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DON TONINO BELLO A VENT’ANNI DALLA MORTE-foto

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don tonino bello libro2Il 20 aprile 1993 moriva a Molfetta, città che l’aveva adottato come pastore della chiesa, don Tonino Bello, vescovo e presidente di Pax Christi. Di questo grande uomo dei nostri tempi si è detto tutto in questi vent’anni e scontato sarebbe stato parlare di lui e di quello che ha fatto. Occasione preziosa ci è stata fornita dalla pubblicazione recente di un libro per le edizioni Cittadella “Don Tonino Bello e la politica” di Cesare Paradiso. Ci è sembrata subito una ottima opportunità per parlare dell’uomo attraverso il suo pensiero rivolto al bene comune (e sappiamo bene di quanto riflessioni del genere siano necessarie nella nostra città). Un’occasione ottima per i cattolici per ripensare al proprio impegno sociale, una occasione utile per i politici per rivedere il proprio impegno alla luce dello sguardo di don Tonino sempre rivolto verso gli ultimi. Il libro poi analizza molto chiaramente il contesto del periodo storico in cui don Tonino ha vissuto gli ultimi anni, quelli più intensi, della sua vita.

L’iniziativa è stata voluta dalla chiesa locale attraverso l’espressione laicale più vera, quella dell’Azione Cattolica, riunitasi in comitato interparrocchiale e con la presenza di tutte e cinque le comunità gioiesi.

Don Vito Campanelli ha introdotto i lavori con il suo personale ricordo di don Tonino Bello, ha inoltre ricordato la sua presenza a Gioia nel lontano 1993, subito dopo la marcia di Serajevo e pochi mesi prima di lasciare questa terra.

Il moderatore, prof. Antonio Notarnicola, ha ricordato ai presenti come la politica ha don tonino bello libro interventonecessità di essere vissuta da tutti i cittadini che dovrebbero prendere seria consapevolezza dell’importanza dell’impegno e dell’attenzione alle cose comuni.

Primo intervento per Mons. Pietro Fragnelli, Vescovo di Castellaneta (ha scritto la prefazione del libro) che ha invitato i presenti a scoprire le motivazioni che stanno alla base di quello che successivamente può diventare un pensiero politico: il riconoscimento del pluralismo delle idee oggi messe facilmente in circolazione grazie ai nuovi mezzi di comunicazione. Accanto al pluralismo delle idee va considerato e rispettato oggi il pluralismo religioso. La fede, ha detto don Pietro, non si deve trasformare in pensiero politico bensì ci invita a:

1. ascoltare ed annunciare il Vangelo,

2. capacità di derivare dal Vangelo una scelta sobria di vita e di condivisione osservando la vita con gli occhi dei poveri,

don tonino bello libro vescovo23. capacità di dire la propria parola forte (denuncia) nei nostri ambienti di vita.

Vangelo e carità vanno insieme. È questo uno dei principale insegnamenti di don Tonino Bello.

Cesare Paradiso ha avviato il suo intervento suscitando subito la curiosità e l’attenzione dei presenti. Ha citato subito i destinatari del messaggio di don Tonino: tutti lo sono, cristiani e non.

Arte nobile e difficile è la politica. Oggi che abbiamo dimenticato il senso vero delle parole, possiamo certamente dire che la politica è laica, che è mezzo per il bene comune. I cattolici poi hanno il dovere di rappresentare il bagaglio di valori di cui sono portatori. “Siate operatori di pace e di misericordia” affermava don Tonino, ovvero è necessario avere un cuore misero, povero, farsi prossimi: “tutti siamo responsabili di tutto”. Il pensiero di don Tonino ci invita quindi a costruire un sistema di valori che è fondamentale per edificare un pensiero ed una azione politica. Quindi ci insegna la corresponsabilità.

Un altro pilastro del suo pensiero è il rispetto della dignità di ogni uomo, specialmente dei più poveri. L’esperienza del bene comune è per tutti.

Infine, secondo Cesare Paradiso, la politica è attendersi, ma anche esserci e don Tonino con la sua vita attiva, fatta di tanti messaggi, ma anche di presenza ha rappresentato davvero una grande testimonianza per il mondo.

don tonino bello libroIl libro cita appunto la presenza forte di don Tonino, attraverso i suoi messaggi e la sua presenza fisica, nel mondo politico locale, nazionale ed internazionale dell’epoca, a significare appunto che bisogna esserci nel “bene comune” e farsi sentire.

Sono seguiti gli interventi dei presenti, interventi non numerosi nonostante la folta presenza di pubblico, forse perché don Tonino ha ancora oggi una capacità sconvolgente di farsi comprendere, di rendere attuali i suoi pensieri e di scomodare e sollecitare chiunque solo possa pensare a lui.

Numerosi i presenti all’incontro con questo grande maestro di vita e di fede che si è tenuto presso il centro ricreativo dell’oratorio della Parrocchia di San Vito a Gioia.

Scatti fotografici a cura di Mario Di Giuseppe che ringraziamo per la collaborazione.

http://www.unimondo.org/Guide/Guerra-e-Pace/Pace/Don-Tonino-il-pacifista-140438

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