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“LO STATO SIAMO NOI” 2013 – TUTTI I VINCITORI-video/foto

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lo stato siamo noi premiazione16La mafia, dite voi, è tentacolare e ramificata e spazia tra le più differenti attività. La mafia, dico io, è a senso unico e fa solamente una cosa: uccide le idee […]. Sono le idee che hanno fatto sopravvivere mio figlio fino ad oggi […]. A volte penso che l’hanno fatto saltare in aria perché, scaraventando il suo corpo lontano, anche le sue idee potessero correre lontane […]. Avrei voluto essere anch’io una ribelle e partorire solo idee. Ma io stessa, per mio figlio, sono stata la mia Idea fatta corpo e sangue. E lo sono stata per Amore.” [Tratto da “Urlo per amore” di Vito Alberto Lippolis – V B, Liceo classico P.V. Marone]

Le idee possono davvero cambiare il mondo, dar vita ed uccidere, creare e distruggere. Un concorso sulla legalità è un’idea che dissemina spore da cui germogliano pericolosissimi antidoti contro il malcostume, la corruzione, l’immoralità, le tante mafie che essi generano.

Lo Stato siamo Noi”, con i suoi 175 elaborati in concorso provenienti da scuole medie e superiori (55 racconti, 100 poesie, 14 cortometraggi e 6 canzoni), ha scavato solchi profondi nelle coscienze di studenti e docenti, esortati a riflettere su personaggi che lottano ogni lo stato siamo noi premiazione15giorno – a costo di gravi rinunce e a rischio della stessa vita – contro mafie e comportamenti mafiogeni, e su altri che il martirio ha reso eroi: 63 fulgide stelle che gli studenti dell’I.S.S Marone – Canudo nel loro suggestivo flash mob hanno fatto brillare nel chiostro il 28 marzo, in occasione della premiazione del concorso, giunto alla seconda edizione ed esteso agli istituti di Acquaviva, Santeramo, Mottola, Sammichele, Casamassima e Castellaneta.

Le mafie si nutrono di paura, affamarle richiede coraggio, ma ad ucciderle sono le idee “partorite” da chi ad esse si ribella, da chi non le accetta né le teme, da chi “educa” alla legalità e la agisce nel quotidiano e contro di esse adotta buone prassi dedicando tempo, attenzione, energia creativa ed impegno.

In 175 hanno firmato, ma con loro decine e decine di compagni divenuti attori e co-protagonisti e tanti docenti, si sono interrogati sulla legalità, hanno approfondito, ricercato ed infine si sono a tal punto immedesimati ed emozionati, da dar vita ad una corale condivisione di emozioni.

lo stato siamo noi premiazione19Di “Urlo per amore delle idee” è protagonista una donna, una madre, Feliciana Bartolotta Impastato. Attraverso le parole “pensate” per lei Vito Alberto – quindici anni – è riuscito a dar voce alla disperazione ed alla speranza di tutte le madri che hanno perso un figlio per mano della mafia. Ed altre donne tornano nei cortometraggi, nelle poesie, nei racconti per raccontarsi e raccontare quali idee hanno partorito, come hanno lottato contro l’illegalità, quanto è loro costato…

Donato Boscia, cui è intitolato il presidio gioiese di “Libera”, è una delle vittime. Dopo il flash mob che lo assurge a “stella polare” della costellazione della legalità gioiese, Maurilio Celiberti lo ricorda in aneddoti legati al calcio, agli studi e a sogni condivisi.

Il dirigente Rocco Fazio, attraverso citazioni, dati ed un excursus sui temi in concorso, traccia una panoramica sull’attuale percezione del problema “mafia” e delinea le strategie di lotta poste in essere non solo da magistrati e testimoni, ma anche da docenti che nelle scuole si spendono affinché “attecchisca” nelle giovani menti il concetto della legalità intesa come rispetto assoluto delle leggi e delle regole, senza deroghe o compromessi di natura lo stato siamo noi premiazione3“pedissequa”.

Quindi ringrazia gli sponsor (Gruppo Alex, Seven Cineplex, Gallo prefabbricati in cemento, Sai Fondiaria, U.T.E. Fondazione Capurso, Divella e Natuzzi) e la professoressa Claudia Perrone che ha curato grafica e impaginazione di locandine e inviti.

Il sindaco Sergio Povia si complimenta per la scelta del titolo del concorso che, a suo avviso, parafrasando Papa Francesco I, “crea ponti di comunicazione” tra diritti e cittadinanza, ed avvicina i giovani alla politica.

Desidero – legge Povia citando il Pontefice – che il dialogo tra noi aiuti a costruire ponti fra tutti gli uomini, così che ognuno possa trovare nell’altro non un nemico, non un concorrente, ma un fratello da accogliere e abbracciare.”

Il Santo Padre nello stesso contesto aggiunse che è importante intensificare il confronto affinché non prevalgano le differenze che separano e feriscono ma, pur nella diversità, vinca il desiderio di costruire legami veri di amicizia tra tutti, il che in certa lo stato siamo noi premiazione4politica è pura utopia.

Piera De Giorgi – assessore alla Cultura – osserva con stupore ed emozione il numerosissimo pubblico, tra cui tanti suoi studenti.

Ogni giorno attraversiamo le ore di lavoro quasi fossimo su un palcoscenico… i ragazzi ci osservano, ci valutano, a volte si distraggono… sappiamo quando e come attirare la loro attenzione su valori importanti come legalità, rispetto… Il sociologo Leonardo Palmisano, invitato nell’assemblea di istituto al Classico ha concluso così l’incontro: “Voi che siete avamposto di legalità colta, siate curiosi, informatevi, leggete, guardatevi intorno, denunciate il falso, le anomalie che vi circondano…”, condivido il suo invito e voglio estenderlo a tutti voi.”

Anche l’assessore regionale al Diritto allo Studio Alba Sasso apprezza il titolo “Lo Stato siamo Noi” e l’aria che si respira a contatto con la scuola.

Il problema – a suo dire – è “sentire” lo Stato da cui i giovani sono spesso lontani. L’idea è che lo Stato sia responsabile di tutto, soprattutto di ciò che non funziona. Anche noi siamo Stato e lo stato siamo noi premiazione6abbiamo diritto di parlare, interloquire e assumerci responsabilità.”

Dopo un rimando a Piero Calamandrei sulle tante distruzioni del Fascismo tra cui quella “del senso di legalità” che va proposto e promosso anche nelle scuole primarie, afferma: “Occorre educare alla legalità sin dalla scuola primaria. La cultura delle regole, del rispetto del diverso, dei disabili, protegge tutti. La politica ha bisogno dei giovani, di partecipazione. Siete stati protagonisti di una esperienza costruita con gli insegnanti che vi ha cambiato in meglio. Vi auguro di continuare con questo lavoro. L’educazione alla legalità, al rispetto della legge, la lotta alle mafie – Stato nello Stato – è fondamentale. Un vecchio mafioso disse: “Parlate di leggi, di rispetto, ma i giovani quando cercano un lavoro vengono da noi”. Chi ha risparmiato sull’istruzione ha grandi responsabilità… non investendo per sostenerla, per garantire per nuove assunzioni ha creato danni enormi. Come possiamo chiedere ai giovani di aver fiducia nello Stato, se chi governa non ha attenzione per la scuola…?

Gloria Vicino, responsabile provinciale di “Libera”, rievoca l’emozione della “processione di stelle”.

lo stato siamo noi premiazione10La memoria è diversa dal ricordo, che si ferma all’emozione, la memoria è altro… è riportare in vita quel ricordo, è far vivere oggi, attraverso le nostre vite, l’esperienza di altri. Ecco perché è viva. Il compito è maturare nelle nostre vite l’impegno delle persone, chiedere ai ragazzi di documentarsi e ai docenti di essere loro vicini. Ringrazio i ragazzi per aver scritto sulle stelle i nomi delle vittime pugliesi della mafia, perché la mafia c’è, non credete a chi vi dice che non è vero. Le stelle illuminano ogni notte il nostro cielo, sin dall’antichità i loro nomi orientano il cammino delle navi, un aspetto che sposa bene l’impegno della memoria. Se conserviamo le storie di queste persone, conserviamo cittadinanza viva e attiva.

La mafia si nutre della cultura dell’illegalità – dichiara Alfonso Pappalardo, magistrato presso il tribunale di Trani -, in Italia ci sono molte leggi e poca legge. Oggi il numero delle vittime è diminuito, il picco lo si ebbe negli anni ’80 e ’90, questo ci conferma che la risposta dello Stato è stata efficace”, o – come purtroppo pensano in tanti – che la mafia si sia infiltrata a tal punto nella politica e tra i “colletti bianchi” da non doversi esporre come in passato.

lo stato siamo noi premiazione9In un clima di illegalità diffusa – continua il magistrato – le mafie sono un problema economico e giudiziario, per contrastarle si ha bisogno di modelli.” Quindi confessa di sentirsi rigenerato a contatto con tanti giovani, anche perché per “mestiere” è spesso tra persone che danno problemi o che hanno problemi.

Prima di dare il via alla premiazione, Paolo Romano e Tommaso Colafiglio dedicano al pubblico alcuni brani inediti. Suggestivo e ritmicamente intenso “Ward” di Colafiglio, seguito da “Exasper” di Paolo Romano dedicato a Donato Boscia, struggente melodia su cui Ugo Di Gennaro ricama intarsi recitativi attingendo a frasi di Falcone, Borsellino, Rita Atria e altre vittime della mafia.

La formula adottata per la premiazione si rivela agile e vincente. Dapprima vengono invitati i “segnalati”, premiati con “Leg(a)li a Sud” – cortometraggio filmato in occasione del PON sulla legalità e “La luce dei luoghi” book fotografico edito “Poiesis”con testi a cura di Giuseppe Goffredo.

Quindi ricevono il premio in denaro i secondi classificati delle varie sezioni dei due ordini scolastici. Grazie al supporto tecnico della lo stato siamo noi premiazione5mitica II A”, sia pur in condizioni di cattività “audio”, il pubblico applaude gli splendidi cortometraggi ed ascolta la lettura degli elaborati e le motivazioni della giuria. Infine onore ai primi classificati, per la sezione racconti “Urlo per amore delle idee” di Vito Alberto Lippolis (V B – Classico), un racconto che conquista “sia per i contenuti e per i messaggi sottesi, sia per la forza figurativa e rappresentativa, per l’uso di un linguaggio asciutto, vibrante, …per la sua totale originalità.”

Secondi pari merito “L’angelo di ghiaccio” di Sara Capozzi, (III A – Classico), “metafora della “mafia” che dapprima avvince e che successivamente annienta nelle sue diverse forme e modalità” e “Alza la testa” di Arianna Greco, (III D – Scientifico), “un imperativo categorico – a detta di Dina Montebello – che supera i limiti convenzionali per reclamare i suddetti valori in tutte le loro espressioni, da quelle sociali a quelle economiche, culturali o geografiche.”

Primo classificato per le medie inferiori “Grazie, Peppino, amico mio” di Marilisa Liotino, (II A media “Dante Alighieri” di Sammichele) per “…la lo stato siamo noi premiazione11pregnanza del contenuto, per la evidente interiorizzazione della tematica e la sua aderenza al contesto territoriale, per la originalità descrittiva nonché per l’uso di un linguaggio snello, semplice e pur molto efficace.”

Secondo classificato “Momenti” di Zaira Spada, (III G “Carano”), per “l’appropriazione e la interiorizzazione del testamento spirituale di Peppino Impastato.”

Per la sezione “Poesia” primo classificato “Le parole distorte” di Fiamma Mastrapasqua, (V B Classico), cui Pino Dentico dedica questa splendida motivazione: “Innervato da una struggente e ossessiva domanda – Mi senti?il monologo di Peppino Impastato, rivolto – presumiamo – al fratello Giovanni, oscilla, nell’interpretazione del lettore, tra una telefonata notturna ed una trasmissione radiofonica, in un’aura surreale, fantastica, originalissima, accresciuta dalla difficoltà di una collocazione temporale certa, ma che il ripetuto ricorso all’imperfetto fisserebbe al tempo definitivo del post mortem, qui dove Peppino “si sente solo”. Con levità esemplare, coniugata al timore ansioso che la comunicazione s’interrompa, che le parole perdano in lo stato siamo noi premiazione12pienezza a causa della distorsione del segnale, l’ottundimento se non lo smarrimento della memoria, l’autrice ci restituisce di Peppino Impastato, colui che ha ritrovato la vista “in un Paese cieco”, una figura umanissima, scevra di fastidiosi tratti eroici, dove albergano tenerezza, solitudine, ricordo, paura. Ma proprio lì trovano posto, si annidano mature, ancora più umane se possibile, l’impellenza di non tacere, l’urgenza di testimoniare, la volontà di ribellarsi, contro – sono le parole lapidarie dell’autrice – “il delitto quotidiano della verità”.

La poesia “Titano di argilla” di Maria Natile Martino (II C – Classico) – seconda classificata – viene definita “…sontuosa, colta, algida, ma fortemente ancorata, in una costruzione articolata e a lungo meditata, alla parabola di Peppino Impastato e a quella della terra di Sicilia, “rossa di argilla e sangue”. L’autrice frequenta il mito e con abilità, tanto da riuscire ad accostare con appropriatezza la figura di Prometeo […] a quella del fondatore di Radio “Aut”, latore del “fuoco di verità e ragione”, imprigionato da un “autarchico regime”, roso da “un aspro veleno di caustica menzogna e legge lo stato siamo noi premiazione7violata”, ma protagonista e testimone di una nuova umanità, in grado di rigenerarsi nei valori della giustizia e della libertà. Entrambi, Prometeo e Impastato, capaci di “riflettere prima”, o, come afferma l’autore, portatori di “previdente saggezza”. Costellato di immagini che non stentano a penetrare i varchi della memoria e di studiate allitterazioni, il componimento coglie felicemente il tema del concorso: l’eredità di Peppino come nostro compito quotidiano, la sua “fiaccola” quale testimone da ricevere in staffetta.”

Primo classificato per la scuola media “98.800 Megahertz” di Sharon De Bellis, (III E – “Losapio”) “…nella parte finale del componimento, scandita dalla martellante anafora di quel “batte”, l’autrice consegue l’esito più originale, il più alto, sia sotto il profilo formale che contenutistico, attribuendo alla frequenza del battito cardiaco di Peppino quella della sua stessa radio e affermandone l’incorrotta vitalità a dispetto della morte.”

Secondo classificato “La tua voce” di Sophia Benincasa, (III A – “Losapio”), “…componimento, in cui aleggia costante il suo impegno quotidiano di denuncia ai microfoni di Radio “Aut”,…possiede i lo stato siamo noi premiazione8germi della poesia nella grazia e nella potenza di alcune metafore, che non mancano di suggestione profonda: “campi dove si coltiva l’onestà”, “botteghe dove mani sapienti scolpiscono la rettitudine.” Nel protrarsi della manifestazione Sophia ed altri studenti sono tornati a casa, per cui il suo premio è ritirato dalla dirigente Anna Grazia De Marzo.

A dar voce alle letture: Elisabetta De Bellis, Sara Genghi, Marilù Giove, Luisa D’Aprile, Nicola Caputo, Marianna Taranto, Alessandro Digregorio, Laura Stricchiola e Valeria Dimola.

Un solo premio destinato alla sezione “Canzoni inedite” dalla giuria, in quanto “le composizioni pervenute non hanno evidenziato una entusiasmante formula testo-musica-vocalità per la creazione di un prodotto sufficientemente maturo sotto il profilo comunicativo”.Tra i lavori presentati, l’omaggio alla figura di Peppino Impastato di Giacomo Antonicelli (V D – Scientifico), pur se perfettibile dal punto di vista tecnico e vocale, riesce a comunicare con freschezza e semplicità l’inaccettabilità di realtà colluse con la mafia, un’istintiva ribellione alla violenza e di conseguenza un’autentica aspirazione alla legalità, al rispetto delle regole.”

lo stato siamo noi premiazione14In quattordici hanno affidato alle immagini registrate in video il compito di “visualizzare” paure, disperazione, speranza, riscatto e nel caso di “Legalitalia” di Nicolò Carnevale (IV B – Scientifico), cortometraggio vincitore del primo premio, con competenza e rara maestria. Nicolò nel ricevere il premio ringrazia pubblicamente la professoressa Attolino e pubblicizza la presenza su “youtube” del filmato, confermando disinvoltura e doti non solo registiche.

La sceneggiatura originale riesce a valorizzare immagini di per sé non ricercate, ma che diventano giuste ed espressive proprio per la script che le sostiene, per l’idea che è condotta con molta chiarezza – afferma il regista Michele Fasano in riferimento al video di Nicolò Carnevale – anche il testo ha un bell’arco di sviluppo e non è prevedibile. C’è persino una citazione di Terrence Malick, per altro usata bene e con ironia.”

L’argomento trattato in maniera intelligente, riflessiva, originale – sostiene Giuseppe Procino -, è riuscito ad indurre realmente alla riflessione in maniera assolutamente non didascalica, mostrando un punto di vista realistico delle tematiche trattate, e questo con una capacità tecnica invidiabile, degna di prodotti professionali e con una regia ed un montaggio perfetti.

lo stato siamo noi premiazione13Secondi classificati “La verità vive” di Adriana Di Gregorio, (IV A – Classico) e “Pronti a combattere” di Fabio Tuccillo, (V B – Classico), premiati per valorizzazione e interiorizzazione della memoria, per capacità tecnica mai scontata e originalità.

Primo ed unico partecipante per le medie inferiori “La scelta giusta” di Nicolas Manzari, (III F – Losapio), cortometraggio che ha puntato i riflettori sul bullismo – inteso quale approccio “mafiogeno” e prodromo di mafia – con freschezza e semplicità.

Numerosi i “segnalati”- in particolare nella sezione racconti – che hanno rivelato un’accurata ricerca e una produzione originale sia dal punto di vista stilistico che per linguaggio e argomentazione.

Nella sezione “Racconti” – scuola media superiore: “La storia di un sogno” di Alba Tritto (IV A, – Classico), “La scuola di Paolo Borsellino” di Giulia Maselli, (IV A – Classico), “Voce all’innocenza” di Lucia Zagalolo, (V B – Classico),“Vi racconto la mia morte” di Donato Dario Motta, (III C – Classico), “La storia di un giornalista” di lo stato siamo noi premiazione18Francesco Cervellera (V B – Classico), “Il temponauta – colui che riscrisse la storia” di Mario Lilli, (IV D – Scientifico)

Per la media inferiore: “Lettera ai giovani” di Simona Donvito, (III G – “Carano”), “La scoperta di Giulia” di Giorgia Buttiglione, (III E – “Losapio”), “La forza delle idee ha vita eterna” di Maria Alessia Cataldi, “La mafia vince ancora” di Silvia Pellicoro, tutte alunne di III E della “Losapio” e “L’infame” di Annabella Lu, (III F – “Losapio”).

Infine segnalati per sezione “Poesia”, scuole superiori: “Non fermatemi” di Lucia Filomeno (III A, PSS “Lentini – Einstain” Mottola), “Ancora libertà” di Pier Luigi Surico, (III A – Classico), “Facciamo un girotondo” di Alba Chiara Lamanna, (II sezione E – Scientifico), “Sei venuta a cercarmi” di Vito Antonio Maria Verrastro, (V B – Classico), “Gli uomini passano” di Angelita Procino, (II A – Scientifico).

Per le medie “Fili Neri” di Virginia Antonia Nardelli, (III F – “Losapio”) e “Coraggio di camminare verso la libertà” di Ilaria D’Onghia, (III G – “Carano”).

lo stato siamo noi premiazione17Nota a margine: tra gli elaborati pervenuti anche alcuni “plagi”, in un caso – nella sezione poesia – un componimento praticamente “clonato”. Presenti, inoltre, tra i video, inserti tratti da filmati e scene di cronaca che pur contestualizzando ed apparentemente “arricchendo” l’opera, in realtà la banalizzano, penalizzandone l’originalità. Al riguardo delle canzoni, infine, pur intuendo le difficoltà incontrate dal punto di vista tecnico per la registrazione, si è rivelato difficile se non impossibile anche percepire le stesse parole e la musicalità dei brani.

Tra i suggerimenti emersi nel corso della valutazione degli elaborati, il ricorso a supporti tecnici, tra l’altro presenti sul territorio -, è il caso della sala registrazione presso Bandeapart – supporti che potrebbero essere gratuitamente messi a disposizione dei concorrenti con un minimo stage formativo.

Scatti fotografici a cura di Mario Di Giuseppe.

Per scaricare i testi delle opere premiate e le motivazioni della giuria, clicca qui.

 

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