GIOIA. ASSASSINIO FRANCESCA MILANO. ULTIMI SVILUPPI
Ultimi sviluppi sulla vicenda dell’assassinio di Francesca Milano, la 42enne gioiese separata e madre di due figlie Lucia ed Anna, di 23 e 17 anni, vittima del suo ex, Nunzio Proscia, 40 anni, giardiniere incensurato, da circa dieci anni suo compagno.
Dopo un iniziale “vuoto di memoria”, nel corso dell’interrogatorio durato circa sette ore, l’uomo ha confessato e condotto gli investigatori nel luogo in cui aveva lasciato il corpo senza vita della donna, un’oasi di verde in contrada Tafuri, nel comune di Castella in provincia di Taranto.
La lite tra i due è scoppiata giovedì, 26 dicembre, intorno alle ore 22.30 nel parcheggio della sala Bingo. Qui Francesca Milano era giunta con alcuni amici.
Stando alla ricostruzione dei fatti, Nunzio Proscia avrebbe scoperto che la donna si era recata a Putignano. L’ha raggiunta alla guida di un furgoncino preso in prestito, è entrato all’interno della sala, quindi le ha chiesto di uscire. La discussione si è protratta e animata al punto che la donna, per sfuggire alla violenza dell’uomo, si è rifugiata nella sua auto, una Y10. Il Proscia non si è arreso, ha sferrato un pugno al finestrino, quindi è riuscito ad introdursi nell’auto. Perdendo del tutto il controllo e non accettando di essere stato lasciato, ha afferrato la donna per la gola, uccidendola in pochi minuti.
Stando sempre alle dichiarazioni dell’omicida, ha avvicinato il furgoncino all’auto, ha spostato il corpo senza vita della donna e lo ha coperto con un telo.
Il parcheggio in quel momento era avvolto nel buio, nessuno ha notato nulla.
Dopo la mezzanotte ha raggiunto contrada Tafuri, nel tarantino. Con sangue freddo ha indossato una tuta, ha tolto alla vittima alcuni indumenti, tra cui la borsa, ha portato il corpo tra i cespugli e lo ha coperto di foglie e rami.
Un imprevisto ha costretto l’omicida a fermarsi lungo la via del ritorno. Gli pneumatici del furgoncino sono slittati nel fango. Due uomini di passaggio a bordo della loro auto, vedendo Proscia impantanato, lo hanno aiutato, spingendo il mezzo.
Dopo essersi sbarazzato degli indumenti, tuta e coperta incluse, gettandoli tra i rifiuti in campagna, l’uomo è tornato a casa.
La mattina del venerdì le figlie della vittima, non vedendola rincasare, hanno denunciato la sua scomparsa e le indagini sono subito partite.
A scatenare le ire del Proscia il nuovo profilo facebook della Milano, attraverso cui la donna aveva tentato di sottrarsi allo stalking di cui era vittima da quando aveva comunicato al suo ex l’intenzione di non volerlo più vedere. A tradire la sua identità – Veronica Milano – le foto delle sue figlie.
Nel primo pomeriggio la presenza di un elicottero delle forze dell’Ordine che ha più volte sorvolato Gioia, ha allertato i cittadini, mentre nella notte, intorno all’una, la conferma del tragico evento nei pressi della Caserma dei Carabinieri.
Uno dei casi di “femminicidio” che andrà ad unirsi al lungo elenco che in questo anno ha insanguinato la nazione, il primo, da chè è stato coniato questo termine, in città. Hanno partecipato alle indagini il reparto operativo provinciale e locale dei Carabinieri e il nucleo investigativo provinciale.
I funerali avranno luogo martedì 31 alle ore 16.00, partendo da Via Noci 20 per la parrocchia dell’Immacolata.
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