MADONNA DELLA CROCE E MURO PERICOLANTE DIMENTICATI-foto
Torna in “cronaca” la Chiesetta della Madonna della Croce, nei pressi del Cimitero comunale in via Vicinale “la Villa” – Contrada Cinque Parieti, con il suo muretto pericolosamente pericolante, puntellato dal lontano settembre del 2011.
Un muretto da “riparare” o abbattere in tempi brevi, secondo l’allora assessore ai Lavori pubblici Isacco Isdraele, ancora oggi “in piedi” per miracolo, come mostrano le foto di Cataldo Liuzzi.
Le piogge e il degrado negli ultimi anni hanno infatti fatto “scivolare” il muro verso l’esterno, creando uno sbilanciamento visibile ad occhio nudo.
Un pericolo acuito dalle vibrazioni prodotte dalle auto che frequentano la zona, utilizzata come “bretella” di collegamento tra via Acquaviva e via Santeramo.
Una scorciatoia per altro comoda se non fosse anche pericolosamente stretta e troppo frequentata, insistendo in quel tratto l’ingresso laterale del Cimitero.
Proprio in prossimità del muretto pericolante, la larghezza della strada si riduce a tal punto da costringere le auto di passaggio a costeggiare i pali in curva. In presenza di camion il senso di marcia alternato è d’obbligo ed occorre confidare nel buon senso degli automobilisti affinché la velocità non renda ancor più pericoloso il passaggio.
La Madonna della Croce – cappella privata eretta agli inizi del 1700 dalla famiglia Fiorentini – un tempo ospitava i fedeli riuniti per ascoltare la Messa, recitare il Rosario e sostare per un picnic nella campagna circostante, in occasione della festa della “Madonna della Verdura o Lattuga”, da cui è stata mutuata la denominazione popolare della contrada ricordata come “Vero Zelo”.
L’ultimo restauro della chiesetta ad opera di Pasquale Fiorentini risale al 1912, come attestato da una lapide incastonata nel muro. Oggi il degrado è evidente, così come gli atti di vandalismo e i furti che hanno ulteriormente deturpato il sito.
Da tempo sono scomparse le corone d’argento che cingevano il capo della Madonna e del Gesù bambino dipinti nel bellissimo affresco murario nell’abside, oggetto delle attenzioni dei ladri anche i candelieri e persino la campana.
Della porticina di legno che introduceva nella sacrestia non vi è più traccia, essendo stata murata per proteggere quel poco che ancora resta.
Nonostante l’evidente abbandono, il fascino antico della struttura e del suo giardino continuano ad ispirare i cultori di storia locale che vorrebbero riproporre la tradizionale scampagnata del 3 maggio, muretti pericolanti permettendo.