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QUANTO COSTANO I DANNI DA INSIDIE STRADALI (BUCHE)

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buche o voragini3In questi giorni una pioggia di determine per pagare danni causati dalle buche ha inondato l’albo pretorio per un ammontare di 12.700,00 euro per dieci richieste di rimborso. A far due conti, piantina di Gioia alla mano, la situazione si rivela a dir poco drammatica.

In via Orsini danni per 1200,00 euro, in via Vittime della Mafia: 1.100,00; nei pressi della Ve.Ba.d. 550,00; nei pressi della stazione ferroviaria (via Riondino): 1.800,00; nei pressi della Meridionale Grigliati: 205,00; Piazza Pinto: 1.600,00; Piazza Umberto I: 1.500,00; Corso Vittorio Emanuele: 1.000,00; via D’Annunzio 2.500,00, via Cavour (pressi farmacia Favale): 1.200,00 euro, per un totale, sommando quanto già erogato ad oggi, di circa 32.000,00 euro.

La sensazione è che si sia rotta una diga e richieste, contenziosi e risarcimenti non siano più sotto controllo, nonostante i costosi provvedimenti attuati per rsoldi aiuto 530-250x188idurre… i danni (RISARCIMENTI DANNI PER BUCHE STRADALI. QUANTO COSTANO!).

Talune strade, per altro, ad alto scorrimento ma non certo a velocità tali da far saltare cuscinetti, sospensioni o marmitte, non presentano “ad occhio” situazioni così drammatiche da giustificare risarcimenti tanto esosi, né sono mulattiere o tratturi di campagna, eppure a giudicare dagli importi richiesti per i danni subiti da alcune auto, si registrerebbero danni da rottamazione.

In via Vittime della Mafia o corso Cavour ci sono buche e dissesti tali da giustificare importi così alti? Chi controlla?

Ai nostri amministratori suggeriamo di visionare questo video registrato da un nostro connazionale in Germania e leggersi l’articolo di Matteo Ludovisi di seguito riportato.

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“L’asfalto che si ripara da solo e riduce l’inquinamento è l’innovativa soluzione proposta nell’ambito della mobilità sostenibile. Si tratta, in pratica, di un particolare asfaltodrenante per le strade ad alto scorrimento (ossia una miscela di inerti, bitume e polimeri caratterizzata dall’alta porosità), in grado di ridurre l’inquinamento acustico e auto-ripararsi dall’usura del tempo, continuando a scaricare l’acqua piovana di superficie in modo efficace.

Il nuovo asfalto, inventato da Erik Schlangen, professore di ingegneria presso la University of Technology di Delft, in Olanda, è quindi dotato di una longevità e resistenza doppia rispetto alla classica tipologia di manto drenante che, solitamente, proprio a causa della sua elevata porosità, si ossida molto più velocemente rispetto al normale bitume impiegato nelle strade diventando molto più fragile e rovinandosi con maggiore facilità.

Il nuovo asfalto drenante del prof. Schlangen, in particolare, è stato realizzato aggiungendo al mix di bitume, una piccola quantità di fibre di lana d’acciaio (meno dell’1% del volume totale). Grazie a questo accorgimento, l’auto-riparazione dell’asfalto, in caso di piccole fessurazioni, può quindi avvenire attraverso l’impiego di una speciale piastra ad induzione che riscaldi il manto stradale, in modo da chiudere eventuali crepe, destinate nel tempo ad aumentare e a crescere fino a diventare delle grandi buche, in grado di danneggiare i veicoli e causare gravi incidenti.

Il nuovo asfalto drenante che si ripara da solo, riesce inoltre a prevenire l’eccessivo deterioramento delle carreggiate che, proprio a causa di un percorso troppo dissestato, finisce per determinare delle sollecitazioni ‘dannose’ ed un consumo eccessivo di carburante lungo il tragitto delle auto (con livelli di Inquinamento stradale conseguentemente più alti).

Il nuovo asfalto per strade ad alto scorrimento, nonostante sia più costoso di quello tradizionale dovrebbe essere comunque commercializzato in tempi brevi, soprattutto perché in grado di garantire un risparmio (a lungo termine) sui costi di manutenzione del bitume drenante.”

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