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PIAZZA PINTO RIUNISCE PARENTI VILLANOVA-MELCHIORRE-foto

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lucia e Renzo 2Ritrovarsi a distanza di anni nel luogo natio, riallacciando quel filo che il destino ha dipanato per tutta Italia, diaspora che tante famiglie hanno vissuto e vivono quotidianamente, può diventare un evento degno di nota, se all’affetto familiare si coniuga la storia.

Domenica mattina, 23 giugno, si sono riuniti in piazza Pinto i discendenti di Maria Villanova e Filippo Melchiorre, classe 1886, illustre insegnante di musica e precettore di molti musicanti che resero mitiche le gesta della plurititolata Banda musicale di Gioia.

Filippo Mechiorre – Maestro timpanista – suonò con il Maestro Paolo Falcicchio negli anni d’oro della banda.

Dei suoi otto figli, quattro dei quali deceduti (Titina, Teresa, Nina e Renato, anch’egli musicante professionista nelle “bande di giro”), due erano presenti all’incontro: Lucia e Renzo, mentre Ida e Tituccio, impossibilitati a partecipare, eranmelchiorre-iacobellis2o vicini idealmente.

Filippo Iacobellis coordinatore del raduno, ne ha curato la “regia” nei minimi dettagli.

Nei mesi scorsi ha contattato tutti i parenti sparsi per l’Italia e non solo, portando a Gioia oltre cinquanta discendenti del clan VillanovaMelchiorre, i cognomi sono “nostri”: presenti all’appello i Melchiorre, i Giampetruzzi, i Castellaneta, gli Iacobellis, i Girardi e i Cassano.

Tanta la commozione nel ritrovarsi dopo anni magari un po’ cambiati ma con tutti i ricordi intatti.

Dopo aver letteralmente invaso piazza Pinto, profuso baci, abbracci a piene mani ed offerto all’obiettivo fotografico di Patrizia Carboni sorrisi smaglianti, i convenuti si sono recati presso il ristorante “la Cicerchia” per pranzare insieme, ritrovando aromi e sapori mai dimenticati, quelli della nostra terra e del buon vino primitivo, il tutto “condito” da ricordi, nostalgia melchiorre-iacobellise qualche lacrimuccia di commozione al pensiero di chi non era presente.

Lo sguardo con cui si guardavano intornoconfessa Giuseppe Moretti, parente dal ramo materno, alla ricerca di punti di riferimento, negozi, scorci di Gioia non stravolti dal tempo, lo stupore nello scoprire quanto fosse cambiata “Sciò” pur conservando gli stessi profumi e colori, la ricerca tra i volti incrociati per strada di visi conosciuti da salutare, hanno reso indimenticabile questo incontro”. Al momento dei saluti, tra abbracci e tanta commozione, la promessa di ritrovarsi ancora.

In tempi in cui i legami si sfaldano e le famiglie sono sempre più frammentate e sole, conforta scoprire un così forte attaccamento al proprio territorio, alle proprie radici, luoghi idealizzati e resi “romantici” dalla distanza, dagli affetti, dai momenti vissuti, luoghi riscoperti ed amati come solo chi è lontano sa amare.

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