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Cronaca

RINO STEA… ANGELO DI “GIOIA SOCCORSO”

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rino steaRino Stea, colonna di Gioia Soccorso, non ce l’ha fatta! Ha perso la sua battaglia più importante, quella per la vita, ucciso da un tumore linfatico contro cui lottava dall’età di 18 anni. Undici anni dopo, la malattia ha spento il suo sorriso, nonostante le tante cure, le speranze riposte nella guarigione, la voglia di vivere…

Sul viso solare e aperto, da ragazzo per bene, bello e buono, nulla trapelava del suo travaglio.

Di tanto in tanto si assentava per curarsi – affermano alcuni suoi amici -, lo rivedevamo tornare dopo settimane, con il cappellino in testa, sempre sorridente,… non parlava mai della sua malattia.” “Il primo autotrapianto di midollo lo ha fatto agli inizi della diagnosi di tumore, poi ne ha fatti altrino steari due, ha trovato donatori compatibili, in questo è stato fortunato, tenendo conto che uno su centomila lo è. L’ultimo trapianto in autunno, avrebbe dovuto restituirgli la salute e assicurargli la guarigione, invece…”.

La famiglia è stata sempre accanto a Rino, durante le cure non è mai stato solo, lo hanno accompagnato ovunque, nei centri nazionali di eccellenza, sacrificandosi oltre ogni dire. Per la sua mamma Rino era il sole, senza di lui, il buio e il freddo sono scesi nel suo cuore. Trattiene le lacrime, cerca di darsi forza e mentre accarezza la divisa rossa poggiata sul coperchio della bara, nella chiesa di San Domenico, la stessa stirata e piegata con amore decine di volte. Nel silenzio che vibra di dolore e disperazione, dialoga con Rino, suo unico, amatissimo figlio…

Era stanco di stare in ospedale, il trapianto era andato bene, prima di farlo c’è una lunga preparazione. Bisogna attendere che i valori siano giusti, poi si bombardano le cellule con chemioterapici per azzerare la possibilità che vi siano cellule trino steaumorali in circolazione. Le difese immunitarie, in questa fase sono inesistenti, per cui è il momento più delicato, basta una banale infezione per compromettere tutto…”. “Al ritorno a casa Rino trovava le stanze più pulite di una sala operatoria, ovviamente lui indossava la mascherina per maggior protezione e ci salutava mantenendosi a distanza. Stentiamo a credere che non sia più tra noi, eravamo convinti che ce l’avrebbe fatta a sconfiggere questo brutto male…”.

29 anni sono pochi per dire addio alla vita, all’amore di Annalisa che mai ha perso coraggio e gli è sempre stata vicino, all’affetto della famiglia e degli amici, 29 anni sono pochissimi pensando a quanto avrebbe ancora potuto fare e dare al mondo dell’associazionismo dai cui valori era fortemente attratto e a cui dedicava tanto di sé e del suo tempo. Vice presidente di “Gioia Soccorso”, di cui è stato socio fondatore, formatore e ideatore di lezioni aperte di pronto intervento e primo soccorso, collaboratore dell’associazione “Vivi la strada” ed accertatore presso la Siae, Rino Stea era sempre in prima linea.

Nel suo quartiere, “giù alle Croci”, tutti lo rino stearicordano con affetto.

Abbiamo giocato a pallone per ore in piazzetta, un amico buono e paziente, il migliore di tutti. Mai una parola contro qualcuno – afferma Marco S. ancora sconvolto nell’apprendere della sua scomparsa -, insieme a Domenico, Giuseppe, Nicola e Matteo abbiamo condiviso tutto… Si era iscritto a Giurisprudenza, ma dopo aver scoperto di avere un tumore, ha lasciato questo percorso di studi e si è iscritto a Scienze infermieristiche… in quel periodo, ricordo, era in attesa dell’autotrapianto… era portato ad aiutare gli altri, per lui era naturale prestare soccorso ed esserci sempre.”

Ed in Scienze infermieristiche Rino si laurea, con il massimo dei voti, una professione che gli consente di vivere i ricoveri e le degenze con ancor più consapevolezza. Agli amici di Gioia Soccorso manca immensamente ed è con infinito dolore che Nicola Partipilo nella mattinata del 22, ha inviato il suo messaggio di cordoglio per condividere la perdita di un amico… un angelo, a detta di tutti, affidabile, serino steampre pronto ad aiutare in ogni circostanza. “Quanti trasporti abbiamo fatto assieme, quante assistenze, quanti incendi, quante risate…” ricorda Marco D. sul profilo di facebook di Rino.

Abbiamo condiviso gioie e dolori – confessa Giovanni M. -, era per me un fratello, uno di cui potersi fidare per davvero… non ci sono parole per descrivere il vuoto che ha lasciato!”

Per Nicola Partipilo un amico ed un fratello cui aveva delegato molte delle attività dell’associazione, il suo alter ego, sempre pronto, disponibile ed affidabile. Grazie anche al suo impegno ed al suo equilibrio, Gioia Soccorso si è affermata, divenendo una realtà sempre più radicata nel territorio e vicina ai cittadini. Il giorno del suo funerale, venerdì 22 novembre, a porgere l’ultimo, estremo saluto tutti i volontari di Serbari, Gioia Soccorso con i mezzi schierati all’esterno della chiesa del Sacro Cuore. rino stea

Nicola con coraggio ha curato il servizio d’ordine, in un solo momento, nel veder uscire dalla chiesa il suo amico, mentre suonavano spiegate le sirene, le stesse che tanti interventi hanno accompagnato, l’emozione ha preso il sopravvento… Il loro era un rapporto fraterno, non solo amicizia ma affetto sincero e condivisione totale di valori e intenti.

Rino amava ripetere: “Dove posso dare una mano, lo faccio con piacere.” A Qualcuno lassù non sarà sembrato vero poter disporre di un ragazzo d’oro, troppo buono per questo mondo in cui un tumore può ancora spargere tanto dolore e lacrime e – invincibile -, continuare la sua feroce mattanza.

Alla famiglia, ai suoi cari, ai suoi amici, il sincero cordoglio di tutta la Redazione.

 

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