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IL TURISMO GIOIESE PERDE “IL TRENO DEGLI INCANTI”-foto

il treno degli incanti con resextensa

il treno degli incanti con resextensa In attesa di ammirare “Con gli occhi della notte” Monte Sannace, smarriti in performances, reading e passeggiate sotto la luna “pensate” da Res Extensa per animare l’estate gioiese, seguiamo Elisa Barucchieri, Anna Moscatelli, Vito Cassano, Gabriele Montaruli e Claudia Cavalli nel cast di “Terra e vento” – spettacolo di Antonio De Rosa prodotto da AVIAPERVIA produzioni multimediali, in scena dal 10 al 18 agosto – magia di luci ed effetti luminosi a cura di Franz Catacchioun successo da tutto esaurito!

Lo spettacolo multimediale, itinerante e coinvolgente, ambientato negli anni ’50 – dichiara Annamaria Sodano, responsabile della comunicazione – parte dal racconto dell’emigrazione e illustra le ragioni per tornare alla terra d’origine “con lo sguardo profondo e le mani piene di semi”. Artisti di alto profilo: 17il treno degli incanti con resextensa attori, 6 danzatori e 5 musicisti, sulle musiche di Rocco De Rosa e con la direzione tecnica e organizzativa di Tonino Lioi, si sono esibiti in un contenitore paesaggistico straordinario, il castello di Monteserico di Genzano di Lucania. Lo spettacolo inserito nel FESR Basilicata, sostenuto dal GAL Sviluppo Vulture Alto Bradano e promosso dai Comuni di Genzano di Lucania e di Oppido Lucano (Pz) e dalla Provincia di Potenza nasce per valorizzare la storia di questa terra”.

È la prima tappa de “Il treno degli incanti”, progetto ideato da Antonio De Rosa, volto a produrre eventi teatrali con lo scopo di valorizzare le vicende, i paesaggi, i profumi e i sapori dell’Alto Bradano – continua la Sodano -, il pubblico ne è restail treno degli incanti con resextensato entusiasta”.

Ci siamo trovati coinvolti senza neanche accorgercene; tutto si è svolto in maniera naturale. All’inizio pensavamo fosse una rappresentazione standard con il pubblico seduto e invece l’originalità è proprio quella di essere partecipi. Uno spettacolo mai visto – affermano i presenti -, molto bello. Molto toccante anche la musica e partecipare ha un fascino inspiegabile”.

“Il titolo “Terra e ventoracchiude il senso della “terra” come madre e principio di ogni cosa, che indirizza il nostro sguardo e che sostiene; il “vento” inteso come movimento, contaminazione e come soffio che sparge i semi introduce nel terreno nuove visioni e nuove esperienze, simbolo di rigenerazione e speranza. Diverse le stazioni all’interno delle quali operano gli artisti che coinvolgono direttamente gli spettatori nell’azione. Tra queste grande partecipazione al banchetto nuziale in cui gli spettatori assaggiano, sempre all’interno di un’azione teatrale (i servitori sono attori), i piatti tipici di quel tempo”.

La natura dello spettacolo – precisa Annamaria Sodano – , realizzato in forma di promenade con un gruppo non superiore ai 150 spettatori che, coinvolti nell’azione teatrale, partecipano anche a un banchetto nuziale con piatti tipici degli anni Cinquanta, ha reso obbligatoria la prenotazione, mil treno degli incanti con resextensaolti anche i pugliesi attratti dall’evento che ha registrato il tutto esaurito”.

Artisti diversi per esperienza, “una osmosi tra stili e lingue” e professionisti di grande prestigio: Franz Catacchio all’illuminotecnica, Ehsan Mehrbakhsh con le sue illustrazioni live, sculture in ferro di Donato Linzalata, costumi di Gabriella Martino, scenografie di Carmen Santoro e video di Silvia Giulietti hanno reso magiche tutte le serate.

I confini – racconta Antonio De Rosa – sono inganni della mente, trappole e gabbie per i pensieri. Non li conosce il vento. Ci appartiene quello che il nostro sguardo accoglie e salva. Questa è l’evidenza di Monteserico: un orizzonte circolare e sterminato di terra, un deserto dei Tartari che segna le sue fughe negli occhi di chi guarda”.

Una riflessione a margine, senzail treno degli incanti con resextensa voler polemizzare.

Alcuni dei protagonisti di tanto successo “abitano” il Rossini, Gioia ha il suo castello, un sito di suggestiva bellezza come Monte Sannace, una storia ricchissima e tanti appassionati storici e ottime “penne” in grado di dar vita a spettacoli altrettanto suggestivi, alcune sceneggiature sono state già scritte e sono pronte… basti pensare ai Martiri del 1799 rievocati in “Memorie dal Fuoco”, al Sergente Romano di cui ha scritto e ancora scrive Mario Guagnano, all’eccidio di Marzagaglia narrato in un foglio di identità territoriale da Dina Montebello e romanzato di recente da Paolo Covella

Un patrimonio culturale e letterario da far tremare i polsi, risorse umane e tecniche, basti pensare all’investimento di Bollenti Spiriti, da far invidia a tutti.

Eppure, mentre in Lucania, nel nulla che circonda il castello di Monteserico, il turismo storico attecchisce, proliferano progetti FESR e il GAL investe in produzioni di successo, Gioia stenta a tenere in vita persino la Festa federiciana…! Perché?


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