MALASANITÁ: UNA BUGIA SALVA LA VITA A GIOIESE
Storie di ordinaria sanità, per alcuni di “malasanità”, nel caso specifico di sanità costretta a curare il malato attraverso una salutare… bugia!
Un nostro concittadino C.L. circa tre settimane fa avverte dei forti dolori al braccio sinistro, il malessere non accenna a passare, anzi si accentua accompagnato da altri sintomi che fanno pensare ad un infarto. L’uomo si reca presso la farmacia Favale, qui effettua un elettrocardiogramma che viene trasmesso on line a Milano. Il referto conferma il rischio di infarto, pertanto viene chiamato il 118 e con codice rosso il malato è trasportato al Miulli.
Dopo due ore di attesa viene visitato, le domande a cui risponde relative ai sintomi lasciano supporre si tratti di un episodio non particolarmente grave e comunque, stando ai protocolli, da non richiedere ricovero.
Il paziente comunque bene non si sente e teme il rientro a casa, per cui “esagera” i sintomi pur di restare sotto osservazione.
Lo stratagemma funziona e viene ricoverato. Dopo aver trascorso una notte relativamente tranquilla, in attesa di svolgere esami più approfonditi, l’uomo avverte sudorazioni fredde e senso di intorpidimento generale. Prontamente soccorso viene portato d’urgenza in sala rianimazione e poi in sala operatoria per un urgentissimo intervento di angioplastica.
E’ il caso di dire “salvo per miracolo”.
“Se fossi tornato a casa non ce l’avrei fatta, stando sul posto mi hanno acciuffato per i capelli, ero quasi andato, non sentivo più nulla se non un enorme freddo…”
“Non riuscivo a capire perché per i dottori di Milano il mio tracciato denunciava un infarto in atto e per i dottori del Miulli potevo tornare a casa. Non mi sentivo certo bene, anche se neanche tanto male e d’istinto pensando alla nottata insonne che avrei trascorso in casa, mettendo in agitazione mia moglie e i miei figli, ho mentito. Ho lamentato un senso di oppressione sul petto e di soffocamento che in realtà non provavo, solo così il dottore ha ritenuto necessario approfondire e ricoverarmi. So che non si dovrebbe fare, ma è questo che mi ha salvato la vita. Se fossi tornato a casa, avrei potuto raccontare questa storia? Ne dubito…. A volte è il destino che decide per noi…!”