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RICCIOTTO CANUDO “UN POVERO GENIO MORTO GIOVANE”-foto

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Canudo1Giovedì 14 novembre, ore 17.00, l’Auditorium del liceo scientifico ospita molti alunni che, insieme ai loro genitori e a tante altre personalità gioiesi assistono alla conferenza del prof. Dotoli, “Ricciotto Canudo da ieri ad oggi” per ricordare il nostro concittadino nel 90° anniversario della sua scomparsa, (nato a Gioia del Colle il 2 gennaio 1877 e morto a Parigi il 10 novembre 1923).

Il Dirigente Scolastico, prof. Rocco Fazio, ha organizzato l’evento non solo perché il Liceo Scientifico, che dirige, porta il nome di questo grande artista, ma anche perché Ricciotto Canudo è uno dei grandi nomi della nostra terra che hanno onorato l’Italia in Francia e nel mondo e tale incontro è l’occasione per far conoscere la vita di questo grande intellettuale avanguardista agli studenti e alla comunità tutta.

Il Dirigente Rocco Fazio ringrazia i presenti e si congratula con gli studenti che hanno fatto parte di una delegazione dell’Istituto che ha presenziato alla manifestazione di lunedì scorso presso il Cineporto della Fiera del Levante; studenti che hanno partecipato attivamente al dibattito e i cui interventi, ben apprezzati dal competente pubblico presente, hanno dato lustro alla nostra Scuola.

La conferenza inizia con la presentazione di un filmato realizzato da alcuni ragazzi della 5D del Liceo Scientifico, con la collaborazione di un ragazzo del Liceo Classico: Vittoriana Lasorella, Vito Morgese, Verdiana Paradiso, Valerio Ronchi, Simona Scorza, Elena Milano, Francesca Girardi e Alberto Manca. “Abbiamo cercato di rappresentare quel personaggio straordinario, francese in Italia e italiano in Francia, che ha raccolto le arti del tempo e dello spazio e le arti mobili in una arte nuova e meravigliosa ‘il cinema’”, ha detto Vittoriana dopo la presentazione dell’interessante video Milord, visibile su youtube.ricciotto canudo da ieri ad oggi7

Il nipote del grande artista, l’ing. Giandonato Disanto, introduce il professor Giovanni Dotoli, che occupa a Bari la cattedra di Lingua Francese e che ha fatto numerose pubblicazioni, studi ed interessanti ricerche sulla figura di Canudo:

Pubblicazioni della Fondazione Ricciotto Canudo;

Lo scrittore totale. Saggi su Ricciotto Canudo;

Nascita della modernità: Baudelaire, Apollinaire, Canudo, il viaggio dell’arte;

Ricciotto Canudo ou le cinéma comme art, préface de Jean-Louis Leutrat.

L’interesse principale del professore è stata l’analisi del flusso emigratorio dei Pugliesi di grande rilievo a Parigi, di tanti intellettuali che hanno contribuito con il loro ingegno a fare grande Parigi, la capitale mondiale dell’arte.ricciotto canudo da ieri ad oggi6

Uno dei cinque romanzi di Canudo, Les Transplantés, fa riferimento ai pugliesi trapiantati in terra francese, dove portano la nostra grande storia e cita il grande pittore De Nittis, Tommaso Bianco di Fasano, che diventa un fotografo di fama mondiale, Giambattista Rossi, di Foggia, grande musicista. La considerazione che il professore fa è che noi meridionali non esaltiamo le nostre virtù ed invece dobbiamo guardare con più attenzione alla nostra storia.

Un altro filone studiato è stato quello del “viaggio”, cioè il viaggio dei francesi in Puglia, che ha prodotto la pubblicazione di 14 volumi su come i francesi hanno visto la Puglia.

E’ stato lo studio su Apollinaire che ha fatto scoprire al Prof. Dotoli la figura di Canudo, personaggio nato a Gioia del Colle, chiamato scherzosamente le barisien. Il professore raccoglie la loro corrispondenza e, per conoscere più approfonditamente il genio Canudo, avvicina il Preside, Prof. Fortunato Matarrese, dirigente del liceo classico negli anni ’60 e grande studioso. La passione cresce e visita tutte le librerie di Pricciotto canudo da ieri ad oggi4arigi, gli antiquariati, in cerca di materiale, manoscritti, immagini di Canudo. Tra le tante cose trova una cartella di 30 lettere dell’amante di Canudo.

Il padre di Canudo è un direttore dell’Agenzia delle tasse e, perciò, deve trasferirsi continuamente da una città ad un’altra, tra cui Palermo, Messina prima di approdare a Gioia del Colle.

Il giovane inquieto, giovanissimo già scriveva; Piccole anime senza corpo è un poemetto pubblicato nel 1898 a Castrocaro, il che dimostra l’espansione della sua fama; incontra Prezzolini e Amendola a Firenze, le sue sono quindi conoscenze letterarie e politiche. Canudo è colui che per primo conosce il pittore Marc Shagall e il musicista Stravinsky, ed è grande amico di Picasso, Milhaud e Ravel, compositori francesi. A Parigi svolge una funzione importante, utilizzare al massimo la sua capacità umana di mettere insieme gente, di unire le arti che, insieme, concorrono a creare arte. Questa capacità di mettere insieme, di creare anche politicamente lo avvicina al socialismo.

Con questa sua idea di sincretismo delle arti, nessuna arte primeggia sulle altre, anzi ciò che le accomuna è la ricerca estetica del Bello, del Vero, la stessa ricerca di J. Keatsricciotto canudo da ieri ad oggi2“Beauty is Truth, Truth Beauty, -that is all ye know on Earth, and all ye need to know” quella bellezza e purezza che Picasso riscontra nell’arte pura, africana.

Di qui la ricerca della settima arte: il Cinema, arte che è quasi magia.

La settima arte nella scala delle sette donne. La storia comprende sette arti, tre del tempo, statiche (Musica, Poesia, Danza) e tre dello spazio, mobili (Architettura, Scultura e Pittura).

Queste sei arti si uniscono nel Cinema, che diventa la settima arte, ultima della storia, ma che le integra tutte e, come dice Aristotele, ogni opera teatrale produce una catarsi.

Parliamo dunque di un personaggio che è di grande attualità perché annuncia che tutte le materie sono uguali e che tutte le lingue sono uguali, di un uomo che porta al massimo l’elemento educativo e l’attenzione ai giovani. Canudo ha dimostrato che l’arte è solidale, è al servizio degli altri e che tutto viaggia tra tradizione e innovazione. Si vive il presentricciotto canudo da ieri ad oggi3e senza rigettare il passato e lui ha conservato fortemente il patrimonio della sua Puglia, la civiltà dei Greci, ha cercato il Bello, l’essenziale e ha proclamato il mito, nella storia di Bianca Lancia legata al castello di Gioia.

Tutto si traduce nell’umanesimo della recente civiltà tecnologica.

Il suo motto è AD METAM ED ULTRAM e lui ha osato partendo giovanissimo e ha saputo dimostrare a tutti la sua grande genialità e la sua mente eclettica.

Da questa descrizione puntuale è emerso l’uomo moderno dell’inizio del secolo scorso, l’umanista e l’avanguardista, il cui esempio di vita è una grande lezione per i giovani studenti e l’intervento di Niccolò Carnevale lo dimostra, il suo pensiero rincorre la nascita del cinema che è correlata a quei strumenti che stringiamo tra le mani, strumenti che oggi la scienza produce a ritmo incalzante. La scienza è la salvezza dell’uomo, dice il prof. Dotoli. Canudo è vissuto nel momento della più rapida tecnologia della storia e ha capito che mettendo insieme le immagini, una sull’altra, queste avrebbero prodotto un movimento, che poi sarebbe stato accompagnato dalla musica ed ecco la fusione delle arti. Il cinema è la scienza che fa sognare. È umanesimo. La grandezza di Canudo sta nel fatto che fa comricciotto canudo da ieri ad oggiprendere, a chi si accosta a lui, che la cultura ha una dimensione europea, supera i valichi e i limiti per fondersi in un insieme armonico che annulla le barriere. Europeista, avanguardista, ma soprattutto un umanista, che ha saputo innovare pur rimanendo ancorato al suo passato.

La serata si conclude con la visione di una parte del film La Roue d’Abel Gange che il nipote, l’ing. Disanto ha tratto da youtube e il pubblico resta impressionato dalle immagini, dai volti e dalla musica: Uccello di fuoco di Stravinsky; manca del tutto il parlato.

L’ingegnere è accompagnato dalla sorella, Maria Colomba, che porta lo stesso nome della sorella di Canudo, la cui madre si chiamava Stampacchia. Sono i nipoti che intendono portare avanti un progetto per la realizzazione di un museo di Ricciotto Canudo presso Villa Stampacchia a Santo Spirito di Bari, mentre a Gioia del Colle rimane solamente la sua targa e il nome del Liceo Scientifico a ricordare la grandezza di un povero genio, morto giovane.

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