REDDITI POLITICI ITALIANI: ENRICO LETTA “NULLATENENTE”
“Niente automobili, moto, barche. Niente case, azioni, investimenti. Il premier Enrico Letta ha presentato nel 2013 (anno fiscale 2012) una dichiarazione dei redditi dal carattere francescano. È vero che il premier vanta un imponibile di 123.893 euro, ma la sua scheda per la trasparenza è tale anche di fatto, perchè non presenta alcuna annotazione: il presidente del Consiglio non ha nulla intestato. Quello di Letta è uno dei redditi dei componenti del governo messi da oggi on line seguendo le indicazioni di legge.
Tra i dati disponibili, anche quello del vice premier Angelino Alfano. L’imponibile del ministro dell’Interno per il 2012 è di 105.186 euro. Alfano, che ha terreni e fabbricati anche in comproprietà tra Sant’Angelo e Agrigento, spicca per virtuosismo alla voce mezzi di trasporto: oltre due utilitarie (una Matiz del ’99 e una Panda del 2012) possiede infatti una Renault Twizy elettrica. È l’unico, per adesso, nell’esecutivo ad andare in giro senza inquinare.
Dario Franceschini vanta un imponibile di 187.426, però è quello relativo al 2011 in attesa di comunicare il 2012. Il ministro dei Rapporti con il Parlamento, salvo novità, si conferma appassionato motociclista, tra l’altro d’epoca: possiede una Bmw del ’79. Franceschini, ha anche una casa a Roma di 194 mq con un mutuo fino al 2030, oltre ad alcune azioni e Btp.
Il Paperone del governo, fino ad ora, è il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Filippo Patroni Griffi: 331.627 euro di imponibile. Patroni Griffi, tra l’altro, ha un fabbricato a Roma, due a Napoli, uno a Massa Lubrense, un terreno a Frignano e anche lui è motociclista con una Bmw del 2005. Possiede tre macchine, fondi per quasi 200mila euro e investimenti per oltre 180mila euro.
Enzo Moavero Milanesi vanta un imponibile di 186.735, ma si è dato delle regole per l’attività di ministro degli Affari europei improntate alla sobrietà: ha chiesto zero euro per le spese di rappresentanza per il 2013 e zero euro per le consulenze. Inoltre, il ministro specifica che per le missioni utilizza voli di linea per lo più low-cost o il treno. Per quel che riguarda il suo patrimonio, ha una casa di 11,5 vani a Roma, 7 negozi, una casa a metà all’Argentario, un rustico a Lodi al 50%, una casa a Roma con la sorella e due case a Bruxelles. Nella sua disponibilità, tra l’altro Btp, fondi e portafogli di investimento.
Il ministro delle Riforme Gaetano Quagliariello ha un imponibile di 87.563 e, oltre a due fabbricati a Locorotondo, una nuda proprietà a Roma e una a Parigi.
Graziano Delrio, ministro delle regioni, dichiara 97.492euro, alcuni fabbricati e due terreni di «seminativo arboreo». Non ha automobili intestate. Nella dichiarazione di Carlo Trigilia (179.025euro) spicca una casa di 230mq a Bagno a Ripol al 50% e un terzo di un terreno a Porto palo di 25mila mq. Il ministro della Coesione ha una Vespa 150 del 2007 ed è (per ora) l’unico velista: possiede un 7 metri. Il ministro Cecile Kyenge (38.538) va a gas con la sua Punto del 2007, mentre il sottosegretario Michaela Biancofiore (circa 100mila euro) si sposta in Smart. A proposito di automobili, il sottosegretario Gianfranco Miccichè (circa 150euro) è il fortunato possessore di una 500 d’epoca del 1964”.
(fonte leggo.it)
L’obbligo per i ministri di rivelare online i propri redditi entro il 28 luglio (oggi) è solo una piccola parte dell’operazione «trasparenza totale», con la quale le amministrazioni dello Stato sono obbligate a informare i cittadini su ogni passaggio di denaro pubblico: dagli appalti agli stipendi dei manager, dai pagamenti dei contratti alle consulenze.
La nuova legge prevede sanzioni per tutti: chi non pubblicherà per tempo situazione patrimoniale, titolarità di imprese o partecipazioni azionarie, anche quelle di coniugi, genitori, fratelli o figli, pagherà una multa tra i 500 e i 10.000 euro. Sanzioni destinate a finire sul sito del governo.