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GdF E TRIBUTI. VITO FALCONE: “SONO TURBATO MA SERENO”

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vito-falconePubblichiamo, in calce, le dichiarazioni, inviate alla nostra Redazione dal consigliere delegato ai tributi, Vito Antonio Falcone, e da lui lette nel corso del Consiglio Comunale svoltosi giovedì scorso. Dichiarazioni inerenti la visita ispettiva, ma non solo, effettuata nei giorni scorsi nell’Ufficio Tributi dalle Fiamme Gialle. Visita che ha coinvolto non solo il comune di Gioia del Colle, ma anche quello di Castellaneta, con sequestro di fascicoli, atti e computer. Comuni in cui ha operato e opera il nostro ex funzionario Michele Galasso, oltre alla Ce.ri.n Srl (FINANZIERI “INDAGANO” NELL’UFFICIO TRIBUTI E NON SOLO). Un intervento pacato ma al tempo stesso critico, soprattutto nei confronti dei colleghi, ma in modo particolare del sindaco Sergio Povia a cui ha “rimproverato” l’assoluta mancanza di un gesto o manifestazione di solidarietà nei suoi confronti, nemmeno telefonica.

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“Cari colleghi,

tengo a precisare che la notizia apparsa sulla stampa locale è fondata, ma questo non significa che si debba dare spazio alla calunnia, al discredito, alla mistificazione della realtà. L’azione condotta dai militari è giusta e doverosa e anche necessaria, soprattutto se alcuni gufi di questo palazzo o della città hanno presentato denunce per gridare allo scandalo, immotivatamente. Ho sempre inteso ed esercitato l’attività politica come una missione umana e sociale, come un servizio offerto alla città e ai cittadini consumando per loro il mio tempo, le mie energie, sacrificando anche la giusta cura che devo alle faccende familiari.

Ho ricevuto persone, interessandomi ai loro problemi, se questo fosse un delitto come vorrebbe far intendere qualcuno, allora dovrei cercare di comprendere meglio quale è il ruolo del politico se non quello di essere un ponte tra il palazzo e la comunità agendo nel rispetto delle leggi naturalmente. Ben venga, quindi, chiunque a valutare il mio operato, perchè non ho fatto nulla di cui vergognarmi. Questa capacità di stare vicino alle persone, le più bisognose, di adoperarmi per loro, è quello che manda in bestia i miei avversari politici, perchè ‘marca quella differenza tra me e loro, tra me che intendo e pratico la politica come servizio e solidarietà e loro che la intendono e la praticano come supponenza, dominio e dirigismo ideologico e partitico, perchè io, a differenza degli sciacalli della carta bollata, ritengo che non sia tempo perso quello che un consigliere spende nell’ascoltare ogni giorno dei cittadini che si rivolgono a lui senza distinzioni ideologiche o di partito, ma a livello di umanità e di cittadinanza, che è il livello base che va sempre preservato.

Voglio precisare, considerato il polverone strumentale che attorno alla questione dei tributi è stato sollevato,che questa gara è stata partorita come indirizzo da un consiglio comunale a maggioranza centro-destra e all’epoca il sottoscritto non aveva la delega ai tributi, bensì alla trasparenza, pertanto totalmente estraneo a questo dicastero. Con l’avvento del centro sinistra, la giunta, figlia di questa coalizione, ha recepito integralmente l’atto e sapete tutti quanti che io non sono componente della giunta e che la lista che rappresentavo non aveva assessore.

Il bando di gara, come per legge, è stato predisposto dagli uffici competenti, rientrando per legge, nelle competenze gestionali, nessuno ha eccepito nulla su quel bando, la gara è stata aggiudicata con regolare procedura, tanto è vero che ha ricevuto, nonostante i ricorsi, il plauso dell’Auorità di Vigilanza. Quindi non riesco a capire, considerato che finora nessuno aveva detto nulla, il polverone che stanno sollevando alcuni politici dopo che le procedure si sono concluse.

Questo è il solito sciacallaggio politico di chi vuole approfittare della disperazione, delle difficoltà delle famiglie, strumentalizzando questi disagi contro di noi. L’esempio lampante di evidenza solare è la convocazione di questo c. c., convocato per discutere di che cosa, ma soprattutto per decidere cosa, considerato che non c’è un provvedimento, una proposta.

Auguro ai militari e agli organi di giustizia lo svolgimento di un sereno e buon lavoro, perchè ho avuto sempre fiducia nella giustizia e vi assicuro che vorrei concludere questo mio intervento non certo scimmiottando Renzi con la canzone di Gigliola Cinguetti non ho l’età, ma voglio dire che continuerò con la melodia di Tony Dallara, come prima più di prima, pronto ad aiutare nel bisogno, con tutti i mezzi leciti a disposizione, coloro che ripongono fiducia in me.

Non vi nascondo, perchè mentirei prima di tutto a me stesso, che questa vicenda è stata per me come ricevere un pugno allo stomaco, come fare una doccia ghiacciata, come chi, sentendosi innocente, ha dovuto affrontare l’inferno dantesco, ma qualcuno mi ha detto, questo è il prezzo che bisogna pagare quando si affronta un cammino periglioso, tortuoso, che è quello della politica. Però sempre quel qualcuno, mi ha riferito che proprio nei momenti di maggiore difficoltà, quando ti senti solo, quando ti accorgi che tutto sta per crollare, proprio allora riesci ad ascoltare una voce che ti dice resisti e quella voce è la voce della passione e in politica si può sacrificare l’orgoglio, ma non la passione e quando la passione chiama non esiste tempo, non esista spazio, bisogna ascoltarla, seguirla e basta. Sono turbato, perchè mentire, ma sereno.

La giustizia faccia il suo corso, auguro buon lavoro a loro e attendo con l’umiltà e il rispetto tipico dell’uomo comune, i risultati di questa vicenda”.

Vito Antonio Falcone 

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