VICESINDACO FILIPPO DONVITO QUERELATO DA LOPORCARO

Adriano Loporcaro, dopo aver letto le dichiarazioni rilasciate dal vicesindaco Filippo Donvito ad un settimanale locale, ritenendole lesive della propria immagine, ha depositato presso i Carabinieri querela nei suoi confronti.

Oggetto della stessa quanto affermato dal Donvito in merito alla strumentalizzazione del gesto, ovvero dell’alloggio fornito tramite i Servizi sociali a Vittorio Giannico, richiesta per altro pubblicamente rivolta dal vice sindaco, nonché assessore ai Servizi sociali, a tutti i cittadini.

Non ce l’ha fatta il vicesindaco a mantenere il necessario aplomb e partendo dall’assunto che le spese per le utenze non le pagherà il Comune ma – si desume – tocchino al Giannico che non ha redditi e di conseguenza andranno in mora, sembrerebbe abbia pesantemente offeso l’affittuario, accusato di strumentalizzare la sofferenza altrui.

“Dispiace anche che questa persona abbia chiesto agli uffici di poter fare una foto con Giannico, in quanto ha aggiunto, fa politica. Sarebbe il caso di non strumentalizzare la sofferenza altrui per farsi campagna elettorale. Il Comune invece non ha fatto né foto né comunicati per il rispetto di tutte quelle altre persone che si trovano in situazioni di sofferenza”.

Loporcaro, da parte sua, precisa che nel contratto è specificato che sono interamente a carico del conduttore (il Comune) le spese – in quanto esistenti – della fornitura dell’acqua, dell’energia elettrica, nonché della tassa rifiuti solidi urbani, e che il lauto fitto ammontante a 3.600 euro annui è riferito ad un immobile di recente ristrutturato, con pavimenti ed impianti nuovi.

Loporcaro aggiunge, inoltre, che la foto incriminata non è mai stata scattata e quindi inutilizzabile per fini politici.

La sensazione è che la vicenda, conclusasi positivamente per l’intervento di Loporcaro, potrebbe non aver incontrato i favori dell’assessore che sulla stessa ha manifestato un notevole nervosismo nei confronti di tutti i mass media, anche quelli regionali, sin dall’infelice montaggio della tenda nei giardini prospicienti l’ospedale.