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AL ROSSINI UNA SEDUCENTE LUCREZIA LANTE DELLA ROVERE

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come-tu-mi-vuoi1In scena, venerdì 5 aprile, presso il teatro ‘Rossini’ – nell’ambito della stagione teatrale 2012-2013 ‘ConFine – Rossini’ – la pièce pirandellianaCome tu mi vuoi’, data dalla regia di Francesco Zecca e dall’adattamento di Masolino D’Amico.

Al centro la ricerca spasmodica di un’identità. Un’identità labile, perché affidata agli altri. Un’identità plurima, perché siamo sempre tanti individui diversi, a seconda della visione di chi ci guarda. Si è come fissati in un quadro. Molteplici le costruzioni fittizie che la società ci impone. In scena la tremenda solitudine di chi conosce l’impossibilità di consistere in un’identità.

E, infatti, la commedia ha come protagonista una ballerina, interpretata da Lucrezia Lante Della Rovere, di cui non si conosce il nome, e che è detta l’Ignota. Ci troviamo nella Berlino degli anni venti: la ballerina intrattiene clienti in un locale equivoco ed abita con una famiglia berlinese.

È l’amante del padre di famiglia, ricco e vizioso scrittore che la soffoca con le sue ossessioni, fino a quando uno sconosciuto, un italiano, crede di riconoscere la moglie di un suo amico, scomparsa dieci anni prima durante la Grande Guerra.come-tu-mi-vuoi2

Ispirata ad una celebre vicenda giudiziaria di quegli anni – il caso Canella-Bruneri che tenne all’epoca gli animi sospesi sulla vera identità della persona –, la protagonista, un’affascinante femme fatale, pian piano diventa ciò che gli hanno deciso … un gioco pericoloso che fa si che l’Ignota sia pronta ad essere ‘Come tu mi vuoi’, perché l’essere è niente, l’essere è farsi attraverso gli occhi degli altri.

Una delirante ricerca della verità, dell’autenticità che è destinata al fallimento. Una ricerca della verità che giunge al ribaltamento della stessa e che fa sì che i personaggi entrino nel tunnel della follia. Ed è solo, attraverso quest’ultima, che si riesce a percepire un po’ di quella autenticità così cercata.

Una commedia in cui, inevitabilmente, si resta umoristicamente sospesi. In cui l’io della splendida protagonista si disgrega, si perde, si smarrisce e i suoi confini si fanno labili. Perché in Pirandello l’io è in continuo fluire e in perenne trasformazione, per cui in un istante si può non essere ciò che si era un attimo prima.

Il prossimo appuntamento teatrale è fissato a venerdì 12 aprile con uno spettacolo di teatro-danza ‘Anima’.

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