“VESTIRE LA DIGNITÀ”. FOTO INAUGURAZIONE NUOVO CENTRO
Cambia sede “Vestire la dignità”, dal 7 novembre ospitata presso i locali annessi alla scuola di via Eva, abitazione del custode prima e tenenza della Guardia Forestale poi.
Lo sportello per alcuni anni è stato ospitato in via Vittorio Orlando, in queste settimane oggetto di lavori curati dal Rotary Club presieduto da Antonio Masi, per la risistemazione della mensa.
A presenziare l’inaugurazione la presidente del Centro di Ascolto “Dal Silenzio alla Parola” Rosanna D’Aprile, che ha auspicato una felice e serena convivenza con l’Istituto scolastico e l’intensificarsi di ogni gesto di solidarietà, lievito di amicizia e condivisione.
“Gli indumenti sono in perfette condizioni, spesso nuovi, donati da negozianti che ringrazio di cuore. Al pari del cibo, essi nutrono un bisogno che soprattutto gli adolescenti e i bambini di famiglie povere vivono con sofferenza, sentendosi diversi dai loro coetanei. Per questo è necessario privarsi di poco per donare a chi non ha davvero nulla, privilegiando la semplicità. Anche un capo dignitoso può restituire fiducia e speranza.”
Tanti i volontari e gli amici presenti, tra di loro Dina Montebello che ha portato il suo vissuto di esperienza nel volontariato di questi anni.
Le istituzioni sono state rappresentate dal vicesindaco Filippo Donvito, assessore ai Servizi sociali e consapevole delle tante povertà che il Centro tenta di sostenere e dal presidente del Consiglio comunale Tommaso Bradascio.
Ha benedetto la struttura il parroco della Chiesa Immacolata di Lourdes, don Marino De Caro.
La cerimonia semplice e sobria è stata apprezzata da tutti i presenti.
A ridipingere per intero l’interno della struttura – nell’ottica della reciprocità – un volontario affidato alle cure del Centro di Ascolto.
Gli orari di apertura del Centro “Vestire la dignità” sono per la raccolta degli indumenti il lunedì dalle 18.30 alle 20.00, per la distribuzione giovedì, nella stessa fascia oraria.
Si ringrazia per la collaborazione fotografica Mario Di Giuseppe.