STATUA SAN FILIPPO: L’ALTRA FACCIA DELLA MEDAGLIA – le foto
Per l’inaugurazione della statua di San Filippo in Piazza dalla Chiesa, sono stati spesi migliaia e migliaia di euro (ad oggi se ne contano oltre 60 mila, di cui 27 mila solo per la statua), ma non sono bastati per rendere questa cerimonia perfetta, nonostante sia stata organizzata in maniera fin troppo appariscente e festante, quasi hollywoodiana, con tanto di banda, coro e fuochi d’artificio finali.
Guardando attentamente l’altra faccia della medaglia, possiamo affermare, senza ombra di smentite, che si è trattato dell’ennesima, classica, operazione di facciata, di pura e semplice propaganda politica. Una messa in “scena” vol
uta, studiata e organizzata nei minimi dettagli dal sindaco Piero Longo, ma, male orchestrata, visti i risultati finali di tanto “operare”.
Per “rinfrescare” la facciata dell’edificio scolastico San Filippo Neri sono stati spesi ben oltre 20 mila euro, evidentemente non sufficienti per completare l’opera, se la parte posteriore risulta non essere stata toccata. Infatti, è rimasta così com’era prima della “rinfrescata”.
Le scritte presenti sugli scalini dell’ingresso principale e sui muri di quello laterale (di via Cirillo), sono ancora lì dov’erano, in bella mostra, senza essere state toccate.
Una pulitura e una tinteggiatura effettuate in modo tanto parziale quanto superficiale, quasi affrettato, considerando la presenza di numerose zone di sporcizia e tinteggiature a macchia di leopardo.
Un’incuria, legata anche alla totale mancanza di controllo da parte dell’U.T.C., che raggiunge il culmine grazie alla presenza, sempre nella parte retrostante del plesso scolastico, di ulteriori scritte, materiali di risulta, rifiuti vari, erba incolta e mai tagliata, finestre e cancelli arrugginiti. Un bel quadro d’insieme davvero poco edificante, che stride con i proclami del sindaco, il quale si vanta a gran voce di una tinteggiatura che “non avveniva da 47 anni”!
Nella sua campagna esplicativa del “Chi rompe paga” aveva dichiarato importi di decine di migliaia di euro spesi per ripulire, sistemare o sostituire panchine rotte o divelte, citando anche Piazza Dalla Chiesa. Da una ricognizione fatta in loco, documentata dalle immagini inserite nella fotogallery, tutto ciò non corrisponde al vero.
Le panchine danneggiate sono ancora lì, al loro posto, a testimoniarlo, mentre quelle completamente divelte non sono mai state sostituite ed i “vuoti” più che evidenti lo attestano. L’ultima panchina rotta una decina di giorni fa, nel bel mezzo della fase cruciale dei lavori di facciata dell’intera piazza, non solo non è stata sostituita (costava troppo?), ma si è pensato bene, come per le precedenti, di eliminarla del tutto, ordinando agli operai comunali di tagliare i perni di ancoraggio ancora presenti sulla pavimentazione.
Ad oggi, di panchine distrutte e mai sostituite se ne contano oltre una decina.
Per non parlare delle scritte sui muri, sugli scalini, sui pali, su cassette e cabine elettriche e telefoniche o sulla pavimentazione, presenti in abbondanza nei dintorni del plesso scolastico e della piazza. I residenti si chiedono: “Come mai si è proceduto a cancellare soltanto quelle presenti nelle immediate vicinanze (ai lati e alle spalle) della statua del santo?”. E’ come al solito una questione “di facciata”, di apparenza o dell’“occhio che non vede, cuore che non duole
”?
E che dire della sostituzione della fontana esistente, al modico costo di quasi 20 mila euro? Era davvero necessario sostituirla? E la sua inaugurazione perché non c’è stata? Il motivo c’è ed è molto semplice. Perché non funzionava!
Ma tutti si sono ben guardati dal dirlo o farlo notare. Subito dopo i fuochi d’artificio è stata anche accesa, ma immediatamente “spenta” per evitare, dopo l’intoppo del telo che ricopriva la statua, ulteriori brutte figure. In presenza di un santo e dopo la fin troppo partecipata benedizione elargita da don Tonino Posa, sicuramente
non era opportuno!
Si dà il caso, però, che poche ore prima, in piena organizzazione festaiola, ci siano state le prove generali, in cui si è potuto assistere alla misera “grandeur” di questa tanto osannata quanto voluta e santificata fontana, costata alla collettività un occhio della testa.
A parte il getto centrale, il più alto e consistente, gli altri tre zampilli – ironia della sorte – non funzionavano a causa di una pompa risultata poi difettosa, che si è provveduto a smontare la mattina dopo l’inaugurazione ovvero oggi.
Ma ciò è bastato ai presenti, compreso il sottoscritto, per constatare ulteriori anomalie.
La fontana ha una forte pendenza sul lato destro, guardando il santo, che rende inutile la presenza di due delle quattro canaline raccogli acqua che contornano
Così come ci si è resi conto che questa fontana elargirà gratuite quanto improvvise docce ai malcapitati di turno, siano essi bambini, genitori o nonni, che dovessero passare inopportunamente al si sopra degli appositi fori. E se d’estate ciò potrà fare anche piacere, nelle altre stagioni sarà più di qualcuno a lamentarsene.
Per non parlare di cosa potrebbe accadere in presenza di vento e in assenza di argini. Se lo scopo era quello di eliminare il pericolo e abbellire ulteriormente l’estetica della zona, in molti iniziano già a pensare che l’obiettivo non sarà mai raggiunto, tanto da rimpiangere la fontana precedente, resa più sicura da una semplice ed economica ringhiera.
E se ulteriore scopo dell’amministrazione era quello di attirare l’attenzione della popolazione su quanto si stava realizzando, possiamo affermare che c’è riuscita in pieno, ma non nel senso che desiderava. E i due imprevisti verificatisi l’uno dopo l’altro non lasciano presagire nulla di buono su questa operazione che era e rimane solo di facciata, nascondendo e dimenticandosi di quello che non si voleva far vedere, l’altra faccia della medaglia, quella vera ed autentica in cui versa l’intera zona e – non per fare i menagramo – forse anche l’intera città ed il suo bilancio (Taranto e la sindaco Bello, come ben ricorda Franco Gisotti, “doceant”).