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MONTE SANNACE RACCONTATA DAGLI ALUNNI DELLA VD SF NERI

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scavi-monte-sannace-scuoleUna distesa di verde e di pietra ci rende consapevoli che il passato dell’uomo fa parte del nostro presente. A 5 Km a nord-est di Gioia del Colle sorge il sito archeologico di Monte Sannace testimone sin dall’età neolitica del sorgere e dello svilupparsi dell’antica civiltà dei Peucezi.

Il sito, posto su una collina a 382 metri sul livello del mare circondata da una fascia pianeggiante, accoglie i visitatori immerso nel verde di un paesaggio naturale caratterizzato da un rigoglioso rivestimento boschivo e da prati punteggiati dai colori di orchidee, gerani e gladioli selvatici. Sicuramente il clima mite, i fianchi scoscesi della collina che conferivano al luogo una naturale difesa, la presenza di un corso d’acqua, Canale Frassineto, che rendeva il terreno fertile, sono stati fattori determinanti nella scelta del luogo perscavi arc3 l’insediamento.

Adagiati nell’erba i resti di grandi blocchi di pietra che formavano le mura della città accolgono i visitatori. La possente cinta muraria, di tipo greco, era costituita da un doppio circuito di mura lungo 6 Km e alto 5 metri. Nella cinta si aprivano quattro porte che permettevano l’accesso al centro urbanizzato. Oggi chi attraversa una di queste porte si trova a percorrere una agevole strada lastricata di pietre ai lati della quale si osservano i muri, conservati principalmente nelle fondamenta, delle abitazioni della città bassa.

I muri sono composti da blocchi di pietra a forma di parallelepipedi irregolari disposti a filari, fermati scavi arc8da tegole e uniti da terra argillosa Le abitazioni, tutte corredate di cortile, sono differenti per forma e grandezza e sono abbellite o meno in relazione alle condizioni economiche delle singole famiglie. Spostandosi sull’Acropoli, cioè la parte alta della città, lo sguardo abbraccia tutta la campagna circostante offrendo uno spettacolo degno di una cartolina.

Sull’acropoli sono stati rinvenuti i resti di un tempio e i resti di edifici pubblici, costruiti su altri edifici più antichi. Un’ampia zona piana indica la piazza, luogo di incontri e di mercato. Nella parte alta si trovano anche le tombe appartenute a persone di alta classe sociale, nobili o ricche, come si capisce dai colorati affreschi che le decorano. Queste tombe scavi gioia 2contrastano enormemente con quelle semplici destinate al ceto più umile.

Tanti sono stati i reperti ritrovati: figurine fittili donate alle divinità come preghiera o ringraziamento, pithoi, grandi recipienti d’argilla per le derrate alimentari, macine, mortai, pentole, pesi da telai, lucerne, ceramiche da mensa, giochi di bambini e altri utensili, tutti di fondamentale importanza per ricostruire la vita quotidiana.

Purtroppo tanti altri oggetti sono andati persi, alcuni addirittura si trovano all’estero, perché prima del 1912 i reperti trovati dagli scavatori venivano venduti ai collezionisti. Oggi è possibile ammirare gli oggetti rinvenuti nel Museo Archeologico Nazionale ubicato nel castello Normanno Svevo di Gioia del Colle.

Classe VD (IC Losapio-San Filippo Neri)

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