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Cronaca

LA BESTIA DA “EDUCARE”, È IL CANE O L’ESSERE UMANO?-foto

rifiuti umani a piazza pinto e palo VI

rifiuti umani a piazza pinto e palo VIE’ proprio il caso di dire che è più facile educare un cane “a non sporcare” che i cittadini ad aver rispetto dei luoghi pubblici, nel caso specifico di Piazza Pinto e dei Giardini Paolo VI.

Le immagini lasciano poco spazio alla fantasia, a conferma che il grado di “bestiale” inciviltà umana supera di gran lunga quello della razza “canina”, al massimo colpevole di depositare deiezioni in luoghi impropri e lacerare sacchetti della spazzatura lasciati per terra e non di bere ettolitri di birra e banchettare, depositando bottiglie e contenitori di cartone e alluminio su viali, muretti e marciapiedi.

Tenendo conto delle oggettive difficoltà di pattugliare a tarda ora queste zone, non dispiacerebbe vedere all’opera cani “poliziotto” sguinzagliati sulle tracce dei notturni “sporcaccioni” di parchi, certi che, con il loro eccezionale fiuto, in breve tempo “giustizia verrebbe fatta”!

Ed ai cani – nobilitati da tanto scempio che meriterebbe sì, di essere multato -, mentre in tutta Irifiuti umani a piazza pinto e palo VItalia si aprono le porte dei luoghi pubblici, è “vietato” l’ingresso nei parchi cittadini gioiesi (PIAZZA PINTO “VIETATA” AGLI AMICI A 4 ZAMPE-foto).

Dal 22 luglio, infatti, agli animali domestici che vivono nelle famiglie italiane non è più vietato l’accesso nei luoghi pubblici (biblioteche, bar, ospedali, case di riposo e anche in spiaggia) grazie al Regolamento presentato da Fiadaa ed Anci a tutti i Comuni italiani, invitati a dotarsi di appositi strumenti per garantire e tutelare i diritti degli animali da compagnia.

Anche a Gioia se ne è parlato (REGOLAMENTO TUTELA ANIMALI. PROPOSTA CUSCITO-LUCILLA), ed in attesa di determinazioni consiliari, l’Amministrazione ha emanato una ordinanza – capestro (ATTENZIONE ALLE MULTE. ISTITUITA ANAGRAFE CANINA E….) per contrastare il randagismo, trifiuti umani a piazza pinto e palo VIutelare il decoro dell’ambiente pubblico e responsabilizzare i proprietari di cani.

Tante le coercizioni presenti nell’ordinanza, alcune in apparente contrasto con il regolamento e la nuova normativa che consente all’animale domestico di accompagnare il padrone ovunque, purché non leda i diritti di nessuno. Tra l’altro una recente norma prevede che non si possa vietare di possedere o detenere animali da compagnia nel proprio appartamento (art. 16 della Legge 220/12, che va ad integrare l’art. 1138 del Codice civile).

In attesa di nuovi sviluppi, confidando in una maggior sensibilità e attenzione verso i più fedeli “amici dell’uomo”, ci auguriamo che l’istituzione di una anagrafe canina, sorta su così cavillosi presupposti, non porti – come purtroppo spesso accade – ad un incremento della piaga del randagismo che si vorrebbe debellare.

Non vorremmo mai più vedere immagini come quelle riportate in questo articolo dell’11 giugno 2012 (OMBRE SUL CANILE COMUNALE E NESSUNO INTERVIENE-foto ), triste epilogo di una ancor più triste storia di abbandono.

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