco lusinghiero addirittura su un giornale telematico. Sarebbe stato sufficiente discuterne maggiormente in sede con i rappresentati, evitando di pubblicare l’articolo neanche un’ora dopo, sottolineando l’abusato luogo comune che i giovani d’oggi siano irrispettosi e poco interessati: quest’anno infatti i nostri ragazzi hanno più volte dimostrato il contrario, partecipando in maniera attiva ed interessata ad una serie di incontri su temi quali droga (con una collaboratrice della comunità Fratello Sole), musica (con il figlio del celebre cantautore italiano “Mogol”) e fisica (con una collaboratrice del celebre fisico italiano Amaldi).
Ribadendo che il comportamento di alcuni è stato tutt’altro che irreprensibile, e scusandoci per questo, riteniamo che se l’intento comune è che si fermino queste orrende stragi, queste voragini che risucchiano ogni giorno vite umane assorbendo e distruggendo famiglie, tramite la consapevolezza dei ragazzi, non ci si può permettere di pretendere attenzione solo con buoni propositi e di bollare i feedback del pubblico (che potrebbero essere utilizzati per effettuare migliorie) solo come “ineducazione” o annullarli come una goccia nel mare dei consensi ricevuti, e sosteniamo invece che sia necessario discutere a fondo e collaborare, coinvolgendo anche i diretti interessati nella realizzazione di nuove iniziative.