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Cronaca

GIORGIO GASPARRE EMOZIONATO RINGRAZIA TUTTI PER REGALO

ragazzi losapio e bicicletta in regalo

Riceviamo e pubblichiamo una toccante lettera aperta inviata alla nostra redazione dal prof. Giorgio Gasparre.

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giorgio-gasparreLettera aperta

alle ragazze e ai ragazzi, ai genitori, ai miei amici e colleghi della scuola Losapio, a Chiara e a Giuseppe. Grazie. Grazie per l’emozione che mi avete donato. Grazie per avermi pensato con stima e affetto. Grazie per aver ridato, attraverso il vostro dono, la prova tangibile che un mondo migliore è qui. Ora. Adesso.

Voi tutti, Scuola, avete offerto un grande esempio di compartecipazione alla vita degli stessi componenti la Scuola. Certo in giro ci sono ragazze e ragazzi che non frequentando la scuola si sono inariditi dentro. Certo noi, insegnanti, dobbiamo forse farci perdonare di non essere stati molto attenti all’accoglienza di tutti quelli che hanno chiesto di “entrare” a far parte del nostro mondo. Certo forse la Scuola ha bisogno di farsi “perdonare” di non essere capace di ascoltare quanti urlano il proprio bisogno di essere ascoltati. Certo è che la scuola è qui dai tempi dei tempi.

Ed io sono qui a scrivere queste cose perchè mi hanno rubato la bicicletta e perchè mi hanno regalato una bicicletta. E qualcuno si chiederà: cosa c’entrano questi fatti con quanto scritto sopra.

Cercherò di chiarire.

Ho precedentemente scritto, all’interno di una lettera pubblica al “mio ladro di bicicletta” definendolo un tizio certamente ignorante, senza cultura, incapace, per questo, di apprezzare le cose belle della vita. Un essere insensibile alla bellezza e ai suoi effetti. Un abitudinario del buio e del nascondimento. Davo, al ladro della mia bicicletta, la possibilità di rendersi migliore d’animo consigliandolo di adoperare alcuni strumenti riposti nelle tasche della mia bicicletta rubata: le penne ed un libro da leggere. Scrivevo anche che l’arte del pedalare gli offrirà la possibilità di apprezzare la luce, l’aria fresca sul viso e i particolari che un paese o un paesaggio offrono.

Le ragazze e i ragazzi della Losapio centrale hanno deciso, a mia insaputa, di darsi da fare per non lasciarmi “appiedato”. Hanno coinvolto insegnati e i due collaboratori, Chiara e Giuseppe (quelli che si chiamano bidelli) nel loro progetto: dare una bicicletta al sottoscritto. Hanno raccolto i soldi con l’accordo delle proprie famiglie e hanno, insieme ai miei amici-colleghi, comprato, per me, una bicicletta. Bellissima. Non solo per la vista ma per l’anima. Si perchè contiene il “pensiero” di oltre duecento persone. Oltre duecento persone che hanno voluto dimostrare tutta la loro cultura. Il loro sapere che ingentilisce. Che rende migliori. Che ti fa vivere in piena luce. Che ti fa rifuggire l’inciviltà.

Non è un caso che abbiano scelto il 21 marzo come giorno per darmi la bicicletta nuova. Il giorno di inizio primavera. Nuova stagione portatrice di fiori, colori, profumi nuovi. Vita nuova. Rinascita del piacere di stare insieme. Con tutte le nostre contraddizioni, i nostri sbagli, le nostre arrabbiature, i nostri 4 e i nostri 9. Con i nostri compiti sbagliati. Con quelli non fatti e con quelli da fare. Con i nostri dolori e con le nostre gioie. Tutti insieme pronti a vivere una nuova Primavera. A scuola.

A scuola, piccolo modello di società, per migliorarci, per imparare a partecipare, per imparare a conoscere, per imparare a vivere.

La bicicletta regalatami è un segno positivamente grande di un buon vivere nella scuola. Voi tutti, docenti, ragazze e ragazzi, mamme e papà, Chiara e Giuseppe, siate fieri ( lo sono anch’io, non crediate) del lavoro che state/stiamo facendo. Dando l’anima per questo “lavoro” abbiamo toccato con mano che c’è guadagno in tutto e per tutti. Che un futuro senza ladri di biciclette, di emozioni, di sogni, di affetti è possibile. Grazie. Grazie agli alunni e ai genitori dei corsi C, D ed E della scuola Losapio. Grazie ai colleghi-amici per quello che fanno. Grazie ai due collaboratori scolastici che ci “sopportano”. Grazie per aver messo nella bicicletta donatami un po’ d’amore per me.

GRAZIE.

Giorgio Gasparre

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